Oggi è il giorno della Direzione nazionale del Pd a cui i democratici arrivano divisi: un gruppo di renziani ha presentato un documento, redatto dal coordinatore Lorenzo Guerini, che chiede di “evitare le conte” e chiude all’appoggio di un governo Di Maio o Salvini. Matteo Renzi spinge per l’unità del partito, ma viene sfidato da Dario Franceschini: “Voti la fiducia a Martina come segretario” (Repubblica). Sul sito senzadime.it è comparsa una lista degli esponenti Pd suddivisi tra quelli contrari a un’intesa con i 5 Stelle e quelli disponibili a un’apertura: il documento, successivamente, è stato rimosso.

“Credo ci voglia una segreteria costituente della quale Renzi faccia parte insieme a Paolo Gentiloni, a Enrico Letta e agli altri ex segretari del Pd”, dice il ministro Carlo Calenda in un’intervista al Corriere. Tra i non renziani, riporta La Stampa, si fa strada l’idea di anticipare l’assemblea nazionale per eleggere un nuovo segretario.

Nonostante Matteo Salvini avesse aperto a un possibile dialogo con i 5 Stelle, Luigi Di Maio ha ribadito di voler tornare alle urne, sostenendo che la Lega cerca di evitare il voto per i suoi problemi finanziari (Ansa). Si prepara un’alleanza di fatto, non per governare, ma per tornare a votare, scrive Massimo Franco. E il Quirinale? Domani il presidente Mattarella dovrebbe effettuare un nuovo giro di consultazioni con i partiti. Le soluzioni per risolvere lo stallo istituzionale sono però poche: secondo l’Huffington Post tra queste c’è anche un governo del presidente, ma di minoranza. Secondo La Stampa, il Colle esclude un nuovo tentativo a guida leghista.

(com.unica, 3 maggio 2018)