Incidente o attacco terroristico? Gli interrogativi sull’MS804 Egyptair con a bordo 66 persone scomparso ieri dagli schermi radar sopra il mare Egeo rimangono ancora senza risposta. Al momento non ci sono rivendicazioni e si possono formulare solo timide ipotesi sulla sciagura, mentre proseguono senza sosta le ricerche.

Le autorità stanno scandagliando in particolare una vasta area a sud dell’isola di Creta alla ricerca degli eventuali relitti dell’aereo. Secondo il ministro della Difesa greco Panos Kammenos il volo Egyptair ha effettuato una virata prima di precipitare in mare. Nessun segnale di soccorso pare sia stato inviato da parte del pilota, il che farebbe propendere per l’ipotesi dell’esplosione. Ieri il ministro egiziano dell’aviazione civile Chérif Fathy aveva affermato che la probabilità che l’aereo sia stato abbattuto a seguito di un attacco terroristico è “superiore alla possibilità che si sia verificato un guasto tecnico”. Un’ipotesi inquietante perché fa pensare a due concrete possibilità: l’introduzione di una bomba sull’aereo prima del decollo dall’aeroporto Roissy-Charles De Gaulle di Parigi o un missile partito dalla costa africana. «La teoria più plausibile è che sia stata introdotta a bordo una carica esplosiva, a basso potenziale ma in grado di provocare uno squarcio nella carlinga – spiega alla “Stampa” Omer Laviv, esperto di sicurezza aerea e Chief Operations Officer della società israeliana Athena GS3 -. «L’aereo ha sbandato a sinistra e ha perso quota – continua Laviv -. Il pilota ha cercato di riprendere il controllo e ha virato a destra, ma si è avvitato e ha continuato a precipitare». Secondo l’analista il momento esatto dell’incidente lascia propendere più a un ordigno lasciato sull’aereo che a un kamikaze. «Era appena iniziata la fase di atterraggio. I piloti in quel momento spengono il sistema di pressurizzazione automatico della cabina. Esistono sensori in grado di captare il cambiamento e fare da timer per il detonatore».

(com.unica, 20 maggio 2016)