Barack Obama è arrivato a Cuba per quella che sarà ricordata come una pagina storica della sua presidenza. È infatti la prima visita di un presidente americano nell’isola caraibica dopo quella di Calvin Coolidge nel 1928 in occasione dell’inaugurazione del Congresso panamericano. Il capo della Casa Bianca, accompagnato dalla moglie Michelle e dalle sue due figlie, è atterrato in serata all’aeroporto internazionale José Marti di L’Avana a bordo dell’aereo presidenziale Air Force One. La visita, che si concluderà martedì, mira a rendere “irreversibile” il disgelo tra Stati Uniti e Cuba, avviato per volere dello stesso Obama nel dicembre del 2014. Le relazioni diplomatiche tra i due paesi sono state ripristinate lo scorso mese di luglio, nonostante le divergenze ancora profonde, soprattutto sul tema dei diritti umani.

L'Air Force One con a bordo Obama poco prima di atterrare alll'Avana (Reuters)

L’Air Force One con a bordo Obama poco prima di atterrare alll’Avana (Reuters)

Al suo arrivo all’Avana Obama ha subito twittato in spagnolo ‘Que bola Cuba? (Come va Cuba?). Sono appena arrivato alla meta qui, non vedo l’ora di incontrare e sentire direttamente il popolo cubano”. Parlando allo staff dell’ambasciata americana a Cuba, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che la visita costituisce “Una opportunità storica di impegnarsi con il popolo cubano”.

Il primo incontro in programma è quello con il cardinal Jaime Ortega, arcivescovo della capitale che, insieme al Papa, ha avuto un ruolo chiave nel lungo processo di avvicinamento tra Stati Uniti e Cuba. Lunedì ci sarà la visita alla Plaza de la Revolucion, dove Obama deporrà dei fiori in omaggio alla statua di José Martì, eroe dell’indipendenza. Quindi l’atteso incontro con Raul Castro, ma la Casa Bianca ha escluso quello con l’ex lider maximo Fidel. Quindi gli incontri con gli imprenditori per discutere delle opportunità di sviluppo dell’isola mentre martedì ci sarà l’attesissimo discorso al Gran Teatro dell’Avana, che sarà trasmesso in diretta dalla tv cubana: “sarà un discorso ai cubani, inclusi i cubani americani”, ha detto il vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Ben Rhodes, che ha partecipato personalmente ai negoziati ‘segreti’ con Cuba. Nel pomeriggio Obama assisterà alla partita di baseball – sport molto amato in entrambi i Paesi – tra la nazionale cubana e i Tampa Bay Rays: sarà un momento di grande importanza, anche sul piano simbolico: molti infatti hanno già fatto riferimento alla ‘diplomazia del baseball’, come lo fu il ping pong con la Cina negli anni Settanta.

(com.unica, 20 marzo 2016)