Al via la 38° edizione di Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu

La rassegna in programma da venerdì 8 agosto fino a sabato 16 a Berchidda (Ss) e altri centri del nord Sardegna
Time in Jazz ai nastri di partenza: da domani (venerdì 8 agosto) fino a sabato 16, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu vive la sua trentottesima edizione con un programma particolarmente ricco e sfaccettato; l’epicentro è, naturalmente, la sua storica culla, Berchidda (Ss), il paese natale del trombettista, ma come sempre sono tanti i centri e le località del nord Sardegna in cui il festival si snoderà in un itinerario che è insieme artistico e territoriale: Alà dei Sardi, Arzachena, Banari, Bortigiadas, Budoni, Loiri Porto San Paolo, Oschiri, Ozieri, Porto Rotondo, Posada, San Teodoro, Sant’Antonio di Gallura, Tempio Pausania, Viddalba.
“What a Wonderful World” è il titolo che caratterizza questa edizione, omaggio all’iconica canzone resa celebre da Louis Armstrong nel 1968: un inno alla bellezza e alla speranza, oggi più che mai necessario in questi tempi difficili. «Anche a noi piace pensare che il mondo sia luminoso e bello da vivere – commenta Paolo Fresu – Crediamo che la musica e l’arte abbiano la forza di trasformarlo, di dipingerlo a colori. È per questo che abbiamo scelto What a Wonderful World come filo conduttore, in continuità ideale con le edizioni precedenti dedicate a Rainbow, Futura e A Love Supreme.»
Protagonista, come sempre, la musica. Nelle cinque serate in programma a Berchidda, da lunedì 11 a ferragosto, si avvicenderà sul “palco centrale” del festival, in Piazza del Popolo, un nutrito cast di artisti di caratura internazionale: Stefano Bollani con il Danish Trio, Enrico Rava con i Fearless Five, Danilo Rea in piano solo, il trio Mare Nostrum di Paolo Fresu, Richard Galliano e Jan Lundgren, Ze in the Clouds, i danesi Svaneborg Kardyb e Trentemøller. A Les Amazones d’Afrique il compito di suggellare le serate berchiddesi nella tradizionale festa di Ferragosto, immancabile abbraccio tra Time in Jazz e il suo pubblico, con la piazza del Popolo aperta all’ingresso gratuito.
Tanti i nomi di spicco anche nelle varie tappe fuori Berchidda: nel circuito del festival gireranno infatti artisti come Nick The Nightfly, Simona Molinari, Ivan Segreto, Stefania Tallini e Franco Piana, Bebo Ferra e Salvatore Maiore, Christian Mascetta, DayKoda, il Duo Bottasso, Eleonora Strino in trio, Ettore Fioravanti col quartetto Opus Magnum, i Freak Motel, il trio Hobby Horse di Dan Kinzelman, Joe Rehmer e Stefano Tamborrino, Pietro Lussu e Felice Montervino con il loro reading musicale “Un anno sull’Altipiano”, il duo Madera Balza di Monica Demuru e Natalio Mangalavite, Matteo Paggi con il suo progetto Words. A Paola Turci spetta invece il compito di tenere l’immancabile concerto in omaggio a Fabrizio De André a L’Agnata, in quella che è stata la residenza del cantautore genovese: un appuntamento, come ogni anno, già sold out. Altro “classico” di ogni edizione del festival, la traversata marittima in musica dal porto di Livorno a quello sardo di Golfo Aranci su una nave della Sardinia Ferries; a bordo il quintetto di fiati e percussioni Mefisto Brass.
Non mancheranno poi le note della Banda Musicale “Bernardo De Muro”, autentica istituzione del paese con la direzione di Corrado Guarino e Domenico Delrio, e l’incontro con la musica tradizionale sarda, ma sempre in chiave originale, con un originale meeting di organettisti: Totore Chessa, Mariantonietta Bosu, Giacomo Vardeu e Pierpaolo Vacca; quest’ultimo sarà presente anche alla direzione di Time After Time, lo spazio dopo concerto, ogni sera con un ospite diverso: Menion, Marta Loddo, Ze in the Clouds, Gavino Riva col suo trio. E, a suggellare ogni serata berchiddese, i dj set di Renton.
A precedere i concerti in piazza, ritorna il FestivalBar, la mini rassegna ospitata dai bar di Berchidda, quest’anno tutta al femminile con le cantautrici Sista Namely e Mazulco, con Gold Mass, autrice e produttrice di musica elettronica, e con TVS, flautista, musicista elettronica, compositrice, producer e dj.
E non è tutto, perché il 5 e il 6 settembre – novità inedita nella storia quasi quarantennale del festival – il cartellone prosegue sotto il titolo “What a Wonderful World in September”, con due giornate di attività negli spazi all’aperto di “Sa colte ‘e su ‘oltiju”, il giardino accanto a Sa Casara, l’ex caseificio oggi quartier generale di Time in Jazz. Diversi gli appuntamenti in programma: la consegna di un premio alla carriera a un’autentica icona dello spettacolo isolano, Benito Urgu; la presentazione del libro “L’unica via d’uscita è dentro“, autobiografia di una delle più celebri e raffinate voci della canzone italiana: Alice; e, naturalmente, spazio alla musica dal vivo con Erica Mou, John De Leo con i Jazzabilly Lovers, Francesca Tandoi in duo con Stefano Senni, Paolo Fresu in trio con Nguyên Lê e Bojan Z, un omaggio in parole e musica alla grande artista sarda Maria Lai proposto da Angelica Perra, Gianluca Pischedda, Massimo Satta e Moreno Pisano, e i dj set di Renton e di Dj Cris.
Ma Time in Jazz non è solo musica: è un’esperienza che si muove tra suono e paesaggio, arte e pensiero, emozione e impegno; è un festival che attraversa linguaggi e generazioni proponendo, oltre ai concerti, anche mostre, presentazioni di libri e incontri con gli autori, iniziative ambientali, momenti enogastronomici e l’immancabile sezione dedicata ai bambini: Time to Children.
- Al via domani, venerdì 8
Anche quest’anno, come nelle ultime due edizioni, Time in Jazz inaugura il suo programma sul prato del Golf Club Puntaldia, cornice esclusiva nel territorio di San Teodoro. Ad aprire ufficialmente il festival, domani (venerdì 8 agosto) alle 18, sarà Nick The Nightfly, storica voce di Monte Carlo Nights, con il suo raffinato progetto “My Favorite Things”. Accompagnato da una formazione d’eccellenza – Jerry Popolo (sax), Pietro Lussu (pianoforte), Dario Rosciglione (contrabbasso) e Fabio Nobile (batteria) – il cantante di origini scozzesi proporrà un repertorio che fonde brani originali e omaggi ad alcuni grandi nomi della musica italiana, Pino Daniele, Lucio Dalla, Gino Paoli, Joe Barbieri, Sergio Cammariere, riletti con il suo inconfondibile stile tra jazz e soul. Un concerto elegante e coinvolgente, tra emozione, passione e qualità musicale.
