Secondo il quotidiano londinese Telegraph Barak Obama starebbe per esortare pubblicamente gli elettori britannici a rimanere all’interno dell’Unione Europea. La rivelazione è giunta dal presidente della commissione Esteri del Senato, Bob Corker, dopo aver ascoltato le testimonianze di ex membri dello staff delle amministrazioni Obama e George Bush. Il referendum di David Cameron sarebbe quindi una scommessa “molto rischiosa” che gli si potrebbe ritorcere contro e portare a un voto a favore del Brexit, e quindi alla conseguente rottura del Regno Unito e ad un crescendo di sostegno a favore dei gruppi separatisti in tutta Europa.

Ma sia a Washington che a Londra si avverte il rischio che un intervento di Obama possa rivelarsi controproducente se non venisse lanciato al giusto livello geopolitico, perciò dovrà essere gestito con una certa cautela e sensibilità.

Per l’America, ha sottolineato Corker, la strategia migliore è quella di manifestare il grande interesse geopolitico del Regno Unito nel rimanere all’interno dell’UE. “Abbiamo bisogno più che mai di un rapporto transatlantico”, ha detto, aggiungendo che il Brexit sarebbe un colpo devastante per l’Europa.

Damon Wilson, ex direttore degli affari europei presso il Consiglio di Sicurezza Nazionale sotto George Bush ha condiviso queste preoccupazioni e, rivolgendosi ai senatori ha detto: “Il Regno Unito potrebbe voltare le spalle all’Unione Europea quest’anno, privandoci di una voce critica nella definizione non solo della politica della UE, ma del futuro dell’Europa. Una decisione del genere da parte di Londra può indurre la Scozia a sciogliere il Regno Unito, mettendo fine al loro speciale rapporto così come lo conosciamo. Questi cambiamenti potrebbero alimentare gli sforzi separatisti in Catalogna e in Vallonia, e aprire alla prospettiva che altri stati escano dall’unione.”

(com.unica, 15 febbraio 2016)