Appena conclusa la notte degli Oscar, dove Green Book si è aggiudicato delle ambite statuette. Il film di Peter Farrelly, che oltre agli Oscar ha fatto incetta di diversi altri prestigiosi riconoscimenti cinematografici come 3 Golden Globe, ha anche ottenuto uno straordinario successo di pubblico in tutto il mondo. In Italia, dove è attualmente in programmazione al cinema distribuito da Eagle Pictures e Leone Film Group, ha già incassato quasi 6.000.000 di euro. Ispirato alla storia vera di Tony Lip, padre dello sceneggiatore Nick Vallelonga, racconta l’inaspettata l’amicizia tra un buttafuori italoamericano e un pianista afroamericano nell’America negli anni Sessanta. 

Nel 1962, dopo la chiusura di uno dei migliori club di New York in cui lavorava, Tony Lip (Viggo Mortensen) deve a tutti i costi trovare un lavoro per mantenere la sua famiglia. Accetta di lavorare per il pianista afroamericano Don Shirley (Ali) e decide si seguirlo in tour nel sud degli Stati Uniti, dove il razzismo era ancora profondamente radicato. Nonostante le differenze e gli iniziali contrasti, tra i due si instaurerà una forte amicizia. 

“Green Book non ti dice cosa devi pensare, ascoltare o vedere – ha detto Viggo Mortensen, capace di interpretare la lingua ibrida parlata dagli italoamericani come Vallelonga -. Secondo me è un invito a fare un viaggio, a ridere, a piangere e se vuoi forse a riflettere sui limiti delle prime impressioni. Non è una lezione forzata, è una bella storia condivisa del passato che può aiutarci a capire il presente”.

Solo tre premi al favorito della vigilia “Roma” (fotografia, film straniero e regia per Cuaron) e “Black Panther”. Migliori attori Rami Malek in “Bohemian Rhapsody” e Olivia Colman per “La favorita”. Lady Gaga miglior canzone, in una serata i cui temi dell’inclusione e dell’integrazione hanno monopolizzato l’intera cerimonia.

com.unica, 26 febbraio 2019

*Nella foto in alto Rami Malek, Olivia Colman, Mahershala Ali e Regina King. © Copyright ANSA/EPA