Di fronte a migliaia di persone scese in piazza a Caracas contro il governo di Nicolás Maduro, il leader dell’opposizione, il 35enne Juan Guaidó, si è auto-proclamato nuovo presidente “pro tempore” del Venezuela, invitando i militari a voltare le spalle a Maduro (Bbc).

Nell’arco di poche ore il presidente americano Donald Trump ha riconosciuto Guaidó come nuovo leader del Paese, seguito a ruota dai governi di Canada, Argentina, Brasile, Perù, Ecuador, Costa Rica e Paraguay (Repubblica). Trump ha anche aggiunto che, qualora Maduro dovesse reagire attaccando con violenza l’opposizione, “tutte le opzioni sono sul tavolo” (Guardian).

Maduro ha replicato alla mossa della Casa Bianca annunciando la rottura delle relazioni diplomatiche con gli Usa e intimando ai diplomatici americani di lasciare il Paese entro 72 ore: “Non ci arrenderemo” (Cnn). “Siamo la maggioranza, siamo il popolo di Hugo Chavez. Siamo in questo palazzo per volontà popolare, soltanto la gente ci può portare via”, ha aggiunto. E si è rivolto all’esercito chiedendo compattezza. Il ministro della Difesa venezuelano, generale Vladimir Padrino Lopez, ha dichiarato in un tweet che le Forze Armate “non accettano un presidente imposto da oscuri interessi o che si è autoproclamato a margine della legge”, confermando il suo appoggio a Nicolas Maduro. Il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha fatto sapere che il personale diplomatico resterà a Caracas.

com.unica, 24 gennaio 2019