Fino al prossimo 31 ottobre sarà possibile pranzare o cenare in un ristorante milanese di alto livello con un menu fisso a 25 euro (composto da antipasto o primo piatto, secondo con contorno, dessert, caffè e coperto) o con uno sconto del 10% sul menù alla carta, di cui 1 euro sarà devoluto a Fondazione Progetto Arca, onlus che dal 1994 opera in particolare a Milano per portare un aiuto concreto a coloro che vivono in grave stato di emarginazione e povertà. È questa la fortunata formula della Milano Restaurant Week, che quest’anno torna dopo quattro edizioni prolungando la proposta ai sei mesi di Expo Milano. Attraverso il sito milanorestaurantexpo.it sarà possibile scoprire i ristoranti milanesi aderenti all’iniziativa (in media sono una trentina i ristoranti tra cui si può scegliere ogni giorno), conoscere i vari menu proposti e prenotare online il proprio tavolo, senza dover pagare in anticipo.  La Milano Restaurant Expo è organizzata da Sapore dell’Anno, l’unica certificazione di qualità e di marketing in Italia che premia i prodotti alimentari direttamente attraverso il giudizio insindacabile dei consumatori. L’iniziativa vanta il supporto di importanti sponsor come Amaro Ramazzotti, i biscotti farciti Roll Break di  Gastone Lago Elledi e la pasta senza glutine Schär. Attraverso gli sponsor saranno organizzati nei ristoranti aderenti eventi di degustazione sicuramente interessanti anche per i palati più fini, che saranno di volta in volta comunicati sul sito della Milano Restaurant Expo (come la degustazione di Amaro Ramazzotti a fine pasto, del wafer Roll Break – Gastone Lago Elledì insieme al caffè, del primo piatto di pasta senza glutine Schär ricettato dagli chef dei ristoranti aderenti).

Da 21 anni Fondazione Progetto Arca onlus offre una risposta concreta ai bisogni sociali delle persone in stato di grave indigenza ed emarginazione. Persone senza dimora (tra cui sempre più giovani e anziani), famiglie in grave difficoltà e rifugiati provenienti da Paesi in guerra. Sono queste le fasce deboli della popolazione a cui Fondazione Progetto Arca onlus fornisce il primo aiuto. Nata nel 1994 dall’incontro di un gruppo di amici impegnati in attività di volontariato presso il rifugio per senzatetto di Fratel Ettore Boschini, e dal loro desiderio di attivarsi per aiutare concretamente i più bisognosi, Progetto Arca opera a Milano (dove ha la sede principale), Roma, Napoli e Torino.

Dalla prima attività, ovvero un centro di accoglienza per persone senza dimora con problematiche di dipendenza, l’offerta di Progetto Arca è molto cresciuta nel corso degli anni e, a partire dal 2005, è stato ampliato il servizio di accoglienza e sono nati numerosi progetti di sostegno alimentare e housing sociale per famiglie indigenti e profughi. Nel 2014 ha distribuito nel complesso più di 1milione di pasti e offerto più di 300mila posti letto. I numeri di Progetto Arca: 2500 pasti e 800 posti letto offerti ogni giorno; 8 centri di accoglienza e 21 appartamenti per l’integrazione (tra Milano e Roma); 100 famiglie a cui viene offerto un sostegno alimentare (con distribuzione mensile di pacchi viveri, che garantiscono almeno un pasto completo al giorno per ogni componente della famiglia); 5 Unità di Strada, sia Milano che a Roma, composte da volontari guidati da operatori esperti che mappano la città svolgendo un’azione di incontro con chi vive in strada, utilizzando il soddisfacimento dei bisogni primari (offrendo cibo, bevande, indumenti, coperte, kit igienico-sanitari) per orientarli ai servizi del territorio. In poche ore vengono raggiunte più di 100 persone; 28.500 profughi di guerra, in particolare siriani ed eritrei, accolti nei Centri di via Aldini e via Mambretti a Milano da ottobre 2013 a oggi. Per questa accoglienza, 20 sono gli operatori di Progetto Arca impegnati 24 ore su 24, 7 giorni su 7 (con la presenza di mediatori culturali e linguistici) e 50 sono i volontari coinvolti nella distribuzione di pasti, kit igienici, indumenti; 170 dipendenti e 300 volontari nel complesso dei servizi; Progetto Arca si finanzia per il 60% con fondi statali e per il 40% grazie a donazioni private.

(com.unica, 4 giugno 2015)