In serata si resta sulla costa nordorientale sarda, a Porto Rotondo, dove il Teatro all’aperto “Mario Ceroli” accoglie sul suo palco, alle 21.30, Simona Molinari, per un concerto che si annuncia come un viaggio in parole e musica nei diversi momenti della vita – l’innamoramento, la passione, gli inganni, il disincanto, l’amore, l’impegno – raccontati attraverso le sue canzoni e grandi classici. In scaletta brani come “Egocentrica”, “La Felicità”, “In cerca di te”, insieme a omaggi a Ella Fitzgerald, De Gregori e Lucio Dalla. La nuova versione dello spettacolo include anche canzoni dall’ultimo album di Simona Molinari, “Hasta Siempre Mercedes”, pubblicato a novembre 2023, tra cui “Gracias a la vida”, “Cancion de las simples cosas” e “Nu fil e voce”, scritta per lei da Bungaro. Un concerto che promette di regalare emozioni, passioni e spazi di riflessione con la cantautrice affiancata sul palco da Claudio Filippini al pianoforte e alle tastiere, ed Egidio Marchitelli alle chitarre.
Nel cuore pulsante del festival, Berchidda, prende intanto il via anche una nuova edizione del FestivalBar, la rassegna a cura di Luca Devito che ogni sera anima un diverso bar del paese. Quest’anno la vetrina è tutta al femminile. Ad aprire la serie, alle 21:30 al Bar K2, sarà Sista Namely – al secolo Valentina Steri – cantautrice sarda attiva nella crew Islasound, che si esibirà anche due sere dopo, domenica 10, al Muretto Cafè. Con quattro album all’attivo e una lunga carriera tra Sardegna e palchi internazionali, Sista Namely propone un set trascinante e carico di vibrazioni positive, in compagnia di DJ De Vita, fondatore di Islasound e del movimento Soul Side. Il loro live si muove tra reggae, ska, soul e funky, fondendo energia e groove con naturalezza.
- Gli appuntamenti di sabato 9
Il programma di sabato 9 si apre con un “classico” di Time in Jazz: la traversata musicale da Livorno a Golfo Aranci a bordo di una motonave della Sardinia Ferries (partenza alle 15:55 con arrivo alle 22:55), giunta quest’anno alla ventesima edizione. Ad accompagnare i passeggeri attraverso il Tirreno saranno i Mefisto Brass, un quintetto che attinge dalle sonorità tipiche della musica elettronica, riformulandole e adattandole per un organico esclusivamente di strumenti a fiato e percussioni: Giacomo Bertazzoni (sax tenore), Lorenzo Faraò (sax baritono), Niccolò Pozzi (sousafono), Fabio Danusso (rullante), Davide Turolla (grancassa), saranno protagonisti anche nei giorni successivi, con parate musicali quotidiane (intorno alle 19:30) nelle vie e piazze di Berchidda, a elettrizzare l’atmosfera in attesa dei concerti serali.
A mezzogiorno, a Berchidda si aprono le porte delle mostre ospitate negli spazi di Sa Casara, la sede di Time in Jazz. In primo piano l’esposizione fotografica “Time to Time 2024”, con gli scatti realizzati l’anno scorso durante il festival da Paolo Soriani e Francesca Sara Cauli: un racconto per immagini fatto di volti, emozioni e atmosfere catturate nei giorni del trentasettesimo Time in Jazz. Accanto a questa, trova spazio CasArt, la mostra permanente della Collezione di Arte Contemporanea nata nel 1997 nell’ambito del Progetto Arti Visive (PAV) di Time in Jazz e cresciuta grazie alle donazioni degli artisti che nel tempo hanno partecipato al festival. L’inaugurazione delle mostre, che resteranno aperte per tutta la durata del festival, sarà accompagnata da un brindisi offerto in collaborazione con la Cantina Sociale Giogantinu, Rau Arte Dolciaria e Distilleria Lucrezio R.
Evento clou della giornata, e tra i più attesi di ogni edizione del festival, come dimostra il tutto esaurito registrato già da tempo anche in questa occasione, il concerto-omaggio a Fabrizio De André a L’Agnata, in quella che è stata la sua residenza sarda nelle campagne di Tempio Pausania. A rendere tributo al cantautore genovese questa volta sarà Paola Turci, in scena a partire dalle 18. Artista poliedrica e tra le voci più riconoscibili del panorama italiano, con una carriera di quasi quarant’anni, undici partecipazioni a Sanremo, numerosi premi e riconoscimenti, la cantautrice romana ha attraversato varie fasi artistiche, spaziando tra impegno sociale, sperimentazione musicale e teatro. Tra i suoi progetti più recenti, l’album “Viva da morire” e il monologo teatrale “Mi amerò lo stesso”, ispirato alla sua autobiografia (edita da Mondadori nel 2014) e portato a teatro in una nuova versione con il testo riscritto insieme all’autrice Alessandra Scotti e per la regia di Paolo Civati. Produzione originale di Time in Jazz in collaborazione con la Fondazione De André, il concerto sarà ancora più gustoso con l’aperitivo realizzato in collaborazione con la Cantina Sociale Giogantinu.
Al rientro a Berchidda, l’ultimo appuntamento musicale della giornata di sabato è alle 21:30, al Museo del Vino, dove sono attesi i Freak Motel, una band sarda che raccoglie molteplici influenze e le converte in un personale mix dove elettronica, Nu-jazz e scenari cinematici convivono tra loro. La vena sperimentale del gruppo porta le diverse esperienze e sensibilità musicali di ciascun componente – Andrea Sanna (Rhodes, synth, sampler), Matteo Sedda (tromba, elettronica), Andrea Parodo (basso) e Nicola Vacca (batteria ed elettronica) alla creazione di un sound personale. Nel tour 2025 presentano il loro terzo lavoro discografico, “Human Codec” uscita a giugno per l’etichetta bolognese IRMA Records.
- Domenica 10 agosto
La terza giornata del festival si apre alle 11 a Viddalba, intorno alla chiesetta campestre di San Leonardo, con Madera Balza, il duo formato da Monica Demuru e Natalio Mangalavite, che ritorna con nuovi brani e suggestioni a giocare con una forma canzone fortemente narrativa e aperta all’improvvisazione, sintesi delle provenienze latine di entrambi gli artisti, anche se lontane tra loro (Sardegna e Argentina). Nato nel 2010 e consolidato con l’album omonimo del 2019, Madera Balza mescola jazz, pop, ritmi percussivi e testi originali in più lingue (italiano, sardo, spagnolo, greco, francese, inglese). Spinti da un’energia creativa vitale e da una lunga amicizia, Monica Demuru e Natalio Mangalavite propongono un concerto intimo e vibrante, una “danza per chi sta perdendo qualcosa o tutto, attendendo l’alba”.
