L’omaggio delle “sue” tre città: Pesaro, dove è nato, Parigi, dove ha trascorso metà della sua vita, e Firenze, dove è sepolto

13 novembre 1868 – 13 novembre 2018. Esattamente 150 anni fa moriva Gioachino Rossini. Le celebrazioni per l’anniversario, organizzate dal Comune di Pesaro e dall’Accademia Rossiniana, sono al culmine e coinvolgono le “sue” tre città: Pesaro, dove è nato, Parigi, dove ha trascorso metà della sua vita, e Firenze, dove è sepolto. In calendario lo Stabat Mater, la Petite Messe Solennelle, Cenerentola, un incontro con Alessandro Baricco, un’intervista immaginaria, un pranzo di gala gourmet e molto altro. Così Pesaro rende omaggio al padre del Barbiere di Siviglia e di altri capolavori, inimitabile compositore, viveur e insospettabile gourmet. 

“Largo al factotum della città”: non di Siviglia, ma di Pesaro. Gioachino Rossini è uno dei primi artisti globali, l’inventore di una lingua universale, di un’estetica che rivoluzionò la sua epoca. Il prossimo 13 novembre saranno trascorsi esattamente 150 anni dalla sua morte e le celebrazioni organizzate durante tutto il 2018 – che per decreto parlamentare è stato definito l’Anno Rossiniano – raggiungeranno il loro culmine. Tanti gli appuntamenti in programma, sempre con la regia dell’Accademia Rossiniana e del Comune di Pesaro, città natale che lo stesso Rossini, nel testamento, designò come sua erede universale. 

In particolare, i festeggiamenti si concentreranno in tre città simbolo: Pesaro, naturalmente, Parigi, dove l’artista trascorse l’ultima metà della sua vita, e poi Firenze, dove riposano le sue spoglie, nella Basilica di Santa Croce. Sono i vertici di un ideale triangolo che racchiude nascita, vita e morte di Rossini. Un percorso che inizia a Pesaro martedì 13 novembre: alle 18.00, nella Sala Rossa di Piazza del Popolo sarà presentato il francobollo speciale emesso per l’anniversario rossiniano. L’appuntamento principale è però la sera, alle 21.00, al Teatro Rossini, con un solenne ed emozionante Stabat Mater diretto da Umberto Benedetti Michelangeli, nipote del celebre pianista Arturo Bendetti Michelangeli. In sala, quattro solisti dell’Accademia Rossiniana, Aleksandra Sennikova, Maria Barakova, Davide Giusti e Nicolò Donini, accompagnati dall’Orchestra e dal Coro del Conservatorio Rossini, diretto da Aldo Cicconofri, e con la collaborazione del Coro dell’Università dell’Arte di Astana, in Kazakhstan. 

Per immergersi nell’atmosfera speciale dei festeggiamenti vale la pena di visitare la mostra Rossini 150, aperta fino al 9 gennaio e articolata in tre sedi: Pesaro, Urbino e Fano. Un percorso a tappe che esplora particolari aspetti della vita e dell’opera, raccontando con immagini e testimonianze Rossini e il suo tempo. 
L’Anno Rossiniano e gli investimenti per il 150esimo non si esauriscono con gli eventi organizzati a Pesaro e nel mondo. La loro spinta propulsiva punta anche a valorizzare il patrimonio architettonico e artistico della città di nascita del compositore. A partire dal Teatro Rossini: il 16 novembre, alle 18.00, sarà ufficialmente presentato il progetto della nuova Sala della Repubblica, il “ridotto”, che sarà ristrutturato. 

La Francia è stata una seconda casa per Rossini, un rifugio e un luogo vibrante di ispirazione e così l’Ambasciata d’Italia in Francia ha deciso di mobilitarsi per questo importante anniversario. A Parigi, martedì 13, sarà deposta una corona sulla tomba al Père-Lachaise dove inizialmente venne sepolto Rossini, prima del trasferimento a Firenze, all’epoca e per qualche anno capitale del Regno d’Italia. Un luogo ancora oggi visitato da molti appassionati melomani. In serata, alle 19.00, all’Istituto Italiano di Cultura, lo scrittore Alessandro Baricco presenterà “Cinque cose da sapere su Rossini”: con la consueta verve affabulatoria, Baricco accompagnerà il pubblico alla scoperta del genio e del suo universo musicale. Subito dopo, ecco entrare in scena il compositore “in persona”, interpretato da Paolo Bonacelli. Un attore che ha lavorato con Pasolini, Scola, Bolognini, Benigni, Gassman e Pinter e che sul palco rilascerà un’intervista “impossibile” e ricca di aneddoti alla giornalista Patricia Martin di France Inter. 

Il 14 novembre, sempre nella capitale francese, doppio programma: alle 11, presso la facoltà di Sciences Po, si svolgerà un convegno dal titolo “La diplomazia culturale degli artisti, da Rossini ai giorni nostri“; mentre alle 19.00, nella cornice del grande anfiteatro della Sorbona risuoneranno le note della Petite Messe Solennelle. L’ultima opera scritta da Rossini è un congedo e un testamento artistico, che ridà nuova linfa al testo di Jacopone da Todi, con toni appassionati e intensa commozione: quattro solisti e un coro, due pianoforti e un harmonium, diretti da Alvise Maria Casellati, per una composizione straordinariamente moderna. 

Gioachino Rossini era un esteta della tavola, capace di sorprendere i suoi ospiti con ricette innovative e gourmet: ecco perché la terza edizione della “Settimana della cucina italiana nel mondo” sarà dedicata a lui. Sarà la città di Parigi, con un pranzo di gala, a dare l’avvio, lunedì 19 novembre, a una serie di appuntamenti che per sette giorni coinvolgeranno ambasciate e istituti di cultura italiani nel mondo. Protagonisti della serata, i Maccheroni Rossini, inventati dallo stesso compositore, preparati con i prodotti di Mancini Pastificio Agricolo, azienda che condivide con Rossini le origini marchigiane. 

Anche Firenze renderà omaggio al Maestro Rossini il 13 novembre: dapprima con un momento di raccoglimento istituzionale, una cerimonia nella Basilica di Santa Croce e la deposizione di fiori. Ma sarà la musica a regnare incontrastata: alle 19.00 si alzerà il sipario del Teatro del Maggio per la rappresentazione di Cenerentola. Il melodramma giocoso ispirato alla fiaba di Perrault è tra i capolavori più amati di Rossini ed è ancora rappresentato in tutto il mondo. Giuseppe Grazioli dirigerà l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino.