Secondo il Los Angeles Times Bernie Sanders avrebbe sorpassato l’ex first lady in vista delle primarie di martedì.

Arrivano notizie poco rassicuranti per Hillary Clinton, pur proiettata verso l’election day dell’8 novembre contro Donald Trump. Secondo uno studio pubblicato dal Los Angeles Times infatti Bernie Sanders sarebbe avanti di un punto percentuale (44% contro il 43%) nei confronti dell’ex segretaria di stato in California. Le primarie di martedì in California, che sembravano una semplice formalità per Hillary, diventano invece fonte di preoccupazione, benché non mettano in discussione la conquista della nomination in campo democratico. Si tratta di un allarme di cui la candidata democratica dovrà tener conto perché quel sondaggio mette in luce come Sanders stia portando dalla sua parte gruppi e classi sociali che sembravano storicamente schierati con l’ex first lady, come asiatici e quelli di provenienza ispanica. I dati dello studio sottolineano anche la leadership di Sanders tra i più giovani, in particolare tra coloro che votano per la prima volta.

Anche una sua vittoria di misura in uno stato così importante (che si prospetta come la migliore delle ipotesi) costituirebbe in un certo senso per Hillary uno smacco e un segnale evidente di debolezza in vista dello scontro decisivo in autunno contro il candidato repubblicano. Non è un caso che lei stessa in prima persona sia tornata ad invocare a gran voce l’unità del partito, mentre alcuni suoi consiglieri e molti big democratici pare siano al lavoro per cercare di persuadere il governatore del Vermont a lasciare almeno prima della convention di Filadelfia in programma a luglio.

Nel frattempo Trump è tornato ad incalzare l’avversaria, rispondendo con toni durissimi all’accusa con cui Hillary lo aveva definito «pericoloso» per le sorti del pianeta. Il tycoon newyorkese ha ribattuto giudicando quel discorso «patetico», aggiungendo senza mezzi termini che «Hillary Clinton deve andare in galera», con chiaro riferimento alla vicenda dell’uso di un server privato di email durante il suo incarico da segretario di stato.

(com.unica, 5 giugno 2016)