Nel tardo pomeriggio, alle 18, il festival si sposta sulla costa orientale, alla Torre di San Giovanni in territorio di Posada, dove sarà in scena il quartetto Opus Magnum, guidato dal batterista Ettore Fioravanti insieme a Marco Colonna (clarinetti), Andrea Biondi (vibrafono) e Igor Legari (contrabbasso). Evoluzione del duo Fioravanti-Colonna, il gruppo esplora una visione musicale aperta e sperimentale: i brani sono il punto di partenza per ispezionare, trasformare e reinventare ogni elemento attraverso l’improvvisazione collettiva. Il repertorio spazia dal jazz (Monk, Dolphy) alla musica popolare, dal rock alla classica, fino alle suggestioni africane, con l’obiettivo di creare musica viva e profonda in tempo reale. L’Opus Magnum ha pubblicato nel 2022 l’album “Attraverso ogni confine” per Parco della Musica Records.
La domenica di Time in Jazz si chiude in serata, alle 21.30, ad Arzachena, dove lo scenario granitico di Li Conchi farà da cornice al live di DayKoda, il progetto del musicista e produttore milanese Andrea Gamba (testiere, elettronica e chitarra) affiancato da Riccardo Sala (sax e synth), Andrea Dominoni (basso) e Matteo D’Ignazi (batteria). Ispirato da etichette come Brainfeeder e Ninja Tune, DayKoda ha messo a punto uno stile personale e raffinato che fonde elettronica e jazz sperimentale con influenze beat e atmosfere introspettive. Nel 2023 ha pubblicato “Uno”, il suo nuovo disco per La Tempesta, e portato in tour europeo il progetto in versione quartetto. Il suo lavoro ha ricevuto il plauso di media come BBC Radio, KCRW, Rai Radio 2, NTS e Worldwide FM, mentre la webzine Soundwall l’ha definito “il Flying Lotus italiano”.
- Lunedì 11 al via in serata i concerti in Piazza del Popolo
All’ombra della pineta di Sant’Anna, nei pressi di Budoni, si apre in musica la lunga e fitta giornata di lunedì 11, con l’esibizione del Duo Bottasso: attivo da vent’anni nell’incontro fra folk, improvvisazione, musica contemporanea e progetti multidisciplinari, il sodalizio artistico dei fratelli Nicolò (violino, violino tenore d’amore) e Simone Bottasso (organetto, elettronica) si distingue per la capacità di mescolare influenze e abbattere i confini stilistici. “Postcards from Italy” è il loro nuovo progetto: commissionato dall’Eye Filmmuseum di Amsterdam, nasce come colonna sonora per quindici pellicole d’epoca girate in Italia un secolo fa. Nel 2023, il duo ha viaggiato in treno attraverso l’Italia per ritrovare i luoghi rappresentati in quei film, documentando come quei posti appaiono oggi e registrando i suoni del presente. Esplorando i cambiamenti del paesaggio, il brusio turistico nelle città e il silenzio dei luoghi un tempo animati da rituali agricoli, i due fratelli si sono interrogati sull’overtourism e sull’importanza del preservare le risorse naturali e il patrimonio culturale. “Postcards from Italy” è un invito a non dare per scontata la memoria del passato.
Contemporaneamente, sempre alle 11, ma all’Aeroporto Olbia – Costa Smeralda, le note colorate dei Mefisto Brass accoglieranno i passeggeri in transito con il loro “Sound System a Energia Polmonare” fatto di strumenti a fiato e percussioni, e brani originali tratti dai loro due album, “Amhardcore” e “Totem”.
Si resta sulla costa orientale, a Porto Taverna, nel territorio di Loiri Porto San Paolo, per il live pomeridiano: alle 18, Matteo Paggi, trombonista al fianco di Enrico Rava nei Fearless Five (che saranno di scena l’indomani a Berchidda) e vincitore del Top Jazz 2024 come miglior nuovo talento, presenta il suo progetto Words: un concept di improvvisazione ispirata che abbatte ogni barriera tra i generi musicali, dando voce all’espressione più autentica e profonda di ogni musicista. Il progetto prende vita da un metodo compositivo originale, ideato dallo stesso Paggi, che stimola la dimensione intellettuale, corporea e spirituale attraverso l’uso di parole chiave scritte su carta, accompagnate da segni che ne guidano l’esecuzione. Ne nasce una musica libera, non classificabile, istintiva. La formazione varia a seconda delle esigenze artistiche e umane. In questa occasione, il trombonista marchigiano, classe 1997, è accompagnato da due musicisti d’eccellenza della scena jazz europea contemporanea: il trombettista irlandese Alistair Payne e il sassofonista portoghese José Soares.
A Berchidda, alle 19.30 la parata dei Mefisto Brass farà da apripista a un nuovo appuntamento con il Festivalbar: alle 20 al Café Rosé sarà di scena TVS (al secolo Teresa Virginia Salis), flautista, musicista elettronica, compositrice, producer e Dj con la passione per la musica ambient e techno. Dopo una formazione classica, ha intrapreso un percorso tra musica contemporanea, elettronica e improvvisazione strumentale, creando ambientazioni sonore per reading letterari e progetti multidisciplinari, esibendosi in vari festival in Italia e all’estero. Il progetto TVS, nato nel 2017, si basa sull’interazione tra strumenti tradizionali e musica elettronica, spaziando tra ambient, dark ambient, sperimentale e downtempo, combinando suoni ambientali, strumentali e sintetici.
Alle 21.30 si accendono per la prima volta i riflettori sul palco di Piazza del Popolo: spetta a Ze in the Clouds, al secolo Giuseppe Vitale, il compito di inaugurare il palcoscenico; il pianista, compositore e produttore d’avanguardia con base a Milano ha creato una propria visione compositiva che affonda le radici nel jazz contemporaneo, ma che negli ultimi lavori si è evoluta in un linguaggio elettronico-rinascimentale. Torna a Time in Jazz dopo cinque anni con una performance in piano solo, proponendo i momenti più significativi della sua carriera, con un crossover che spazia da parentesi rinascimentali fino al post-jazz elettronico. Al termine della sua esibizione gli verrà consegnato il premio Biorepack, che il consorzio nazionale per il riciclo delle bioplastiche compostabili, partner di Time in Jazz, destina all’artista più visionario presente al festival; si rinnova così, per il quarto anno consecutivo, la collaborazione finalizzata a sensibilizzare artisti, pubblico e ospiti sui temi della sostenibilità e dell’economia circolare attraverso iniziative come l’uso di stoviglie compostabili per il consumo dei pasti e il sistema di raccolta del rifiuto umido.
Altro gradito ritorno a Time in Jazz è quello di Stefano Bollani, protagonista del secondo set della serata. Classe 1972, il pianista milanese di nascita ma fiorentino d’adozione, tra gli esponenti più apprezzati e popolari della scena jazzistica italiana, sarà sul palco di Piazza del Popolo alla testa del Danish Trio; ad affiancarlo, due musicisti di punta del jazz scandinavo, i danesi (appunto) Jesper Bodilsenal contrabbasso e Morten Lund alla batteria: i tre sono compagni d’avventura dal 2002, all’epoca della loro collaborazione con Enrico Rava in occasione della sua vittoria al prestigioso Jazzpar. Da questo incontro è partita una collaborazione culminata con la pubblicazione degli album “Mi ritorni in mente” (2003) e “Gleda” (2005) per la danese Stunt Records, e “Stone in the Water” (2009), pubblicato dalla tedesca ECM come anche “Joy in Spite of Everything” (2014), registrato a New York con il chitarrista Bill Frisell e il sassofonista Mark Turner, e “Close to You” (Stunt), dove il trio affianca la cantante danese Katrine Madsen. Bollani spiega che “nell’interazione del trio l’ascolto è centrale: ciascuno è attento a ciò che gli altri suonano, ma concentrato sul suono nella sua totalità“. Nei concerti, la musica è un momento unico e coinvolgente, senza scalette preordinate, in cui la gioia di vivere e suonare è il filo conduttore.
Spenti i riflettori sul palco di Piazza del Popolo, la musica si sposta nella piazzetta adiacente per Time After Time, lo spazio dopo concerto affidato anche quest’anno a Pierpaolo Vacca, talento dell’organetto diatonico nato nel solco della tradizione sarda ma da sempre aperto a ogni altro stimolo e genere musicale. Ogni sera Pierpaolo Vacca suonerà con un artista di volta in volta diverso, in una serie di progetti ospitati da Insulae Lab, il centro di produzione della musica jazz e della creatività artistica delle isole del Mediterraneo ideato e curato da Time in Jazz. La prima serata di Time After Time vedrà l’incontro tra l’organetto di Vacca e la chitarra coniugata all’elettronica più pura di Menion, al secolo Stefano Ferrari, musicista sardo con sede a Berlino, nel progetto “Lux Sphere”.
La musica a Time in Jazz non finisce mai: dopo Time After Time, a chiudere la giornata, ecco ogni notte A Not Necessary Mix, il dj set di Renton a base di techno, house e minimal, reminiscenze funky, disco e bass music. Classe 1986, dal 2005 Renton ha suonato tra Sardegna ed Emilia-Romagna. Nel 2022 nasce A Not Necessary Mix, vetrina di dj set ma anche contenitore dove far confluire progetti e collaborazioni.
- Martedì 12 agosto
La quinta giornata del festival, martedì 12 agosto, prende il via alle 11 a Bortigiadas con Ivan Segreto di scena nell’area della chiesa campestre della Santissima Trinità. Con “La Biddizza è Suvrana” (“La bellezza è sovrana”), il cantautore, pianista e compositore siciliano ci accompagna in un viaggio musicale intimo e visionario. Tra suoni elettronici, momenti pianistici raccolti e canti antichi della sua Sicilia, il progetto – pensato e scritto per Insulae Lab – riflette sul potere salvifico della bellezza in un mondo attraversato da disarmonie e conflitti, tracciando le tappe di un viaggio di pace in questo momento storico in cui la pace si configura come un sogno inarrivabile, ma resta il nostro desiderio più grande.
Nel tardo pomeriggio, alle 18, il festival si sposta a Sa Caminera, nel borgo di Banari, per il concerto del trio Hobby Horse di Dan Kinzelman (fiati, percussioni, voce ed elettronica), Joe Rehmer (basso, harmonium, voce ed elettronica) e Stefano Tamborrino (batteria, voce ed elettronica). Nato nel 2010, il progetto ha conquistato una certa fama grazie alla sua capacità di oltrepassare i confini del jazz, attingendo liberamente ad altri generi fino a creare un proprio linguaggio originalissimo e difficilmente classificabile. Con sei album pubblicati e oltre duecento concerti tra Europa e Stati Uniti, Hobby Horse si muove con naturalezza tra i festival jazz e i club underground, portando sempre una musica esplosiva e in continua trasformazione. Il suono del trio è un vortice imprevedibile: tra slam poetry, hip hop, bossa nova, psichedelia, techno e musica da camera, convivono ritmi ipnotici e improvvise scariche di energia; così ogni performance è un’esperienza unica, sostenuta da una forte intesa musicale e dalla costante ricerca di libertà espressiva.
Al rientro a Berchidda, la consueta parata musicale di Mefisto Brass alle 19.30, e, alle 20, una nuova esibizione di TVS, stavolta al Bar KataLeya (ex Bar Centrale), precedono uno dei concerti più attesi di questa edizione: alle 21.30, riflettori puntati in Piazza del Popolo sui Fearless Five, il nuovo progetto di Enrico Rava, sicuramente il jazzista italiano più conosciuto e apprezzato a livello internazionale: un quintetto “senza paura”, come recita il nome, che mette insieme energie giovani e creative con l’enorme esperienza del band leader. Ancora una volta, Rava è riuscito a dare vita a una formazione fresca ed eccitante che schiera musicisti di grande spessore: l’energia di Matteo Paggi al trombone (Premio Top Jazz 2024 Miglior Nuovo Talento) e la straordinaria batterista e cantante Evita Polidoro (ultime sorprendenti scoperte di Rava, ai seminari di Siena Jazz) si uniscono alla spinta propulsiva del contrabbasso di Francesco Ponticelli e all’indispensabile chitarra di Francesco Diodati, già al fianco di Rava da una decina di anni e vero e proprio baricentro di questo quintetto di jazzisti impavidi e “senza paura”.
Si intitola “18° Parallelo” il progetto in programma nello spazio dopo concerto Time After Time, e si presenta come un viaggio tra cantautorato, blues e musica di tradizione: protagonista, insieme al “padrone di casa” Pierpaolo Vacca con il suo organetto, il trio guidato dal bassista Gavino Riva, con Jim Solinas alle tastiere e Gianluca Gadau alla chitarra, per un incontro musicale ricco di sfumature e suggestioni.
