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Furono necessari 50anni per costruire la più grande cattedrale di Mosca che nelle intenzioni dello Zar Alessandro I doveva rappresentare un memoriale in segno di riconoscenza alla Divina Provvidenza per aver salvato la città  e il popolo russo dall’invasione napoleonica. Cinquant’anni di progetti fatti rifatti e rivisti e  che finalmente il 26 maggio 1883 videro l’opera realizzata e consacrata con l’incoronazione del nuovo Zar Alessandro III. Si tratta della Cattedrale di Cristo Salvatore che sorge a pochi passi dal Cremlino sulla riva della Moscova ed è la cattedrale ortodossa più alta del mondo. Nella cattedrale moscovita ancora prima della sua consacrazione Ciaikovski eseguì per la prima volta la famosa Ouverture 1812.

Le stampe e le rarissime foto dell’epoca c’è la mostrano in tutto il suo splendore. Una galleria su due livelli l’attraversava con intarsiature di rari e pregiatissimi marmi e graniti. Nella galleria inferiore era allocato il memoriale della vittoria su Napoleone e, su oltre mille metri quadrati di marmo bianco di Carrara, v’erano le targhe in ricordo dei combattenti che fermarono l’invasione francese. La galleria superiore era interamente occupata dai cori della chiesa.

Chi va a Mosca oggi può visitare la Cattedrale di Cristo Salvatore ma è avvertito  dalle guide che si tratta della nuova cattedrale, quella ricostruita e riconsegnata al culto nel 2000. La Cattedrale di Cristo Salvatore, quella voluta dagli zar, infatti, fu fatta saltare in aria per ordine di Stalin il 5 dicembre 1931. Furono necessari giorni e giorni e molte tonnellate di esplosivo per ridurla in rovina. L’intenzione del dittatore sovietico era quella di erigere il Palazzo dei Soviet al posto della cattedrale. Ma non gli fu possibile. I lavori del palazzo comunista non furono mai portati a termine per l’esondazione del Moscova i cui argini era crollati a causa delle esplosioni e il grande cratere provocato si allagò consentendo più tardi di ricavarne l’enorme  piscina pubblica.

Crollato il comunismo, la volontà della nuova Russia ma soprattutto la partecipazione anche economica del popolo di Mosca consentirono la ricostruzione della cattedrale così come è oggi. Non la stessa, ma ugualmente bella e imponente, simbolo universalmente riconosciuto del Patriarcato della Chiesa Ortodossa di Russia dove, come primo atto di fede della ritrovata Grande Russia, nell’anno 2000 vennero canonizzati i membri della famiglia imperiale russa massacrati nel 1918.

(Franco Seccia/com.unica 5 dicembre 2018)