Dalle indagini sulla strage di Nizza si apprende che Mohamed Lahouaiej Bouhlel non stesse agendo da lupo solitario. Il Daily Mail riferisce che il 12 e il 13 luglio Bouhlel aveva effettuato dei sopralluoghi con il camion sulla Promenade des Anglais e inviato un sms a uno dei sette sospetti fermati dalla polizia, chiedendo di “portare più armi”. L’invio risale al 14 luglio, alle 22:27, poco prima di entrare sul lungomare. Secondo il quotidiano Nice Matin, gli investigatori stanno esaminando un altro messaggio con cui il tunisino rassicurava un suo interlocutore di avere già del “materiale”. Pare che abbia inoltre inviato 100mila euro ai familiari in Tunisia nei giorni prima della strage.

In totale gli individui fermati sono sette, tra cui una coppia di albanesi. Che ora sono stati portati via dal sud della Francia per essere trasferiti nel quartier generale dell’antiterrorismo di Levallois-Perret, alle porte di Parigi. Ci si chiede ancora oggi se il killer poteva essere fermato e come mai nessuno abbia notato quel tir che accelerava e frenava in modo strano. Il Corriere della Sera ritorna oggi sulle polemiche legate al numero di agenti schierati e c’è chi afferma che dopo Euro 2016 la Francia si sia rilassata sul fronte della sicurezza.

Quanto agli italiani, tra “irreperibili” e feriti, dalla Farnesina si apprende che sono circa una decina quelli coinvolti nell’attentato. Per almeno cinque dei nostri connazionali che risultano dispersi dopo l’attentato a Nizza sono però poche le speranze di ritrovarli in vita. Si tratta di una coppia di Voghera con due amici brianzoli e di una donna di Cuneo portata via in ambulanza prima che se ne perdessero le tracce. 

(com.unica, 18 luglio 2016)