“Aleppo è una nuova Sarajevo, l’ho detto più volte e lo ripeto anche oggi, dopo l’ultimo tragico, assurdo episodio di guerra. I bombardamenti malgrado la tregua continuano e colpiscono senza pietà operatori umanitari, ospedali, civili e soprattutto bambini”.

Lo ha affermato ieri Andrea Iacomini, portavoce dell’UNICEF Italia, secondo il quale “al netto delle 20 città sotto assedio e degli otto milioni di bambini intrappolati in condizioni umanitarie precarie, il popolo siriano, costretto alla fuga da 5 anni, trova davanti a sè una Europa che chiude le sue rotte e che alza muri, lasciando morire in mare centinaia di persone e dimenticandole”.
“È accettabile tutto questo? È normale dover veder fallire qualsiasi tipo di sforzo di soluzione di un conflitto senza considerare che solo la pace fermerà l’esodo disperato di questa parte di mondo?”, si chiede Iacomini ricordando che “i movimenti umani riguardano anche la Giordania, l’Iraq, la Turchia e il Libano dove a migliaia in questo momento “affollano” bloccati le zone di confine senza riuscire ad entrare per sfuggire ai bombardamenti, all’Isis, a tutto, senza aiuti, in condizioni a dir poco precarie, con mamme e bambini esausti e affamati. È una lesione globale dei diritti umani”.
“Continuiamo a confidare nelle grandi capacità di Staffan De Mistura, certi che riuscirà a trovare una soluzione, ma se l’Europa alza i muri e vincono sempre interessi ed egoismi nazionali, è difficile immaginare che in Siria “scoppi” la pace. Mentre non si contano più i migliaia di bambini innocenti uccisi” conclude Iacomini.

(com.unica, 29 aprile 2016)