Un’app per diventare bravi e buoni comunisti. Più che una, tra le 300 e le 400 app, destinate a indottrinare soprattutto i più giovani e tecnologici tra i 90 milioni di iscritti del Partito comunista cinese, che fino a martedì celebra il suo 19° Congresso (Il Post). Mentre le misure di sicurezza approntate per garantire un “sereno” svolgimento del rituale congressuale hanno creato problemi ai principali social network locali, come WeChat e Weibo, le industrie che producono app hanno trovato proprio nel partito un buon committente.

Dimenticata l’autocritica e la rieducazione dei tempi di Mao, superato l’indottrinamento affidato fino a poco tempo fa alla Lega comunista giovanile (Nyt), ora gli iscritti possono ricevere via app – una delle più conosciute si chiama Smart Red Cloud – notifiche relative alle attività del partito, tutorial sull’ideologia e, in alcuni casi, chattare con gli altri membri, una funzione particolarmente apprezzata nelle aree rurali.

“L’app registra informazioni legate a ogni aspetto della vita – spiega Liang Lihua, direttore marketing di Yunshu Weilai, la società che ha creato Smart Red Cloud – ma nessun dato relativo alla sfera privata. Sarebbe fuorilegge”. D’altra parte, però, è noto che le app sono usate per modernizzare il vecchio sistema di valutazione dei dirigenti, attraverso le risposte a specifici quiz su Costituzione, regole del partito, dilemmi legati all’attività quotidiana, ma anche il voto da parte di altri iscritti, racconta il quotidiano di Stato Global Times.

“Non è chiaro che tipo di dati raccolgano queste app – commenta Andy Chun, esperto di intelligenza artificiale della City University di Hong Kong – e questo credo spingerà molti a esprimersi con cautela”. Tutto sommato, non una grossa novità sotto il già monitorato cielo di Pechino, dove le app per diventare buoni comunisti “nel lungo periodo – secondo Huang Haifeng, professore di Scienze Politiche ed esperto di autoritarismo alla University of California – potrebbero non essere di grande aiuto per gli obiettivi del partito”.

(com.unica, 22 ottobre 2017)