Bologna, concerto dantesco a 700 anni dalla morte del Sommo Poeta. Teatro Duse Giovedì 16 dicembre 2021 | ore 21

Attesissimo ritorno di Vinicio Capossela al Teatro Duse di Bologna, dove il 16 dicembre, alle ore 21, porterà sul palco ‘Bestiale Comedìa’, un concerto per celebrare i 700 anni della morte di Dante Alighieri.

Se quello di Dante è un viaggio tra i morti per salvare i vivi, la Bestiale Comedìa, vuole essere un itinerario nell’immaginazione musicale e letteraria, per redimere il reale dallo smarrimento in cui sembra gettato.

Gli anniversari, infatti, offrono l’occasione di misurare il tempo che passa e i relativi mutamenti, ma offrono anche l’opportunità di valutare il tempo che non è passato e ciò che è rimasto immutato, in modo da poterlo riscattare. Per il settecentesimo anno dalla morte di Dante Alighieri è, dunque, parso naturale che Vinicio Capossela, artista che da tempo orienta la sua ricerca alla riattualizzazione di figure e motivi antichi fuori delle ingiunzioni dell’attualità, abbia pensato ad un progetto che dal confronto con la Divina Commedia tragga punti d’orientamento per una navigazione dantesca nel proprio repertorio.

In realtà, la ricerca musicale, artistica e letteraria che Vinicio Capossela porta avanti da tempo è da sempre ricca di riferimenti danteschi. Sebbene le citazioni esplicite ad alcuni passi della Divina Commedia siano presenti in particolare in alcuni brani dell’album Marinai, profeti e balene del 2011, in tutta la discografia di Capossela riecheggia l’universo metafisico dantesco attraverso una ricerca della ritualità, del primordiale, delle radici mitiche della propria cultura, tutta volta a decifrare e restituire la complessità dell’animo umano.

Il concerto per celebrare l’anniversario della morte di Dante Alighieri attingerà dunque da questa vasta discografia: un vero e proprio viaggio nell’aldilà tra santi, creature mitiche, bestie, eroi e, soprattutto, peccatori.

I compagni di questa impresa saranno due musicisti di grande talento, il poliedrico Vincenzo Vasi e il virtuoso Raffaele Tiseo che, come Virgilio e Beatrice, affiancheranno il cantautore e gli daranno coraggio nel confrontarsi con una delle opere più vaste, monumentali e magnifiche della letteratura mondiale.

“Affacciarsi a Dante è affacciarsi al pozzo della natura umana. A partire dalla forma a imbuto della cosmogonia della Comedìa, l’attrazione è sempre stata presente” spiega Vinicio Capossela, che racconta “ho iniziato ad appassionarmi a Dante per mito interposto. L’eroe della mia giovinezza è stato il dannato, il bohémien, il distillatore di bellezza Amedeo Modigliani. Modigliani sgranava come un rosario ebbro i versi di Dante a memoria, mentre dipingeva i suoi volti dagli occhi vuoti. Così provai a mandarli a memoria anche io scoprendo la più sublime forma di preghiera umanistica. Un’esperienza di spiritualità che nella ripetizione conduce a una specie di trance”.

“L’attrazione per l’umano, per i suoi miti, per il sublime, per l’inferno, per il peccato e per la virtù, per tutto ciò che desta maraviglia – prosegue l’artista – è quello che da quindici anni conduce il mio cammino in musica e parole”. “Santi, eroi e viziosi, una certa attrazione per il misticismo, una visione del mondo non specialistica, ma enciclopedica, il cui soggetto è la natura tutta a partire dalla natura umana – conclude – sono tra le cose dantesche che più mi attraggono. Galeotti per me sono stati molti libri, ma Dante soltanto li comprende tutti”.

com.unica, 14 dicembre 2021

*Nella foto in alto Vinicio Capossela (di Marco Zanella)