Il 2 dicembre a Roma il concerto di Universities Network for Children in Armed Conflict (UNETCHAC)

Una iniziativa realizzata in collaborazione con l’Istituto di Studi Politici “S.Pio V” e il Conservatorio Statale di Musica “Santa Cecilia” di Roma, con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Roma, 29 novembre – Un concerto per le donne e le ragazze afghane, gli artisti e i musicisti italiani cantano insieme per l’Afghanistan, per difendere la libertà e i diritti umani: si chiama “UNIted. A Voice for Afghan Women and Girls”, è un’iniziativa organizzata dall’Universities Network Children in Armed Conflict (UNETCHAC) in collaborazione con l’Istituto di Studi Politici “S.Pio V” e il Conservatorio Statale di Musica “Santa Cecilia” di Roma, con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Il concerto si svolgerà il 2 dicembre a Roma, alle ore 19, ospitato presso la prestigiosa sede del Conservatorio “Santa Cecilia” (Via dei Greci, 18). Ambrogio Sparagna; Eugenio Bennato; Pietra Montecorvino; Grazia Di Michele; CPM Music Institute di Milano; The Shalalalas e il Dipartimento Jazz del Conservatorio “Santa Cecilia”: sono i cantanti e musicisti che si esibiranno per sensibilizzare al dramma che affligge l’Afghanistan, esprimendo la loro vicinanza al popolo afghano, in particolare, alle donne e alle giovani afghane. Insieme a loro, Sergio Iovino, Direttore artistico di UNETCHAC, che presenterà il brano inedito, dal titolo, “Far away yet close”/“Lontani eppure vicini”, ideato e composto da Iovino ed eseguito insieme all’artista afghano Sirat Aziz Ullah e al musicista Claudio Cappelli.

Le performance degli artisti saranno alternate dalle letture degli attori Monica Guerritore ed Edoardo Coen.

“La musica è uno strumento potente per avvicinare anime e popoli, per dare voce a chi non ancora può fare sentire la propria voce. Oggi le nostre voci si uniscono per dare voce e speranza alle donne afghane”, ha dichiarato Eugenio Bennato.

L’evento vedrà anche la partecipazione di rappresentanti di Istituzioni e della società civile che si uniscono all’appello lanciato dal Network.

Questo concerto è solo la prima azione che l’Universities Network intende promuovere per il sostegno delle donne afghane che, costrette a lasciare il loro Paese, si trovano ora nella condizione di “costruire” una nuova dimensione privata e professionale all’interno di realtà sociali diverse rispetto alla loro comunità di origine.

Prima Rete Internazionale di Università per proteggere i bambini in conflitto armato, l’Universities Network prosegue nel suo impegno con 47 partner tra università e istituti di ricerca internazionali: la ricerca e la cooperazione si uniscono all’arte, amplificando questa “voce”.

com.unica, 30 novembre 2021

*Foto in alto: fonte Unicef