“Vivian Maier – Street photographer” è il titolo della mostra allestita al Museo Man di Nuoro, che ospita le opere della celebre fotografa franco-americana. Curata da Anne Morin in collaborazione con il direttore del museo nuorese Lorenzo Giusti, è stata inaugurata lo scorso 10 luglio e resterà aperta fino al 18 ottobre.

Nel percorso della mostra è possibile ammirare 120 immagini, 10 filmati e una serie inedita di provini a contatto realizzati da Vivian Maier dai primi anni Cinquanta agli anni Settanta e che ci offrono uno sguardo profondo sulla realtà americana del dopoguerra.

Nata in Francia il 1 febbraio 1926, Vivian Maier è arrivata negli Stati Uniti alla fine degli anni Trenta. Dopo aver vissuto per alcuni anni a New York lavorando come commessa in un negozio di caramelle, si trasferisce a Chicago. Nella metropoli dell’Illinois si guadagna da vivere come bambinaia in una famiglia del North Side. Chi l’ha conosciuta la ricorda come una donna riservata ed emancipata, appassionata di cinema europeo ma soprattutto di fotografia. Una passione travolgente quest’ultima, coltivata per tutta la sua vita in maniera maniacale attraverso i ritratti quotidiani di persone, scene di vita e scorci colti soprattutto per le strade delle due città in cui ha vissuto.

Ha scattato ininterrottamente fino agli anni Novanta, conservando migliaia di negativi, senza mai mostrarli a nessuno. Poi nel 2007, due anni prima della morte, buona parte parte dell’archivio fotografico di Vivian viene venduto all’asta, insieme dei mobili d’epoca. Ben 40mila negativi, dei quali circa 15mila ancora all’interno di rullini mai sviluppati, vengono acquistati per poche centinaia di dollari dall’agente immobiliare John Maloof, che cercava del materiale fotografico per illustrare un suo libro dedicato ai quartieri di Chicago. Maloof si rese conto ben presto di avere tra le mani un patrimonio di eccezionale valore artistico, un vero e proprio tesoro. E fu lui a decidere di divulgare al mondo l’opera di Vivian, a partire dalla pubblicazione di parte delle immagini acquisite sul blog Vivian Maier – Her discovered work.

La mostra di Nuoro ci offre una sintesi significativa del lavoro di Maier. Attraverso la sua opera è possibile cogliere un mondo abitato dalle persone anonime delle città, con cui entrava in contatto per brevi momenti e – come si legge nel catalogo della mostra – sempre mantenendo una certa distanza che le permetteva di fare dei soggetti ritratti i protagonisti inconsapevoli di piccole-grandi storie senza importanza.

Di Vivian Maier – afferma Lorenzo Giusti, Direttore del MAN – si parla oggi come di una grande fotografa del Novecento, da accostare ai maestri del reportage di strada, da Alfred Eisenstaedt a Robert Frank, da Diane Arbus a Lisette Model. Le grandi istituzioni museali fanno però fatica a legittimare il suo lavoro, vuoi perché, in tutta una vita, non ebbe una sola occasione per mostrarlo, vuoi per la diffusa – e legittima – diffidenza verso l’attività degli hobbisti. Ma i musei, si sa, arrivano sempre un po’ in ritardo. Delle opere di Vivian Maier non colpisce soltanto la capacità di osservazione, l’occhio vigile e attento a ogni sensibile variazione dell’insieme, l’abilità di composizione e di inquadramento. Ciò che più impressiona è la facilità nel passare da un registro all’altro, dalla cronaca, alla tragedia, alla commedia dell’assurdo, sempre tendendo saldamente fede al proprio sguardo. Una voce rimasta per molto tempo fuori dal coro, ma senza dubbio ben accordata”.

La mostra di Nuoro potrà essere visitata tutti i giorni (lunedì escluso) dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Il catalogo è edito da Contrasto.

Il museo si trova nel centro storico del capoluogo barbaricino in via Sebastiano Satta 27. Per info: tel. 0784-252110. Sito web www.museoman.it.

(Sebastiano Catte/com.unica 30 luglio 2015)