In queste ore emerge con maggiore chiarezza il profilo dell’attentatore di Monaco mentre in tutta la Baviera è stata proclamata una giornata di lutto nazionale e in tutti gli edifici pubblici sono state esposte bandiere a mezz’asta.

Tedesco di origine iraniana, 18 anni, si chiamava Al Sonboly, pare sia stato vittima di bullismo per sette anni. Quindi nessun legame con l’Isis, il killer si è formato da solo ed aveva maturato negli anni un’ossessione nei confronti dei giovani colpevoli di averlo vessato negli anni del liceo. Il procuratore capo della polizia di Monaco Thomas Steinkraus-Koch ha precisato durante una conferenza stampa che nell’abitazione del ragazzo, oltre a materiali e testi sulle stragi, è stato trovato anche un libro dal titolo ‘Furia nella testa: perché gli studenti uccidono’.

Appare pertanto evidente l’assonanza dell’eccidio di Monaco con la strage compiuta da Anders Breivik a Utoya 5 anni fa e che provocò 69 morti, di cui proprio l’altro ieri cadeva il quinto anniversario. Secondo alcune fonti dei servizi tedeschi, prima della strage il killer aveva trascorso molto tempo davanti al pc utilizzando giochi di sparatorie ed era anche un ammiratore dell’attentatore di Winnenden, nei pressi di Stoccarda, dove nel 2009 uno studente 17enne uccise 15 persone in una scuola.

(com.unica, 24 luglio 2016)