[ACCADDE OGGI]

“Miss World”, ovvero Miss Mondo, aprirà i propri battenti per proclamare la ragazza più bella del pianeta il prossimo 18 dicembre a Washington. Facciamo il tifo per l’italiana Giada Tropea, mora calabrese di 17 anni ma, per Accadde Oggi, non possiamo non ricordare la finale di Miss Mondo del 2002 di Abuja.

Gli organizzatori del premio di bellezza, sponsorizzato dalla BBC londinese, allo scopo di attirare l’attenzione del mondo sulla sorte della giovane donna nigeriana, tale Amina Lawal, che stava per essere giustiziata, secondo le leggi nigeriane per aver commesso adulterio, decisero di tenere la finale del concorso di quell’anno a Abuja, capitale della Nigeria. Una scelta molto controversa che a taluni sembrò una provocazione per un paese in continuo conflitto politico-religioso che ha una popolazione tra le più numerose dell’Africa Occidentale divisa a metà tra cristiani e musulmani. E infatti, accadde che molti rappresentanti musulmani elevarono una grande protesta per quello che era visto come uno spettacolo immondo, una profanazione della castità femminile attraverso la sfilata di donne che si mostravano con le loro fattezze ignude, una “manifestazione impudica di immoralità attraverso l’esibizione del nudo“, scrissero alcuni Imam al presidente nigeriano Olusegun Obasanjo chiedendo la proibizione del concorso. Di contro, in un articolo a firma dello scrittore Isioma Daniel, apparso sul popolarissimo quotidiano nigeriano “This Day”, fu affermato che “il profeta Maometto sarebbe stato ben lieto di prendere in moglie una delle concorrenti al titolo di Miss Mondo”. 

Isioma Daniel e il suo caporedattore Simon Kolawole furono immediatamente arrestati per oltraggio. Ma questo non appagò le ire dei musulmani per l’insulto subito.  Poche ore dopo la pubblicazione dell’articolo un gruppo di integralisti diede fuoco alla redazione del quotidiano. L’intero paese precipitò in un clima da guerra civile. A Kaduna, nel nord della Nigeria, centinaia di persone scesero in piazza e, al grido di “Allah è grande”, incendiarono chiese, distrussero negozi e autoveicoli, bloccarono le strade e incendiarono pneumatici. Ad Abuja, al termine della preghiera del venerdì nella moschea principale della città che era a meno di un chilometro dal lussuoso albergo dove erano barricate le aspiranti reginette di Miss Mondo, alcuni attivisti musulmani incendiarono auto in sosta, provocando scontri e panico nella popolazione. Furono due giorni di guerra totale e il 22 novembre del 2002 si poterono contare oltre cento morti e quasi cinquecento feriti, una strage. Secondo la Croce Rossa gli sfollati furono oltre tremila mentre centinaia di persone fuggivano dalla loro case in fiamme con i pochi beni che riuscivano a portare con sé. Gli organizzatori di Miss Mondo furono costretti a trasferirsi a Londra dove il 7 dicembre si chiuse la cinquantaduesima edizione di Miss Mondo con l’incoronazione della giovane e bellissima turca Azra Akın che volle dedicare la sua vittoria alla nigeriana Amina Lawal che nel settembre del 2003 sarà assolta dal reato di adulterio. In tutta la Nigeria e nel mondo resta il triste ricordo di quella tremenda carneficina provocata da un concorso di bellezza.

Franco Seccia/com.unica, 22 novembre 2019)