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Ernesto o al femminile Ernestina è un nome di persona abbastanza diffuso in Italia dove conta quasi centomila adepti anche se naturalmente involontari. Ma nel resto del mondo e soprattutto in America Latina è frequente incontrare persone che rispondono a questo nome. Anche negli Stati Uniti d’America l’equivalente Ernest occupa una posizione di tutto rispetto nella classifica dei nomi. Nei paesi dove si parla la lingua di Goethe Ernesto ovvero Arnust, Ernust che significa “vigore” o anche “battaglia”, il nome è abbastanza diffuso ed è venerato anche come Santo Patrono di Germania nell’Abbazia di Zweifalten nei pressi di Stoccarda di cui Ernest da Steißlingen monaco benedettino fu Abbate.

Le notizie che riguardano questo santo di cui oggi ricorre la festività liturgica sono poche, confuse e si intrecciano tra storia e leggenda. Di certo si sa che assalito dai problemi economici e amministrativi che in quell’epoca rendevano non facile la vita ai quasi trecento monaci dell’Abbazia di Zweifalten si dimise dalla carica di Abbate preferendo seguire Ottone di Frisinga nella seconda crociata per riscattare le terre di Gesù dalla schiavizzazione musulmana e per evangelizzare quei paesi con le parole del Cristo. La leggenda vuole che catturato fu condotta alla Mecca dove fu martirizzato secondo le immagini riprodotte nei vari dipinti presenti nelle diverse Chiese che onorano la sua memoria elevata al culto degli altari. Anche Papa Francesco è stato recentemente nella Chiesa di Sant’Ernesto a Palermo ma più per ricordare il beato don Pino Puglisi martire di mafia e non il santo cui quella parrocchia è dedicata, Sant’Ernesto di Zweifalten è difatto un santo scomodo per i nostri tempi.

Oscar Wilde non certo pensava a queste cose quando ironizzando sulla fedeltà degli uomini e giocando sul suono identico che in inglese il nome Ernest ha con l’aggettivo “earnest” e cioè onesto, scrisse “L’importanza di chiamarsi Ernesto”.

(Franco Seccia, com.unica 7 novembre 2016)