Dalla campagna veneta alla Silicon Valley, dall’invenzione del microprocessore agli enigmi della coscienza: le quattro vite di un grande italiano

Lo scienziato italiano Federico Faggin verrà insignito venerdì 13 dicembre del Premio FiuggiStoria Scienza 2019 nel corso di una cerimonia che avrà luogo presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto-Camera dei Deputati a Roma.

Nato a Vicenza nel 1941, Federico Faggin ha contribuito come pochi altri a far grande l’Italia all’estero dando un impulso decisivo nel cambiare in maniera profonda la storia della tecnologia e a plasmare il presente che tutti conosciamo con l’invenzione del microprocessore (all’inizio degli anni Settanta), e in seguito di strumenti quali il touchpad e il touchscreen con cui ci interfacciamo quotidianamente con i nostri notebook e smartphone; oltre ad essere stato uno startupper di successo e aver aperto nuovi orizzonti alla ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale e delle scienze cognitive.

In un’intervista rilasciata qualche anno fa Bill Gates aveva descritto in maniera eloquente il significato dell’impronta pioneristica di Faggin nell’avvento della società dell’informatica partita nella Silicon Valley, in quell’area geografica che rappresenta per tutti la frontiera dell’alta tecnologia, una fucina di idee eccezionale: “Prima di lui – ha affermato il fondatore di Microsoft – la Silicon Valley era semplicemente una valle. Una valle per frutta e orchidee”.

Numerosi i riconoscimenti (tra cui varie lauree ad honorem) ricevuti nel corso degli anni. Tra questi, il più prestigioso, la Medaglia Nazionale per la Tecnologia e l’Innovazione (National medal of technology and innovation), conferitagli dall’ex presidente americano Barack Obama il 19 ottobre 2010 nel corso di una cerimonia pubblica tenutasi alla Casa Bianca.

Il Premio FiuggiStoria Scienza è anzitutto un doveroso riconoscimento al suo eccezionale percorso umano e scientifico, ben descritto nella sua recente autobiografia, Silicio (Mondadori 2019), in cui Federico Faggin ha raccontato le sue “quattro vite”: dall’infanzia ai primi lavori, dalla controversia con Intel per l’attribuzione della paternità del microprocessore fino al suo appassionato impegno nello studio della consapevolezza. Un impegno che prosegue ancora oggi grazie alla Fondazione senza scopo di lucro “Federico and Elvia Faggin Foundation”, costituita insieme alla moglie Elvia nel 2011 per sostenere alcuni dei migliori ricercatori nel campo dell’emergente scienza della coscienza, in modo da assecondarne il progresso.

Sebastiano Catte, com.unica 11 dicembre 2019