Riprende la “guerra di parole” tra Stati Uniti e Corea del Nord. Alle minacce di Pyongyang risponde l’ambasciatrice americana all’Onu, Nikki Haley: “Kim Yong-un sta implorando una guerra” (Cnn). Gli Stati Uniti, però, al momento si muovono sul terreno diplomatico e caldeggiano l’adozione di sanzioni più pesanti, “dopo due decenni di mezze misure” (FinancialTimes).

La mozione, che ha già ricevuto l’appoggio informale e incondizionato di Francia, Gran Bretagna e Germania, sarà votata lunedì. Se l’obiettivo americano è colpire tutti i Paesi che fanno affari con Pyongyang, la posizione di Russia e Cina, entrambi membri permanenti del consiglio di sicurezza, è più morbida, anche per il timore che nella penisola coreana scoppi il caos. Secondo il NewYorkTimes l’obiettivo dell’ultima provocazione di Kim Jong-un era quello creare il massimo imbarazzo alla Cina e al presidente Xi Jinping. Non a caso, il testo di Pyongyang ha completamente oscurato il vertice dei Paesi Brics che oggi si chiude a Xiamen (Reuters). Ed è arrivato poche settimane prima dell’inizio del Congresso del Partito Comunista cinese. La Cina ha le armi economiche per schiacciare Pyongyang, ma punta a non usarle (Il Foglio). Per Pechino le minacce commerciali di Trump risultano “inaccettabili”, in realtà la dirigenza cinese vuole che la strategia con la Corea del nord cambi il meno possibile. Quanto a Mosca, Putin, scrive il Sole 24 Ore, vorrebbe trasformare la crisi nordcoreana in un’opportunità per rilanciare la Russia come grande potenza anche in Asia-Pacifico. Sempre secondo il Foglio Kim Jong-un avrebbe raggiunto una posizione di vantaggio. O l’America continua a minacciare un contrattacco (opzione che però appare impraticabile) o accetta di negoziare. Ma in questo caso dovrà cedere moltissimo.

L’intelligence di Seoul ritiene possibile un nuovo test da parte di Pyongyang “in ogni momento”, e teme il lancio di nuovi missili intercontinentali il prossimo 9 settembre, anniversario della fondazione della Corea del Nord, e il 10 ottobre, giorno in cui si celebra la nascita del Partito dei Lavoratori. Un missile intercontinentale sarebbe già stato spostato sulla costa nordcoreana. Per ora la risposta sudcoreana si è limitata a una serie di esercitazioni militari. Domani il presidente Moon Jae-in vedrà Putin in un bilaterale a Vladivostock (Guardian).

(com.unica, 5 settembre 2017)