Oggi il premier Matteo Renzi incontra il presidente degli Stati Uniti Barack Obama nello Studio Ovale prima della cena di Stato a cui parteciperà una delegazione comprendente – fra gli altri – Raffaele Cantone, Giorgio Armani, Roberto Benigni e la campionessa paralimpica Bebe Vio. Un gesto particolarmente significativo da parte dell’amministrazione americana nei confronti del governo italiano. Nel corso della preparazione del meeting attraverso i contatti diplomatici, il messaggio più forte diretto dall’amministrazione americana a Palazzo Chigi è stato quello relativo al referendum: appoggio incondizionato alle riforme e al Sì. Ma anche un consiglio: se vincesse il No, Renzi non deve dimettersi (per motivi strategici: in un’Europa vacillante non può entrare in crisi anche l’Italia). “L’Italia dà un contributo importante alla stabilità dell’Europa, alla sua economia e alla sicurezza del Continente”, ha affermato ieri il portavoce del presidente degli Stati Uniti Josh Earnest. “L’Italia – ha ribadito ancora il portavoce della Casa Bianca – è un partner e un alleato importante degli Stati Uniti, specialmente nell’ambito della nostra relazione con l’Europa e di tutti gli sforzi che abbiamo fatto per rafforzare la sicurezza collettiva e le relazioni economiche che uniscono gli Usa all’Europa”. 

Il ruolo dell’Italia nello scacchiere internazionale e rispetto alla politica economica dell’Unione europea è stato il tema centrale di un’intervista che il presidente americano Barack Obama ha rilasciato a Federico Rampini per Repubblica. Il capo della Casa Bianca elogia in particolare l’impegno del governo italiano nell’affrontare l’emergenza profughi nel Mediterraneo e avverte che “un piccolo numero di Paesi non possono sostenere quest’onere da soli”. Invoca più collaborazione tra i servizi segreti occidentali “per prevenire gli attacchi terroristici”. E offre un “pieno sostegno alle riforme di Renzi”. Sul tema dell’austerità che sta soffocando le economie dei paesi europei e che vede su sponde opposte l’Italia e la Germania Obama è stato molto netto: “Credo che le misure di austerità abbiano contribuito al rallentamento della crescita in Europa. In certi paesi, abbiamo visto anni di stagnazione, che ha alimentato le frustrazioni economiche e le ansie che vediamo in tutto il continente, soprattutto tra i giovani che hanno più probabilità di essere disoccupati. Ecco perché penso che la visione e le riforme ambiziose che il primo ministro Renzi sta perseguendo siano così importanti. Lui sa bene che Paesi come l’Italia devono proseguire il loro percorso di riforme per aumentare la produttività”. Un endorsement in piena regola al premier italiano, che domani sarà a pranzo con lo staff di Hillary Clinton.

(com.unica, 18 ottobre 2016)