Dopo la Medaglia Fields (l’equivalente del Nobel per la matematica) conquistata dal giovane Alessio Figalli, un altro importante premio dà prestigio ai ricercatori italiani. Ci riferiamo a Giovanni Gallavotti il primo italiano a vincere il Premio Poincaré, il maggiore riconoscimento internazionale per la fisica matematica. 

Gallavotti è stato premiato per le sue ricerche sulla meccanica statistica, sulla teoria quantistica dei campi, la meccanica classica e i sistemi caotici. Oltre a Gallavotti, il Premio Poincarè – assegnato ogni tre anni, dal 1997, anno in cui è stato istituito – è andato anche a Michael Aizenman e Percy Deift, entrambi dell’università americana di Pinceton. Nato a Napoli il 29 dicembre 1941, Gallavotti si è laureato in fisica nell’università Sapienza di Roma nel 1963 e due anni più tardi si è perfezionato nell’università di Firenze, dove ha insegnato dal 1965 al 1966. Quindi ha lavorato in Francia, nell’Institut des Hautes Études Scientifiques dal 1966 al 1968, e poi negli Stati Uniti, presso la Rockfeller University di New York, dal 1968 al 1970. Al ritorno in Italia, ha insegnato alla Sapienza, poi nell’Università di Napoli, dal 1972 al 1975 e di nuovo alla Sapienza. Ha insegnato inoltre nell’olandese Rutgers University e nel Dipartimento di Matematica dell’Università americana di Princeton. Ha vinto premi prestigiosi, come il premio del “Presidente della Repubblica” , che gli ha assegnato nel 1997 l’Accademia dei Lincei, e la medaglia Boltzman (2007).

“Lo considero un premio alla carriera” – ha detto Giovanni Gallavotti. “Nella motivazione – ha spiegato all’Ansa – c’è la traccia del mio percorso culturale. È stata una cosa inaspettata, sono molto contento”. 

(com.unica, 4 agosto 2018)