Con la presentazione di “Promuovere la bellezza” – volume che ripercorre la storia dell’Enit, curato da Manuel Barrese – l’Agenzia Nazionale per il Turismo ha aperto alla Bit di Milano i festeggiamenti per il suo centenario, alla presenza del Sottosegretario al Mibact Lorenza Bonaccorsi, del conduttore di “Propaganda Live”, Diego Bianchi (noto come Zoro) accompagnato dalla madre Maria Cristina Dalla Chiesa, e dei vertici Enit. In occasione del centenario Enit lancia anche il primo Archivio storico del Turismo Italiano, con 100mila ritrovamenti che raccontano l’Italia turistica dell’ultimo secolo, e la prima Open Library in collaborazione con le Regioni Italiane che raccoglie materiale fotografico accessibile a tutti.
Enit è stata sempre “di famiglia”, ha ricordato Zoro, spiegando che i nonni si incontrarono e innamorarono in Enit, dove ha lavorato poi anche il padre, da poco scomparso. Tre generazioni che hanno dedicato la propria vita all’Agenzia Nazionale del Turismo. “Ho sempre ammirato mio padre, avrei voluto essere come lui, un punto di riferimento per il mondo del turismo dell’ultimo secolo”, le parole del giornalista.
Il sottosegretario Bonaccorsi ha invece sottolineato come il turismo sia “una delle industrie principali del nostro Paese, vale oltre il 13 per cento del Pil. Il nostro ente di promozione, l’Enit, è la finestra dell’Italia che va in tutto il mondo. Ed è con questa consapevolezza che il sottotitolo del volume che presentiamo oggi, “100 anni di politiche culturali”, spiega bene il progetto dell’Enit per affrontare anche i prossimi 100 anni”.
L’Italia turistica, ha aggiunto il presidente Enit Giorgio Palmucci, “si è confermata in un secolo una delle principali destinazioni non solo per i mercati di prossimità, ma soprattutto per i turisti che arrivano più da lontano. Si potrebbe tracciare una diagonale immaginaria dal 1919 al 2019, una retta che punta in alto perché il mercato del turismo si evolve inarrestabile. Dal 1897 (anno della prima elaborazione dati sul flusso di turisti in Italia a cura di Luigi Bodio) ad oggi, Enit è stato l’occhio vigile sui movimenti turistici internazionali in Italia, e il braccio operativo per lo sviluppo del fenomeno turistico: dalle elite alle masse, con il diffondersi delle agenzie e dei mezzi di trasporto”.
“In questo secolo, infatti, – ha ricordato – ci sono state molte “rivoluzioni” che hanno cambiato il nome della vacanza stessa: nato come “viaggio”, diventa “vacanza”, evolve in “soggiorno” e ora diviene vera e propria “esperienza”.
Lo stimolo all’industria turistica venuto da Enit portò alla creazione di grandi catene alberghiere: secondo l’Ufficio Studi Enit il capitale investito in Italia nell’alberghiero ammontava a 5 miliardi di lire e nel 1924 erano attivi già 9806 esercizi con 235 mila letti e ora le strutture ricettive sono circa 216mila con oltre 5 milioni di posti letto.
Ad Enit, ha aggiunto il direttore esecutivo Enit Giovanni Bastianelli, “venne affidata anche l’attività di studio e di rilevamento statistico del turismo e la cura della promozione turistica all’estero. Negli anni Cinquanta e Sessanta l’Enit entrò nel mondo del cinema per produrre cortometraggi di propaganda turistica. Così Enit rimise in circolo la cultura: per l’ente lavorarono grafici e pittori di fama diversa e provenienti da ambienti diversi. Le pellicole dell’ENIT, presentate alle maggiori rassegne del settore e realizzate con la volontà di trascendere i documentari sull’Italia allora disponibili, furono affidate, tra gli altri, ad autori d’eccezione. Il turismo oggi muove l’economia ed è un’attività scientifica, settorializzata e segmentata, diventando un prodotto che coinvolge non solo fattori materiali, tangibili (trasporti, ristoranti, ecc.), ma che comprende e valorizza anche fattori immateriali, come le tradizioni, la cultura locale, il senso di appartenenza, le emozioni. Fattori che esaltando l’unicità delle località turistiche hanno un ruolo determinante sulle scelte dei viaggiatori”.
Per celebrare questa lunga attività, l’Agenzia è andata “a caccia” dei tasselli dell’Italia turistica: con oltre 100mila reperti di cui 20mila già digitalizzati, inizia quest’anno un’avventura nel tempo attraverso oltre un secolo di storia rivisitato dal viaggio.
Un viaggio ripercorso da “Promuovere la bellezza”, il libro-evento curato dal ricercatore Manuel Barrese, frutto di oltre un anno di ricerche storiografiche e di analisi di migliaia di diapositive, manifesti e vetrini che hanno ricostruito di uno spaccato dell’Italia dai tratti inediti ed eterogenei e riportato alla luce i manifesti storici di artisti contemporanei: Dudovich, Cambellotti, Boccasile, Retrosi, Mino Delle Stile.
Tutto il materiale confluirà in un archivio storico digitale che insieme all’Open Library con il materiale fotografico delle Regioni Italiane costituirà il più qualificato patrimonio sul turismo italiano.

“PROMUOVERE LA BELLEZZA”: LA SINOSSI DEL LIBRO A CURA DI ENIT
Dopo la fine del primo conflitto mondiale (1914-1918) si avvertì l’esigenza di rinascita, di modernizzazione, di sviluppo e l’industria turistica nazionale, che aveva subìto gravi sconvolgimenti con l’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra (1915-1918), fu tra i primi comparti a decidere di riorganizzarsi in tale senso.

Nacque così, con il decreto legge del 12 ottobre 1919 n. 2099, pubblicato poi sulla Gazzetta Ufficiale n. 276 del 22 novembre dello stesso anno, l’Ente Nazionale per le Industrie Turistiche – ENIT. Lo Stato decise, per la prima volta, di lavorare attivamente nell’ambito delle politiche turistiche nazionali, creando un organismo deputato alla promozione dell’Italia all’estero mediante campagne pubblicitarie, pubblicazioni e altri strumenti di comunicazione declinati in diverse lingue.
Oggi, cento anni dopo, l’ENIT opera, con rinnovato slancio e attraverso i nuoci strumenti di promozione a disposizione, per la diffusione delle bellezze nazionali a livello globale, con lo scopo di aumentare, sia a livello quantitativo sia a livello qualitativo, i flussi turistici nel Bel Paese. Questa pubblicazione nasce dall’esigenza di sistematizzare e dare la giusta evidenza a cento anni di storia, celebrando la proficua attività a cui l’ente si dedica proficuamente da ormai un secolo.


MANUEL BARRESE
Manuel Barrese ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’Are presso la Sapienza di Roma. I suoi articoli scientifici sono apparsi nelle riviste: “Ricerche di Storia dell’Arte” e “Bollettino dei Monumenti Musei e Gallerie Pontificie”. È autore della monografia PITTURA Murale nella Roma Postunitaria.

com.unica, 14 febbraio 2020