[ACCADDE OGGI]

Dopo più di un lustro dall’unità d’Italia sotto lo stemma sabaudo, il Veneto viene unificato alla nuova Italia. Fino ad allora era rimasto parte integrante dell’impero austriaco, prima come parte del Regno Lombardo-Veneto e poi come territori austriaci del Veneto con annesse province di Mantova e Udine. L’orgogliosa storia della “Serenissima” che per centinaia d’anni aveva dominato su vasti territori europei comprese molte parti d’Italia, già interrottasi con la resa alle truppe di Napoleone e successivamente a quelle del generale austriaco Maresciallo Radetzky, aveva ufficialmente termine.

Su San Marco venne issato il tricolore sabaudo e smise di sventolare il glorioso vessillo del leone marciano. Iniziò la più grande emigrazione dei veneti verso ogni parte del mondo con mete preferite l’Argentina, l’Uruguay e il Brasile. L’annessione all’Italia fu determinata dal trattato di pace di Vienna che, nonostante le sconfitte subite dai piemontesi a Custoza e a Lissa, stabili la consegna alla nascente Italia dei territori veneti previa la celebrazione di un referendum popolare per  “…ricevere il consenso delle popolazioni debitamente consultate…”

Il referendum venne svolto il 21 ottobre del 1866, quando i piemontesi già erano entrati in possesso della regione, e diede i seguenti “incredibili” risultati : 646.789 SÌ, 69 NO e 567 voti nulli. Ancora oggi si grida allo scandalo per lo svolgimento di quel referendum. Ma lo stesso stupore si manifesta per il “plebiscito” napoletano e… . L’Italia unita e monarchica si costruì con numeri contraffatti passati ai libri scolastici quale suprema volontà di rivalsa patriottica dell’antica stirpe. L’Italia della disfatta e repubblicana sorse su un altro referendum dubbio che restituì ai Savoia la stessa moneta.

(Franco Seccia/com.unica, 22 ottobre 2015)