“Primavera salentina”, un movimento culturale per un nuovo umanesimo
Dalla letteratura all’arte pittorica, fino alla musica, facendo una semplice ricerca, troviamo moltissimi riferimenti a questo periodo dell’anno, forse il più bello. Nell’arte pittorica è impossibile non pensare immediatamente alla “Primavera” di Botticelli, in cui gli elementi naturali così precisi (sono state individuate 27 varietà di piante) si mescolano alle presenze divine dei protagonisti, ma nei secoli successivi ci è stato donato molto altro. Gli impressionisti, cultori della pittura en plein air, hanno descritto la primavera da qualsiasi punto di vista, mostrando non solo l’aspetto paesaggistico, ma anche come la società contemporanea vivesse queste belle giornate.
Essi ci mostrano come la città risorga dal pungente inverno, con le strade piene di carrozze e le signore che si incontrano per la passeggiata pomeridiana, mentre nelle piazze si balla. Ciò che più apprezziamo delle tele impressioniste sono i colori: vivaci o a pastello, vengono mischiati tra loro in un connubio perfetto, tanto da poter avere la sensazione che la luce cambi al muoversi delle fronde degli alberi. Quando invece si vuole fuggire dalla frenesia urbana, l’ambiente bucolico è ancora la destinazione migliore per oziare, l’erba morbida accoglie le pesanti vesti delle dame e la melodia della natura fa da sottofondo alla lettura di un libro.