L’Olanda ha accusato la Russia di aver attaccato l’Opac, e ha espulso quattro agenti dell’intelligence russa. Nel frattempo le autorità britanniche hanno diffuso un rapporto del Nation Cyber Security Centre, che definisce l’agenzia di intelligence militare russa Gru un “cyber aggressore” che ha utilizzato un network di hacker per alimentare il disordine globale. Nei giorni dell’attacco, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche stava lavorando per verificare l’identità della sostanza utilizzata per cercare di avvelenare l’ex spia russa Sergei Skripal e la figlia Yulia (Wp). 

Il dipartimento di giustizia Usa ha incriminato sette appartenenti all’intelligence militare russa per cyber attacchi ad agenzie anti doping ed altre organizzazioni, ad una società energetica nucleare basata in Pennsylvania e alla stessa Opac (Reuters).  

Secondo Bloomberg BusinessWeek la Cina ha usato mini chip per infiltrarsi in circa 30 società tecnologiche americane, incluse Apple e Amazon, che però smentiscono. Alcuni esperti che hanno una certa familiarità con la questione sostengono che gli investigatori hanno scoperto che i chip erano stati inseriti negli stabilimenti gestiti da subappaltatori di alcune di queste aziende direttamente in Cina. Si tratta di un tipo di attacco, che se venisse confermato, sarebbe più grave di quelli che puntano sulle intrusioni software. Gli hackeraggi hardware sono infatti potenzialmente più devastanti e costringono le agenzie di spionaggio a dover investire milioni di dollari e molti anni per provare a disinnescarli.

(com.unica, 5 ottobre 2018)