Il Consiglio europeo ha prorogato oggi, 21 dicembre, le sanzioni economiche riguardanti settori specifici dell’economia russa fino al 31 luglio 2019La decisione, si legge nella nota del Consiglio, “fa seguito all’aggiornamento del presidente Macron e della cancelliera Merkel al Consiglio europeo del 13 e 14 dicembre 2018 in merito allo stato di attuazione degli accordi di Minsk, a cui sono collegate le sanzioni. Poiché non sono stati fatti progressi, il Consiglio europeo ha preso la decisione politica di rinnovare le sanzioni economiche nei confronti della Russia”. Il Consiglio “ha adottato tale decisione in data odierna mediante procedura scritta e, come di regola per tutte le decisioni di questo tipo, all’unanimità”.

Le misure riguardano i settori finanziario, dell’energia, della difesa e dei beni a duplice uso. Introdotte inizialmente per un anno, il 31 luglio 2014, in risposta alle azioni della Russia volte a destabilizzare la situazione in Ucraina, tali misure sono state rafforzate nel settembre 2014. Le sanzioni economiche prorogate con la decisione di oggi, fra l’altro, limitano l’accesso ai mercati dei capitali primari e secondari dell’UE da parte di cinque grandi enti finanziari russi a maggioranza statale e delle loro filiali controllate a maggioranza stabilite al di fuori dell’UE, nonché di tre grandi società russe attive nel settore energetico e tre attive in quello della difesa; impongono un divieto di esportazione e di importazione per quanto riguarda il commercio di armi; stabiliscono un divieto di esportazione dei beni a duplice uso per scopi militari o per utilizzatori finali militari in Russia; limitano l’accesso russo a determinati servizi e tecnologie sensibili che possono essere utilizzati per la produzione e la prospezione del petrolio. 

Oltre a queste sanzioni economiche, in risposta alla crisi in Ucraina sono inoltre in vigore varie misure dell’UE, tra cui misure restrittive individuali mirate, ossia il divieto di visto e il congelamento dei beni, al momento nei confronti di 164 persone e 44 entità fino al 15 marzo 2019; e misure restrittive in risposta all’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli, limitate al territorio della Crimea e a Sebastopoli, attualmente in vigore fino al 23 giugno 2019.

Il 19 marzo 2015 il Consiglio europeo ha deciso di far dipendere la durata delle sanzioni dalla piena attuazione degli accordi di Minsk, che doveva avvenire entro il 31 dicembre 2015. Dal momento che ciò non è avvenuto, le sanzioni sono rimaste in vigore.

com.unica, 22 dicembre 2018