Domenica 15 settembre torna la Giornata Europea della Cultura Ebraica, la manifestazione che invita a conoscere e approfondire storia, cultura e tradizioni dell’ebraismo, quest’anno in ben ottantotto località nella sola Italia, distribuite in quindici regioni da nord a sud alle isole.
Quella di quest’anno – dal titolo “I sogni, una scala verso il cielo” – è la ventesima edizione. “L’occasione giusta per fare un bilancio, e per lanciare un messaggio alla società”, commenta Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, l’ente che coordina e promuove l’evento in Italia.

“Al centro della Giornata, il concetto di conoscere una cultura diversa dalla propria, attraverso la visita dei luoghi che connotano un differente vissuto religioso e culturale, ascoltando e partecipando alla narrazione di storie e tradizioni “altre”. E proponendo un’idea di società inclusiva, accogliente, in cui la diversità sia percepita come una ricchezza, in cui si accettano e valorizzano le differenze.” Alla Giornata Europea della Cultura Ebraica aderiscono quest’anno trentaquattro Paesi europei, per una manifestazione ogni anno più ampia, e con numeri in costante crescita, a partire dall’Italia.

“L’edizione italiana della Giornata Europea della Cultura Ebraica ha raggiunto in questi anni risultati importanti, con picchi di cinquantamila presenze, che ne fanno una delle più riuscite d’Europa”, continua Noemi Di Segni. “Questo successo è dovuto anche al fatto che la minoranza ebraica è presente nel nostro Paese da oltre due millenni, e nei secoli si è stratificato uno straordinario patrimonio storico, artistico, architettonico e archeologico, oltre ovviamente al patrimonio “immateriale”, fatto dall’eredità culturale di grandi rabbini, pensatori e intellettuali che hanno tratto linfa dalla tradizione ebraica. Ogni anno decine di migliaia di visitatori possono scoprire il nostro “mondo”, anche grazie a questa manifestazione di carattere europeo, completamente gratuita per il pubblico”.

La Giornata propone anche quest’anno centinaia di iniziative, tra visite guidate e incontri d’autore, proiezioni, concerti e spettacoli teatrali, degustazioni kasher e iniziative per i più piccoli, organizzate dalle Comunità ebraiche in una virtuosa collaborazione con Enti locali, pro loco e associazioni attive sul territorio.

“Oggi gli ebrei italiani sono una minoranza viva e integrata, orgogliosa delle proprie radici e desiderosa di dare il proprio apporto in termini di valori e di contenuti”, conclude Noemi Di Segni. “Ci auguriamo di poter rappresentare un valido punto di riferimento in materia di convivenza nella diversità, utile anche al processo di integrazione di altre minoranze, che deve essere basato sui diritti ma anche sui doveri nei confronti dello Stato e delle Istituzioni”.

“Città capofila”, la località dove domenica 15 settembre si inaugurerà ufficialmente la manifestazione dando il simbolico “via” in tutto il Paese, sarà quest’anno Parma, dove risiede una comunità ebraica le cui origini risalgono al XIV secolo.

Il titolo dell’edizione di quest’anno, “I sogni, una scala verso il cielo”, riecheggia un noto episodio della Genesi che ha per protagonista il patriarca Giacobbe. L’argomento si presta a molte letture da un punto di vista ebraico, a partire dagli episodi presenti nella Torah e nel Talmud, passando per la mistica ebraica, per la psicoanalisi di Sigmund Freud, fino al sogno millenario del popolo ebraico, quello di una patria, concretizzatosi nel 1948 con la fondazione dello stato d’Israele.

La Giornata Europea della Cultura Ebraica gode del Patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani. L’iniziativa è inoltre riconosciuta dal Consiglio d’Europa.

Queste le ottantotto località, divise per Regione, che partecipano in Italia: in Calabria sono Belvedere Marittimo, Bova Marina, Cosenza, Crotone, Motta San Giovanni, Reggio Calabria, Rende, San Giorgio Morgeto, Santa Maria Del Cedro e Vibo Valentia (Zambrone); in Campania, invece, è Napoli; in Emilia Romagna Bologna, Carpi (Fossoli), Cento, Cesena, Correggio, Cortemaggiore, Ferrara, Finale Emilia, Fiorenzuola D’arda, Lugo Di Romagna, Modena, Parma, Reggio Emilia e Soragna; in Friuli Venezia Giulia sono Gorizia, Trieste e Udine; nel Lazio sono Fiuggi, Fondi e Roma; in Liguria Genova; in Lombardia Bozzolo, Mantova, Milano, Ostiano, Pomponesco, Sabbioneta, Soncino e Viadana; nelle Marche sono Ancona, Fano, Jesi, Pesaro, Senigallia e Urbino; in Piemonte Acqui Terme, Alessandria, Asti, Biella, Carmagnola, Casale Monferrato, Cherasco, Chieri, Cuneo, Ivrea, Moncalvo, Mondovì, Rivalta Bormida, Saluzzo, Torino, Trino Vercellese e Vercelli; in Puglia Alberobello, Bari, Barletta, Lecce, Manduria, Oria, San Nicandro Garganico e Taranto; in Sardegna è Cagliari; in Sicilia, invece, sono Palermo e Siracusa; in Toscana Firenze, Livorno, Pisa, Pitigliano, Siena e Viareggio; in Trentino Alto Adige è Merano; e nel Veneto sono Conegliano, Padova, Portobuffolé, Venezia, Verona, Vicenza e Vittorio Veneto.

Mentre i trentaquattro Paesi europei che aderiscono sono: Austria, Azerbaigian, Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Macedonia del Nord, Norvegia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria. A livello europeo, la manifestazione è coordinata dall’AEPJ – The European Association for the Preservation and Promotion of Jewish Culture and Heritage. 

com.unica, 9 settembre 2019