Dal 29 agosto riparte l’attività espositiva a Palazzo Albergati di Bologna con i 57 capolavori di Monet e dei maggiori esponenti dell’Impressionismo francese quali Manet, Renoir, Degas e molti altri, provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, noto nel mondo per essere la “casa dei grandi Impressionisti”.
Un’anteprima assoluta dal momento che, per la prima volta dalla sua fondazione nel 1934, il Museo parigino cede in prestito un corpus di opere uniche, molte delle quali mai esposte altrove nel mondo.
“Era tutto pronto per l’inaugurazione prevista lo scorso 12 marzo”, ricorda Iole Siena, presidente del Gruppo Arthemisia, “quando il dilagare della crisi sanitaria per il Coronavirus ha costretto i capolavori di Monet e dei più grandi Impressionisti a una brusca ritirata”.
“Dopo cinque mesi il mondo non è più quello di prima e quello della cultura, particolarmente colpito dalla pandemia, sta vivendo una forte battuta d’arresto. In questo contesto”, aggiunge Siena, “l’apertura di una mostra eccezionale come “Monet e gli Impressionisti. Capolavori dal Musée Marmottan Monet di Parigi” va in controtendenza rispetto al panorama internazionale ed emoziona più del solito, perché aprirla significa gettare il cuore oltre l’ostacolo, superare paure e incertezze e prediligere l’interesse del pubblico rispetto al proprio”.
È il messaggio che vogliono dare, insieme, il Musée Marmottan Monet e Arthemisia, che hanno lavorato duramente per poter riprogrammare la mostra, che si svolgerà dal 29 agosto 2020 al 14 febbraio 2021.
Il Comune di Bologna, in collaborazione con Bologna Welcome, partecipa attivamente alla promozione della mostra, anche attraverso lo strumento della Card Cultura.

LA MOSTRA
Principalmente Monet, ma anche Manet, Renoir, Degas, Corot, Sisley, Caillebotte, Morisot, Boudin, Pissarro e Signac saranno gli indiscussi protagonisti della mostra “Monet e gli Impressionisti. Capolavori dal Musée Marmottan Monet di Parigi”: un’occasione irripetibile per ripercorrere l’evoluzione del movimento pittorico più amato a livello globale.

Un percorso espositivo che vedrà primeggiare – accanto a capolavori cardine dell’impressionismo francese come Ritratto di Madame Ducros (1858) di Degas, Ritratto di Julie Manet (1894) di Renoir e le Ninfee (1916-1919 ca.) di Monet – opere inedite per il grande pubblico perché mai uscite dal Musée Marmottan Monet. È il caso di Ritratto di Berthe Morisot distesa (1873) di Édouard Manet, Il ponte dell’Europa e Stazione Saint-Lazare (1877) di Claude Monet e di Fanciulla seduta con cappello bianco (1884) di Pierre Auguste Renoir.
La mostra “Monet e gli Impressionisti. Capolavori dal Musée Marmottan Monet di Parigi” vuole anche rendere omaggio a tutti quei collezionisti e benefattori – tra i quali molti discendenti e amici degli stessi artisti in mostra – che, a partire dal 1932, hanno contribuito ad arricchire la prestigiosa collezione del museo parigino rendendola una tra le più ricche e più importanti nella conservazione della memoria impressionista.
Con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna, la mostra è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi ed è curata da Marianne Mathieu, direttore scientifico del Museo.
Accompagna ed arricchisce la mostra un prezioso catalogo edito da Skira.

com.unica, 15 luglio 2020