- Mercoledì 13
La giornata di mercoledì 13 agosto si apre alle 11 nel Parco di San Giuseppe a Sant’Antonio di Gallura con Eleonora Strino in trio con Giulio Corini al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria. Considerata uno dei talenti più promettenti del jazz internazionale, la chitarrista napoletana nasce in una famiglia di artisti visivi, ma ha scelto la musica come suo linguaggio espressivo. Folgorata dal suono di Jim Hall con Bill Evans, ha intrapreso il suo percorso jazzistico studiando prima a Napoli con Pietro Condorelli e poi ad Amsterdam. Dopo un avvio nell’orchestra di Roberto De Simone, la sua carriera ha avuto una svolta fondamentale con le collaborazioni col contrabbassista Greg Cohen e con il pianista Dado Moroni. Autrice del metodo Be-Bop Scales, attiva anche come cantautrice e docente, Eleonora Strino ha partecipato a tour internazionali come International Guitar Night e The Great Guitarists, collaborando con musicisti del calibro di Joey Baron, Seamus Blake, Peter Bernstein, Jesse Davis, Dario Deidda, Enzo Zirilli. Versatile e creativa, la sua musica unisce virtuosismo, ricerca e una forte identità artistica.
Alle 18 l’area del Santuario di Nostra Signora di Castro, nella campagna di Oschiri, ospita il pianista Pietro Lussu e l’attore Felice Montervino con “Un anno sull’Altipiano. In guerra qualche volta abbiamo anche cantato”. Nipote di Emilio Lussu, il pianista offre una rilettura musicale del celebre libro del nonno, testimonianza della Prima Guerra Mondiale. Nato grazie a Insulae Lab e Time in Jazz, il progetto unisce le sue composizioni alla voce dell’attore Felice Montervino, che interpreta in un intenso reading musicale i testi dell’opera. Musica e parola si fondono in un racconto emozionante, tra memoria storica, impegno civile e poesia, restituendo la complessità dello sguardo di Emilio Lussu sulla guerra e sulla pace.
A Berchidda, alle 20, l’appuntamento quotidiano del Festivalbar è al Jazz Pub con Gold Mass, autrice e produttrice di musica elettronica new trip hop, dance e techno. Considerata uno dei migliori talenti emergenti in Europa, Gold Mass, che si esibirà anche l’indomani, sempre alle 20 ma al Bar KataLeya (ex Bar Centrale), ha calcato i palchi di importanti festival internazionali tra Europa e Stati Uniti e nei più influenti club italiani. La sua ricerca musicale crea un ponte profondo tra sonorità elettroniche contemporanee, a tratti scure, minimali ed esplosive, e mondi interiori ed emozionali. Con una presenza vocale evocativa e magnetica, l’artista costruisce un universo intimo e potente, dove esplorazione sonora e fascino visivo si fondono. Gold Mass ha debuttato nel 2019 con l’album “Transitions”, seguito nel 2021 dall’EP “Safe”, mentre è dell’anno scorso l’album “Flare”, salutato da un notevole riscontro e seguito da un tour europeo.
La serata di Piazza del Popolo a Berchidda propone due set decisamente differenti tra loro. Il primo, alle 21.30, vedrà impegnato Danilo Rea in un concerto per piano solo, perfetta dimensione per esprimere il suo universo artistico e il naturale talento per l’improvvisazione. Le performance del pianista romano (ma nato a Vicenza nel 1957), sulla scena jazzistica nazionale ormai da cinquant’anni (dai tempi dello storico Trio di Roma, fondato nel 1975 con Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto), spaziano dai classici del jazz alle canzoni italiane, fino alle arie d’opera, attraversando con sensibilità, estro e creatività molteplici repertori. «Io improvviso sempre durante i concerti, odio avere una scaletta» ha dichiarato Rea: «Nulla è già deciso: per me un concerto è come un salto in un mondo che ti si apre strada facendo. È un po’ come raccontare una storia, cercando di costruirla parola dopo parola, e trovando spunti per reinventarla ancora, sempre viaggiando melodicamente sul filo dei ricordi comuni».
Il secondo set vede protagonista uno dei nomi più rappresentativi della scena musicale scandinava, Trentemøller, con la sua band composta da Emma Acs (voce e synths), Brian Batz (chitarra), Jens Hein (basso), Silas Tinglef (batteria), con lo stesso musicista danese ai synths. Nato nel 1972 a Vordingborg e residente a Copenaghen, Anders Trentemøller è noto per melodie memorabili e paesaggi sonori oscuri e atmosferici, una cifra musicale elaborata lungo un percorso costellato di produzioni e registrazioni – sei album in studio (a partire da “The Last Resort” del 2006), varie compilation, oltre a decine di singoli e remix (di nomi come Depeche Mode, Tricky, Pet Shop Boys, A Place To Bury Strangers, Soft Moon, Unkle e Franz Ferdinand). Uscito lo scorso settembre, il suo ultimo album, “Dreamweaver“, prosegue il cammino combinando elementi di shoegaze, dark wave, motorik, noise rock e sonorità introspettive di dream pop elettronico. Con oltre cinquecento concerti e numerosi tour mondiali, il live di Trentemøller a Berchidda è uno degli appuntamenti più attesi del trentottesimo Time in Jazz.
Nell’appuntamento post concerto di Time After Time, l’organetto di Pierpaolo Vacca stavolta dialogherà con le tastiere di Ze in the Clouds, reduce dalla sua esibizione di due sere prima sul palco di piazza del Popolo. “ViVa ViVa” il titolo scelto per questo incontro che celebra la vita attraverso il confronto tra due mondi musicali diversi.
- Giovedì 14 agosto
Prende il via da Ozieri la giornata di giovedì 14: la Cattedrale dell’Immacolata accoglie alle 11 il chitarrista Bebo Ferra e il violoncellista Salvatore Maiore con il loro progetto “Heritage”, ancora una produzione originale di Insulae Lab varata l’anno scorso. Legati da un percorso artistico iniziato negli anni Ottanta, i due musicisti sardi si ritrovano in questo lavoro ispirato all’amicizia e alle comuni radici isolane. In “Heritage” la musica affonda nella tradizione popolare della Sardegna, ma si apre alle vastità culturali del Mediterraneo, esplorando con brani originali e tradizionali un dialogo profondo tra passato e contemporaneità.
