Mark Zuckerberg ha parlato ieri al Parlamento europeo, rispondendo per circa mezz’ora a molte (ma non tutte) delle domande rivoltegli dai presidenti dei gruppi politici (Guardian). Il confronto è durato molto meno delle 10 ore di audizione davanti al Congresso Usa (Wired). Chiusi all’interno di una sala, ma in diretta streaming, i presidenti dei gruppi politici – Popolari, Socialisti, liberali e Verdi – hanno sottoposto il fondatore di Facebook ad un vero e proprio fuoco di fila di domande. “Nei prossimi anni ci sono molte elezioni importanti, dobbiamo fare in modo di evitare che qualcuno possa interferire”, ha assicurato Zuckerberg, precisando che si sta lavorando ad una serie di “strumenti di intelligenza artificiale per identificare account fasulli, cooperare con le commissioni e aumentare la trasparenza”.

Zuckerberg ha assicurato che non si verificheranno altri scandali come quello di Cambridge Analytica, sostenendo anche che la sua azienda ora è più preparata nell’identificare le fake news. Il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, ha accolto con favore le scuse, precisando che “l’Europarlamento vigilerà sulle rassicurazioni ricevute” (Ansa).

“Nell’advertising siamo il 6% del mercato globale”, ha detto il fondatore a chi gli chiedeva conto della posizione monopolistica del social network. Zuckerberg non ha invece risposto, rimandando a un feedback nei prossimi giorni, alle domande circa l’integrazione dei dati con WhatsApp, che potrebbe violare le norme antitrust. Mentre ha assicurato il rispetto delle nuove regole europee sulla privacy, in vigore da venerdì (Il Sole 24 Ore). Sul tema della privacy intanto Microsoft ha annunciato che applicherà anche al resto del mondo la nuova policy prevista dalla GDPR europea (Daily Mail).

Sebastiano Catte, com.unica, 23 maggio 2018