Ancora una volta un sanguinoso attentato terroristico ha colpito Istanbul. Tre kamikaze armati di kalashnikov si sono fatti esplodere intorno alle 22 di ieri notte, dopo aver aperto il fuoco su alcuni passeggeri, nei pressi dei controlli di sicurezza degli arrivi dell’aeroporto Ataturk. Il tragico bilancio è di 36 morti e di 147 feriti, di cui alcuni molto gravi. Secondo la polizia turca il commando sarebbe stato composto da sette persone, tra cui tre in fuga e una catturata dalle forze dell’ordine. “C’è stata un’esplosione fortissima, il tetto è crollato – ha raccontato Ali Tekin, un giovane turco che si trovava in quel momento nella hall in attesa di alcuni passeggeri. “C’era sangue dappertutto e ho visto dei fori di proiettile sulle pareti”. Un altro testimone, un anziano di origine sudafricana, ha detto di essersi nascosto dietro un bancone, da dove ha potuto vedere due attentatori, vestiti completamente di nero, che sparavano a caso e che si stavano dirigendo verso di lui. “Poi per fortuna hanno cambiato direzione e hanno preso la scala mobile. Subito dopo ho udito due tremende esplosioni in rapida successione”.

L’azione terroristica è stata confermata dalle autorità di governo e in particolare dal ministro della Giustizia Bosdag. Pare che i sospetti siano indirizzati verso un’organizzazione molto vicina all’Isis, anche se sono tutte da chiarire le dinamiche esatte dell’attacco. Un attacco che ha fatto pensare immediatamente a quelli avvenuti alcuni mesi fa all’aeroporto e alla metro di Bruxelles, come ha sottolineato l’esperto di sicurezza e di terrorismo Abdullah Agar, intervistato nella notte dalla Cnn turca. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, a cui sono giunti messaggi di solidarietà da tutto il mondo, ha immediatamente condannato l’attacco, ricordando che è avvenuto durante il mese sacro islamico del Ramadan. Solo 20 giorni fa Istanbul era stata colpita da un altro attacco di terrorismo (rivendicato dal gruppo estremista curdo Tak) avvenuto nei pressi dell’Università statale, con un bilancio di 12 morti.

(com.unica, 29 giugno 2016)