Nel pomeriggio, tappa ad Alà dei Sardi, ai confini tra Nuorese e Gallura: l’area intorno alla Chiesa di San Francesco accoglie alle 18 Stefania Tallini, pianista, compositrice e arrangiatrice, tra le realtà più originali del jazz italiano, e il trombettista, compositore e arrangiatore Franco Piana, anche lui figura di rilievo nella scena nazionale della musica improvvisata. pubblicato da AlfaMusic nel 2023, il loro album “E se domani” rappresenta la perfetta sintesi di due personalità artistiche forti e diverse che trovano un punto di fusione in un repertorio che spazia tra brani originali e reinterpretazioni di standard jazz, canzoni italiane e musica brasiliana. Un progetto imprevedibile e originale, caratterizzato da un continuo gioco di complicità e interplay: Franco Piana si cimenta in portentosi scat vocali e usa il flicorno e le sordine come strumenti percussivi, mentre Stefania Tallini esplora effetti timbrici e percussivi sul pianoforte, accompagnando con la voce un brano brasiliano. Un dialogo musicale intenso e originale, dalla prima all’ultima nota.
In serata, alle 21.30 a Berchidda, sale sul palco di piazza del Popolo il “padrone di casa”, Paolo Fresu, insieme al fisarmonicista francese Richard Galliano e al pianista svedese Jan Lundgren con il quarto capitolo del loro progetto Mare Nostrum. Quello che è iniziato nel 2005 come un esperimento si è sviluppato e consolidato nei successivi vent’anni in una delle formazioni più caratteristiche della scena europea, riunendo tre musicisti dalla melodia raffinata, sperimentatori, visceralmente legati alla loro tradizione musicale e al mare, simbolo centrale ma anche richiamo della vita personale di ciascuno. In vent’anni di attività Fresu, Galliano e Lundgren hanno affinato un’intesa profonda, tenendo centinaia di concerti e pubblicando tre album acclamati. Con “Mare Nostrum IV”, uscito a marzo, proseguono il viaggio con dodici brani che fondono malinconia nordica e calore mediterraneo, poesia e narrazione. La forza del trio risiede nella cura del dettaglio, nell’interplay sottile e nel piacere del suono puro: ogni nota è un’idea, ogni silenzio un legame. Mare Nostrum è un mare di emozioni condivise, un’utopia sonora che celebra l’incontro, il dialogo e la bellezza, valori preziosi in questi tempi incerti.
Al termine, l’ultimo appuntamento di Time After Time, lo spazio giornaliero post concerto, proporrà “From Insula to Insula (playing Bjork)”, un incontro all’insegna della sperimentazione sonora tra la cantante e compositrice oristanese Marta Loddo e Pierpaolo Vacca a tendere un ponte ideale tra Sardegna e Islanda, esplorando le componenti “isolane” presenti nella musica d’avanguardia della cantautrice islandese Bjork, così come nelle sperimentazioni degli artisti sardi.
- Venerdì 15 agosto
Per Ferragosto, come da tradizione, Time in Jazz si trasferisce nella campagna appena fuori Berchidda, offrendo una giornata ricca di appuntamenti immersi nella natura intorno alle chiesette campestri di San Michele e di Santa Caterina. Nell’area di quest’ultima si comincia alle 10 con uno degli eventi dedicati ai più piccoli della sezione Time to Children: “Gufo Rosmarino nel bosco delle ciliegie gnam gnam”, un nuovo episodio della serie di racconti scritti e interpretati dall’attore e regista Giancarlo Biffi. Ad arricchire la narrazione contribuiranno gli interventi musicali di Paolo Fresu, di Sonia Peana al violino, di Pierpaolo Vacca all’organetto e della cantante Catia Gori: un’esperienza coinvolgente e creativa per i bambini.
Oltre alla sezione Time to Read, dedicata ai libri e agli autori, il festival offre anche uno spazio di riflessione e ascolto, dove si accolgono parole che interrogano e risvegliano coscienze: è Time to Speak, la sezione del festival dedicata al pensiero critico e alla comprensione profonda del presente. Alle 11 ecco allora l’attore e scrittore Alessandro Bergonzoni (già ospite di Time to Read il giorno prima con il suo libro “Aprimi cielo: dieci anni di raccoglimento, articolato”) tenere uno speech poetico e provocatorio sul linguaggio, la coscienza e la responsabilità dell’essere umano. Titolo: “Fine di un’era, inizio di un è. La bellezza salterà il mondo?”.
Alle 11.30, la musica prende il sopravvento con il solo di Christian Mascetta, chitarrista dal suono unico che fonde tecnica innovativa e sensibilità musicale. La sua proposta si distingue per una narrazione melodica su strutture armoniche complesse e ritmi ispirati alle poliritmie africane e indiane. Di rilievo, nel suo percorso artistico, le collaborazioni con musicisti come Stefano Bollani, Dee Dee Bridgewater, Otmaro Ruiz, Marvin “Smitty” Smith e GeGè Telesforo, che ha anche prodotto il suo più recente album, “Ricami”.
Poco distante dalla chiesetta di Santa Caterina, si trova la chiesa di San Michele, dove, dopo il tradizionale pranzo berchiddese, il Ferragosto di Time in Jazz prosegue con tre diversi appuntamenti. Il primo, alle 16 è un altro incontro della serie Time to Speak, dedicato in questo caso a un tema di tragica attualità; protagonisti la giornalista, scrittrice e documentarista Francesca Mannocchi e lo scrittore americano, di casa a Gerusalemme, Nathan Thrall: “Gaza, dove l’umanità è scomparsa” il titolo del loro intervento, che darà voce a chi non può più farlo.
Alle 17, ultimo ospite della sezione Time to Read, lo scrittore e giornalista cagliaritano Nicola Muscas presenta il suo libro “Un amore di contrabbando. Gigi Riva, una vita in rovesciata“, edito quest’anno da Mondadori 2025. Poi, alle 18, festa dell’organetto con Org.net, progetto originale nato dalle officine di Insulae Lab nel 2023. Quattro specialisti dello strumento a mantice — Mariantonietta Bosu, Giacomo Vardeu, Totore Chessa e Pierpaolo Vacca — si uniscono in un incontro fra generazioni e stili diversi, esplorando nuove possibilità d’azione per l’organetto attraverso repertori innovativi e tecnologie contemporanee.
Dalla campagna al centro di Berchidda: in piazza Funtana Inzas, alle 19.30, concerto della Banda Musicale “Bernardo De Muro”, istituzione storica del paese, nata nel 1913 su iniziativa del parroco don Pietro Casu e “palestra” per giovani talenti come lo stesso Paolo Fresu, che ha mosso i suoi primi passi da musicista tra le sue file. La banda intitolata al celebre tenore di Tempio Pausania, sarà diretta da Corrado Guarino e Domenico Delrio, e aperta alla partecipazione di possibili ospiti per dare forma a un programma ispirato al tema del festival, “What a Wonderful World”.
