Il 2015 è stato un “anno buio” per i diritti umani, “il peggiore dai primi anni 90”. Lo sostiene Amnesty International, presentando il rapporto 20152016. Nell’esprimere solidarietà a Medici senza Frontiere e alla famiglia di Giulio Regeni, Amnesty ha sottolineato che nel 2015 sono stati “uccisi 156 difensori di diritti umani” nel mondo.

In molte parti del mondo – si legge nel rapporto – un notevole numero di rifugiati si è messo in cammino per sfuggire a conflitti e repressione. La tortura e altri maltrattamenti da un lato e la mancata tutela dei diritti sessuali e riproduttivi dall’altro sono stati due grandi fonti di preoccupazione. La sorveglianza da parte dei governi e la cultura dell’impunità hanno continuato a negare a molte persone i loro diritti.

Il testo contiene le principali preoccupazioni e le richieste di Amnesty International ed è una lettura fondamentale per chi elabora strategie politiche, per gli attivisti e per chiunque sia interessato ai diritti umani.

Quanto al nostro paese il documento esprime preoccupazione per come l’Italia ha esportato bombe e sistemi militari in Arabia Saudita.

(Sebastiano Catte, com.unica 24 febbraio 2016)