Un giardino “terapeutico” post trauma, una toilette pieghevole da tirare fuori all’occorrenza, un sacco a pelo che diventa tenda e rifugio in caso di necessità. Sono questi alcuni dei progetti vincitori di Design Against War – la call for ideas di EMERGENCY e SOSDesign in collaborazione di Desall che ha invitato designer, architetti ed esperti del settore a progettare ambienti, prodotti e servizi che possano soddisfare necessità e desideri, non solo ospedalieri, in territori di guerra.
Oltre 150 i progetti di design arrivati da tutto il mondo per Design Against War che ha deciso di farne una mostra presso Casa Emergency, a Milano da oggi al 13 ottobre.
Ad aggiudicarsi il primo premio del concorso è stato “Healing garden against war” dell’architetto italiano Giulia Radelli che si è aggiudicata la possibilità di visitare uno dei Centri sanitari di EMERGENCY.
Il progetto consiste in un giardino ideato per il benessere dei pazienti che hanno vissuto contesti altamente traumatici: qui si può passeggiare e riscoprire nell’equilibrio della natura che un’altra vita, dopo la guerra, è ancora possibile. Uno spazio verde, bello e confortevole, che ospita una serie di aree per il recupero post trauma, dalle attività di fisioterapia a stimolazioni di tipo sensoriale, e possa conciliare la funzionalità di un edificio altamente tecnologico con l’armonica bellezza del paesaggio naturale. In linea con l’idea di cura di EMERGENCY, integra perfettamente bisogni ospedalieri e desideri emotivi, entrambi fondamentali per il processo di guarigione fisica ed emotiva dei pazienti.
Insieme a lei sono stati nominati tre vincitori per ciascuna categoria – Prodotti, Ambienti e Servizi – e altri progetti come menzionati speciali. Per la categoria Ambienti, è stato confermato vincitore sempre Healing garden against war di Giulia Radelli per essere stato progettato come integrante del Centro Chirurgico per Vittime di Guerra di EMERGENCY, a Kabul in Afghanistan.
Per la categoria Prodotti, il vincitore è “All seasons protective system” del SelceStudio di Londra.
Di dimensioni ridotte e leggero, in modo da facilitare il trasporto, “All season protectiv system” è un sacco a pelo polifunzionale che ha lo scopo di offrire un riposo agevole e comodo anche in situazioni di difficoltà. Prodotto in Tyvek, un tessuto sintetico simile alla carta ma molto più resistente, il sistema di protezione è costruito su tre strati, progettati per essere riempiti con materiali ariosi morbidi (come foglie o giornali) e collegati tra loro in modo da trasformare il sacco a pelo in tenda, zaino, fino a diventare un rifugio d’emergenza.
“The Berlin time exchange”, un mercato multiculturale e d’incontro generazionale, dedicato alla capitale tedesca, è il progetto vincitore della categoria Servizi.
Firmato dall’italiana Francesca Rogers, propone un’alternativa, ludica e al contempo remunerativa, per due fasce vulnerabili della popolazione berlinese: gli anziani e i richiedenti asilo. Entrambe escluse dal mercato del lavoro, le due categorie hanno una risorsa in comune: il tempo. L’originalità della proposta sta proprio nello sfruttare il tempo come moneta di scambio all’interno di un sistema che, però, assomiglia ad un vero e proprio mercato tradizionale. Per l’avvio del mercato, enti profit e non, contribuiranno in maniera diretta e indiretta alla “banca del tempo”; offrendo servizi e prodotti ai berlinesi, il mercato dovrebbe, pian piano, diventare autosufficiente.
A colpire la giuria anche il progetto “Emergency box”, al quale è stato assegnato un Extra Award.
Presentato nella categoria Ambienti e ideato da Marta Sánchez Pérez, José María Mateo Torres and Tomás Larios Roca. “Emergency Box” è ispirato agli origami giapponesi, una toilette pubblica dal design anticonvenzionale e di facile installazione, progettata proprio per quei luoghi in cui mancano servizi igienici privati e confortevoli. Pieghevole, la struttura è costruita in alluminio al quale è fissato un tessuto di pelle, resistente alle intemperie. Posizionate consecutivamente su una area piana, le “toilette sociali”, sono azionate da un pedale interno collegato ad una molla che eleva la struttura coprendo l’utente e dandogli intimità.
Design Against War è nata in occasione del 25° anniversario di EMERGENCY per contribuire alla missione principale dell’Ong: offrire cure medico-chirurgiche e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. È proprio dalla consapevolezza dei “disastri della guerra” e dalla constatazione della possibilità di portare aiuto a esseri umani sofferenti che è nata l’idea di dare vita a EMERGENCY, nel 1994. Da allora, EMERGENCY promuove una cultura di pace e rispetto dei diritti umani.
Tutti i progetti sono stati sottoposti ad una giuria d’eccezione composta da Stefano Boeri, Presidente Triennale Milano, Angela Fittipaldi, Responsabile Ufficio Grafica Emergency Ong Onlus, Luciano Galimberti, Presidente ADI Associazione per il disegno industriale, Simonetta Gola, Responsabile Comunicazione Emergency Ong Onlus, Raul Pantaleo, TAM Associati, Massimo Bruto Randone, Fondatore SOSDesign, Davide Scomparin, Fondatore e AD Desall, Francesco Zurlo, Vicepreside Scuola di Design. Politecnico di Milano, Jose Allard, Direttore (Cumulus Board Member), School of Design, Pontificia Universidad Católica de Chile. 

com.unica, 5 ottobre 2019