Alle 21.30, parte il primo dei due set dell’ultima serata in Piazza del Popolo: sul palco il duo danese Svaneborg Kardyb, nato sei anni fa dall’incontro tra Nikolaj Svaneborg (tastiere) e Jonas Kardyb (batteria). Il loro dialogo musicale unisce jazz nordico, folk scandinavo ed elettronica minimale, creando un suono che spazia dalla delicatezza melodica alla forza evocativa del ritmo. Il loro ultimo album, “Superkilen” (ottobre 2023), mostra una nuova energia e un racconto musicale che oscilla tra quiete e improvvise ondate di vigore. Grazie alla partnership con l’etichetta britannica Gondwana Records, Svaneborg Kardyb ha conquistato pubblico mondiale con una musica strumentale accessibile, poetica e umana.
Poi, intorno alle 23, tolte le transenne e aperta all’ingresso gratuito, in Piazza del Popolo parte l’immancabile festa di Ferragosto che accompagna ogni edizione del festival verso il suo epilogo. A guidare le danze, quest’anno saranno Les Amazones d’Afrique, un collettivo creativo che unisce voci internazionali femminili in una fusione potente di talenti e generazioni, impegnato nella difesa dei diritti delle donne e delle ragazze. Nato nel 2014 dall’iniziativa di tre star maliane — Mamani Keita, Oumou Sangaré e Mariam Doumbia — il gruppo rende omaggio alle guerriere africane e al collettivo femminile degli anni ’60 Les Amazones de Guinée. Con l’allargamento della formazione a molte artiste dall’Africa e dalla diaspora, e dopo due album di successo prodotti da Doctor L, nel 2023 è arrivato il terzo disco, “Musow Danse”, realizzato con il produttore Jacknife Lee (U2, Taylor Swift) e con un nuovo sound che si ispira all’hip-hop, alla trap e alla musica elettronica. Sul palco di Berchidda riflettori puntati e microfoni aperti alle voci di Assitan “Mamani” Keita, Ahouéfa “Fafa” Ruffino e Alvie Bitemo, accompagnate dalle tastiere di Manuel Chavanet e dalla batteria di Xavier Pernet, per un festoso abbraccio con il pubblico di Time in Jazz.
- Sabato 16 gli ultimi appuntamenti
Gli ultimi appuntamenti a Berchidda si svolgono nella mattinata di sabato 16 al Museo del Vino – Enoteca Regionale. Alle 11.30 si tiene la tradizionale presentazione con degustazione della bottiglia da collezione della Cantina Sociale Giogantinu, impreziosita dall’etichetta illustrata con l’immagine grafica del festival. A seguire, spazio alla presentazione di “Time in Jazz Diary 2024″, il volume fotografico che racconta per immagini l’edizione passata del festival attraverso l’obiettivo del fotografo Paolo Soriani.
L’atto finale del festival, previsto alle 18, si svolge anche quest’anno nell’incantevole cornice della Peschiera di San Teodoro. A calare il sipario sull’edizione numero trentotto di Time in Jazz sarà ancora una volta il suo ideatore e direttore artistico Paolo Fresu, in questa occasione alla guida del Devil Quartet, formazione nata nel 2003 che richiama nel nome il suo illustre predecessore, l’Angel Quartet (1994), alter ego elettroacustico del quintetto storico di Fresu. Con lui alla tromba e al flicorno ci sono altri tre assi dell'”Italian style”: il chitarrista cagliaritano Bebo Ferra, il contrabbassista Paolino Dalla Porta e il batterista Stefano Bagnoli. Nel corso del tempo, il quartetto ha mantenuto intatto il suo spirito sperimentale e la voglia di giocare con tecnica, lirismo ed energia, riconfermati nell’album più recente, “Impromptus” (2023), parte del cofanetto “Legacy” che celebra tre anniversari importanti: i quarant’anni anni del quintetto storico di Fresu, i ventidue del duo con Uri Caine e i venti del Devil Quartet.
Le ultime note in assoluto del trentottesimo Time in Jazz si ascolteranno però a Berchidda: alle 22, al Bar della Piazza, giù il sipario anche sul Festivalbar con Mazulco, nome d’arte della cantautrice e illustratrice cagliaritana Maria Giulia Corona (classe 1998). Da una collaborazione con il produttore e sound designer ILPINK (Alessandro Lecis), due anni fa è nato il primo album, “Psicomagica”, dove atmosfere pop, elettroniche e ambient si intrecciano con testi ispirati alle teorie psicomagiche di Jodorowsky e all’indagine delle relazioni interpersonali.
- Time to Children
Oltre alla musica dal vivo, anche questa edizione di Time in Jazz propone numerose attività e appuntamenti dedicati ai più piccoli riuniti sotto l’ insegna di Time to Children, un “festival nel festival” che da anni Time in Jazz dedica all’educazione musicale delle bambine e dei bambini, curato dalla violinista e didatta Sonia Peana, in collaborazione con Catia Gori e l’associazione Nazionale Il Jazz va a Scuola: seguendo il filo conduttore di “What a wonderful world” si vuole immaginare, insieme ai bambini e per i bambini, un mondo migliore, grazie al linguaggio universale di bellezza e gioia di cui la musica e l’arte sono ambasciatrici.
Dal 10 al 15 agosto, dunque, negli spazi di “Sa colte ‘e s’ Oltijiu”, il giardino accanto a Sa Casara (l’ex caseificio che oggi ospita l’associazione Time in Jazz), bambini, ragazzi e adulti potranno immergersi in un percorso fatto di spettacoli, laboratori e mostre, tutti ispirati al tema della meraviglia e della creatività.
Le esperienze proposte sono molteplici e variegate, rivolte all’educazione emotiva, relazionale e ambientale, alla sensibilizzazione sui temi della parità di genere e della pace, con la musica come linguaggio guida e strumento di espressione e creatività.
Tra gli incontri musicali spiccano quelli di GeGè Telesforo e del chitarrista Christian Mascetta, alla scoperta dei suoni primordiali, e il laboratorio C# See Sharp, con la pianista Gloria Campaner, che guida i ragazzi a comunicare le proprie emozioni attraverso corpo e musica.
Letture musicate, giochi ed espressività sono alla base delle attività condotte dai didatti ed educatori Giorgio Minardi, Franco Lorenzoni e Roberta Passoni.
L’espressività corporea e la comicità sono invece la dote portata dagli esperti attori e clown André Casaca e Flavia Marco; parole e musica sono al centro della fiaba sonora La regina delle nevi portata in scena da Monica Demuru e Natalio Mangalavite. Spazio anche ai laboratori pratici, come MoMu: sinfonia di tessere, in cui i ragazzi, coadiuvati dalla mosaicista Anna Franceschi creeranno un mosaico collettivo permanente, e “LIBeRI IN MOVIMENTO”, una performance-laboratorio per raccontare e condividere libri attraverso il corpo a cura di Claudia Pupillo, o come quello proposto dal compositore Simone Mura, che introduce i bambini alla musica elettronica, mostrando come questa possa creare atmosfere ed emozioni simili a quelle di un racconto.
