Uragani, siccità, inondazioni, incendi, sono tutte conseguenze della crisi climatica riguardano tutti perché colpiscono maggiormente i bambini, minacciando la loro salute, l’istruzione, la protezione e la sopravvivenza. Questa l’opinione dell’UNICEF Italia, che oggi, tramite il suo presidente, Francesco Samengo, ha parlato in occasione per la Giornata Mondiale dell’Ambiente.

“I bambini sono i principali protagonisti della risposta al cambiamento climatico – ha spiegato Samengo -. È nostra responsabilità agire in modo coordinato e congiunto con governi, istituzioni, società civile, singoli cittadini per trovare soluzioni che possono fare la differenza, come ridurre la vulnerabilità ai disastri, migliorare la gestione delle risorse idriche e garantire che lo sviluppo economico non avvenga a scapito della sostenibilità ambientale”.

Proprio per la Giornata Mondiale dell’Ambiente, l’UNICEF Italia ha voluto ricordare i 503 milioni di bambini vivono in zone ad altissimo rischio di inondazioni a causa di eventi meteorologici estremi nel mondo; i 160 milioni di bambini che vivono in zone con alti livelli di siccità, (entro il 2040 1 bambino su 4 vivrà in zone di estremo stress idrico); i 300 milioni di bambini che respirano aria tossica, 17 milioni di loro hanno meno di 1 anno di età e 600.000 bambini sotto i cinque anni muoiono ogni anno a causa di polmonite e altri problemi respiratori.

“Il cambiamento climatico rappresenta una grande minaccia che sta mettendo a rischio le vite di migliaia di bambini e le loro famiglie – ha affermato ancora il presidente dell’UNICEF Italia -. Negli ultimi 10 anni, inondazioni, siccità e altri eventi meteorologici hanno causato oltre il 90% dei principali disastri naturali. Il cambiamento climatico – ha poi concluso – è una crisi dei diritti dei bambini. Solo nel 2019, 8,2 milioni di bambini sono stati sfollati a causa di disastri legati principalmente a eventi meteorologici come inondazioni e intemperie”. 

com.unica, 6 giugno 2020