Da quando, 30 anni fa, è stata approvata la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza i tassi globali di mortalità dei bambini sotto i 5 anni sono diminuiti di circa il 60%; il numero di bambini in età da scuola primaria che non vanno a scuola è diminuito dal 18 all’8%; inoltre, i principi guida della Convenzione: non discriminazione, superiore interesse dei bambini, diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo, il diritto alla protezione – hanno influenzato numerose costituzioni, leggi, politiche e pratiche a livello globale. È quanto emerge dal nuovo rapporto UNICEF “Ogni diritto per ogni bambino – La Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a un punto di svolta”, pubblicato alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Infanzia che sarà celebrata mercoledì 20 novembre.
Un rapporto che registra, sì, storici traguardi raggiunti per tutti bambini del mondo, ma che rileva anche come ancora molti tra i bambini più poveri devono sentirne gli impatti.
I progressi, infatti, non sono stati realizzati ugualmente nel mondo: a livello globale, più di 1 bambino su 4 vive in paesi colpiti da conflitti o disastri naturali; il numero di gravi violazioni verificate contro i bambini durante i conflitti si è quasi triplicato dal 2010.
Sono quasi 20 milioni i bambini a rischio di contrarre malattie prevenibili con i vaccini; mentre si stima che per il 2040, in tutto il mondo, una persona su 4 sotto i 18 anni (circa 600 milioni) vivrà in aree soggette a stress idrico molto elevato.
Dal rapporto emerge che solo nel 2018 sono morti ogni giorno mediamente 15.000 bambini sotto i 5 anni, principalmente a causa di malattie curabili o per altre cause prevedibili; lo scorso anno, sono stati registrati circa 350.000 casi di morbillo, più del doppio rispetto al 2017. Più di 800 bambini ogni giorno muoiono a causa di malattie diarroiche legate a un inadeguato approvvigionamento idrico e scarsità di servizi igienici e sanitari.
Nel 2017, ultimo anno per il quale sono disponibili dati, solo la malaria ha causato 266.000 morti sotto i 5 anni; nei paesi a basso e medio reddito, i bambini delle famiglie più povere hanno il doppio delle probabilità di morire per cause prevenibili prima dei 5 anni rispetto ai bambini di famiglie più ricche; secondo gli ultimi dati disponibili, solo la metà dei bambini delle famiglie più povere i Africa Sub Sahariana sono vaccinati contro il morbillo, rispetto all’85% dei bambini delle famiglie più ricche. Nonostante i tassi di matrimoni precoci a livello globale siano diminuiti, le ragazze più povere in diversi paesi corrono più rischi oggi rispetto al 1989.
Nell’ambito delle celebrazioni per il 30° anniversario della Convenzione, il rapporto esamina gli innegabili risultati degli ultimi tre decenni, a riprova del fatto che dove c’è volontà e determinazione politica, la vita dei bambini migliora.
“Negli ultimi 30 anni sono stati compiuti importanti progressi per i bambini, molti di più vivono più a lungo, meglio e più in salute. Gli ostacoli però continuano ad esserci per i più poveri e vulnerabili,” ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale UNICEF. “Oltre alle sfide persistenti su salute, nutrizione e istruzione, i bambini oggi affrontano nuove minacce come il cambiamento climatico, abusi online e cyberbullismo. Solo con l’innovazione, nuove tecnologie, volontà politica e incremento delle risorse aiuteremo a tradurre la visione della Convenzione sui Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in una realtà per tutti i bambini, ovunque”.
Il rapporto affronta anche le minacce vecchie e nuove che colpiscono i bambini nel mondo.
Povertà, discriminazione e marginalizzazione continuano a lasciare milioni fra i bambini più svantaggiati a rischio: conflitti armati, crescente xenofobia e la crisi globale dei migranti e rifugiati hanno avuto un impatto devastante sui progressi globali;
I bambini sono fisicamente, fisiologicamente e dal punto di vista epidemiologico i più a rischio per gli impatti legati alla crisi del clima: il rapido cambiamento del clima sta diffondendo malattie, incrementando l’intensità e la frequenza di condizioni metereologiche estreme e creando insicurezza alimentare e idrica. Se non intraprendiamo adesso azioni urgenti, il peggio per molti bambini deve ancora arrivare.
Nonostante siano oggi vaccinati più bambini che mai, un rallentamento dei tassi di copertura vaccinale negli ultimi 10 anni sta minacciando di capovolgere i difficili traguardi raggiunti per la salute dei bambini: la copertura vaccinale per il morbillo è agli stessi livelli dal 2010, contribuendo a una ricomparsa di questa malattia mortale in diversi paesi. Nel 2018 sono stati registrati circa 350.000 casi di morbillo, più del doppio rispetto al 2017.
Il numero di bambini fuori dalle scuole è invariato e i risultati per l’apprendimento per coloro che frequentano le scuole sono scarsi: a livello globale, il numero di bambini che non frequentano la scuola primaria è statico dal 2007. Molti dei bambini a scuola non apprendono le conoscenze di base, tanto meno le competenze di cui hanno bisogno per prosperare nell’economia di oggi;
Per accelerare i progressi nella promozione dei diritti dei bambini e per affrontare il problema della stagnazione e dell’arretratezza di alcuni di questi diritti, il rapporto chiede maggiori dati e prove, l’aumento delle soluzioni e degli interventi comprovati, maggiori risorse, il coinvolgimento dei giovani nella co-creazione di soluzioni e l’applicazione dei principi di equità e parità di genere nella programmazione. Ma riconosce anche che, sebbene tutti questi elementi siano necessari per realizzare il cambiamento, il nostro mondo in rapido mutamento richiede anche nuove modalità per affrontare le opportunità e le sfide emergenti e per incorporare realmente i diritti dei bambini come causa globale.
Per trovare questi percorsi, il piano dell’UNICEF per i prossimi 12 mesi è di intraprendere un dialogo globale su cosa serve per tradurre le promesse della Convenzione in realtà per ogni bambino. Il discorso sarà inclusivo, coinvolgerà bambini e giovani, genitori e persone che si prendono cura dei bambini, personale scolastico e operatori sociali, comunità, governi, società civile, università, settore privato e media e influenzerà il modo in cui l’organizzazione opererà in futuro.
“La Convenzione è a un bivio tra il suo illustre passato e il futuro potenziale. Sta a noi ribadire il nostro impegno, compiere passi decisivi e ritenerci responsabili”, ha continuato Fore. “Dovremmo prendere l’iniziativa dai giovani che si esprimono a favore dei loro diritti come mai prima, dobbiamo agire ora – con coraggio e creatività”.
La Giornata Mondiale dell’Infanzia sarà celebrata anche in Italia, come conferma il presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo: “grazie all’impegno dei nostri volontari, il prossimo 20 novembre l’UNICEF Italia celebrerà il 30° anniversario della Convezione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza con tante attività e iniziative in tutta Italia, in collaborazione con partner istituzionali come il MIUR, l’ANCI, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, le Assemblee Legislative Regionali, i Garanti regionali per l’infanzia; verranno organizzati #KidsTakeOver, in cui i bambini si sostituiranno ai grandi nelle loro funzioni – a partire da “La Capigruppo dei bambini” alla Camera dei Deputati con il Presidente Fico – e “Go Blue”, in cui le istituzioni locali si impegnano ad “illuminare” di blu un monumento simbolico della città a testimonianza dell’impegno per i diritti dei bambini: finora oltre 210 comuni hanno aderito a questa iniziativa”. 

com.unica, 19 novembre 2019