Il racconto teatrale assume infine un valore educativo e storico con la storia in Gramsci spiegato a mia figlia, spettacolo con l’attore e regista Paolo Floris che narra, sotto forma di dialogo tra padre e figlia, la vita e il pensiero di Antonio Gramsci, ripercorrendo i cardini fondamentali del suo pensiero, come l’importanza dello studio e della cultura, la differenze tra orientamenti politici, i rapporti fra le classi sociali e l’importanza dell’impegno davanti alle ingiustizie. Ad accompagnare dal vivo il racconto, le musiche del chitarrista bauladese Luca Cadeddu Palmas e l’organetto di Pierpaolo Vacca.
- Time to Read
Torna anche in questa edizione Time to Read, la sezione del festival dedicata agli incontri con i libri e i loro autori, in programma a Berchidda da lunedì 11 a giovedì 14 agosto, sempre alle 19, negli spazi di Sa Casara.
Apre la serie il musicologo Stefano Zenni, in dialogo con Paolo Fresu su “Un Lampo a due dita“ (Quodlibet, 2025), una raccolta di testi scritti dal leggendario trombettista Louis Armstrong. Tra lettere personali e professionali, il libro svela aneddoti e lezioni di vita attraverso un linguaggio inventivo e musicale, fraseggiando il ritmo di una vita straordinaria.
Un altro racconto di vita, martedì 12, è quello di “La musica è un lampo“ (Fandango Libri, 2023), in cui Stefano Senardi, uno dei più noti discografici italiani, ripercorre, insieme al giornalista Damir Ivic, la centralità della musica per la sua formazione personale, fino alla sua brillante carriera nella Polygram, tra amicizie, aneddoti e flashback di incontri con uomini e artisti straordinari (David Bowie, Madonna, Pavarotti, Franco Battiato, per citarne alcuni), con sullo sfondo le vicende politiche e sociali tra gli anni Settanta e Ottanta.
Mercoledì 13, Gianrico Carofiglio presenta il suo “Elogio dell’ignoranza e dell’errore“ (Einaudi, 2024), un libro che celebra l’imperfezione umana e la crescita che deriva dal riconoscere i propri errori, accompagnato dal pianista Danilo Rea. Carofiglio si ispira a pensatori come Machiavelli, Montaigne e Sandel, raccontando anche episodi della vita di personaggi contemporanei, per validare l’opportunità offerta da un’ignoranza consapevole.
“Aprimi cielo. Dieci anni di raccoglimento, articolato“ (Garzanti 2020) è il libro di Alessandro Bergonzoni, attore, autore, umorista, artista poliedrico, che giovedì 14 agosto dialogherà con Paolo Fresu sui dieci anni di ricerca tratti dalle pagine del Venerdì di Repubblica: una raccolta antologica capace di spaziare tra registri e tonalità diversi con lo stile inconfondibile di Bergonzoni che non lascia tregua né riposo al lettore, continuamente sfidato a scavare tra le infinite potenzialità della mente e della scrittura, tra idee, domande, déjà-vu, babelici elenchi, reiterazioni che ci permettono di scoprire gli universi – comici, folli, intimi, politici e sociali – dell’autore.
Per Ferragosto, infine, anche Time to Read si unisce alla giornata di festa nella campagna intorno a Berchidda: così, alle 17, nel verde che circonda la chiesetta di San Michele, il giornalista e scrittore cagliaritano Nicola Muscas presenta il suo libro “Un amore di contrabbando. Gigi Riva, una vita in rovesciata“ (Mondadori 2025) che tratteggia il profilo del leggendario “Rombo di Tuono” attraverso il ricordo delle persone che lo hanno conosciuto, tra viaggi, speranze, sorprese, amori, consigli e bugie, facendo emergere una figura tragica, diventata dapprima eroe, e poi mito nel momento della sua scomparsa. A dialogare con Nicola Muscas sarà un altro grande campione del calcio, Gianfranco Zola.
- Un’ora in più e Time to APP
Da alcune edizioni Time in Jazz propone Un’Ora in più, un’iniziativa pensata per valorizzare e far conoscere i territori che ospitano il festival. Grazie a visite guidate, degustazioni di prodotti locali e punti informativi, il pubblico ha la possibilità di scoprire luoghi di interesse storico, artistico, religioso o ambientale, con il supporto delle amministrazioni e associazioni locali. Questo progetto rende l’esperienza culturale più profonda e autentica, lontana dal turismo di massa e più vicina a un incontro genuino nel nome dell’arte e della bellezza.
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Per restare aggiornati sul programma del festival, acquistare i biglietti e localizzare con facilità i luoghi del festival grazie a una mappatura, dallo scorso anno è possibile scaricare l’applicazione Time to APP: un modo semplice e innovativo per fruire al meglio del festival, ma anche del territorio, con informazioni sui percorsi, le strutture ricettive e contributi extra, link agli archivi e l’alert che avvisa l’utente di ogni cambiamento di programma.
- Biglietti, abbonamenti e info
Su Vivaticket e Boxol si possono acquistare i biglietti e gli abbonamenti per l’ingresso alle cinque serate sul palco di Piazza del Popolo a Berchidda. Il prezzo intero dei biglietti delle singole serate del 12, 13, 14 e agosto è di 30 euro, ridotto a 27,50 (più diritti); il biglietto intero per la serata dell’11 agosto costa 41 euro, ridotto a 35, mentre quello del 15 agosto costa 15 euro intero, ridotto a 13. Costa invece 140 euro l’abbonamento intero per le cinque serate, ridotto a 135 (più diritti). Le riduzioni sono valide per i soci tesserati Time in Jazz e per gli spettatori sopra i 65 anni e quelli sotto i 26. Come sempre, l’ingresso è invece gratuito per tutti i concerti “in decentramento”.
Per informazioni la segreteria di Time in Jazz risponde al numero 320 38 74 963 e all’indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it. Notizie e aggiornamenti sono disponibili sul sito www.timeinjazz.it e sui canali social Facebook, Instagram, Threads, YouTube e Whatsapp.
La trentottesima edizione di Time in Jazz è promossa e organizzata dall’associazione culturale Time in Jazz con il contributo del Ministero della Cultura, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dell’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna, della Comunità Montana Monte Acuto, delle Amministrazioni Comunali di Berchidda e degli altri centri coinvolti, della Fondazione di Sardegna, di Illumia, del Banco di Sardegna, di Corsica Ferries–Sardinia Ferries e di Biorepack, mentre Radio Monte Carlo è anche quest’anno la radio ufficiale di Time in Jazz.