“L’intera società francese si è sentita testimone dell’antico dilemma tra il comandamento ebraico di coprirsi il capo e quello di pensare a salvare la propria vita quando i ‘pogromisti’ tirano fuori i coltelli”. Così il filosofo Bernard-Henri Lévy analizza sul ‘Corriere della Sera’ il dibattito nato in Francia sulla questione dell’indossare la kippah. Per il filosofo “C’è stato uno psicodramma su un pezzo di stoffa elevato al rango di oggetto di transizione o di totem di una Repubblica stanca di sé (la kippah è la Francia…siamo tutti ebrei da kippah…, una pioggia di hashtag virtuali scomparsi da Internet con la stessa rapidità con cui vi erano apparsi)”. “Ci sono – ricorda ancora Lévy – gli emuli della gang dei barbari, gli imitatori di Mohamed Merah o degli assassini dell’Hypercacher, per i quali il fatto di portare la kippah, quella vera, significa aver il permesso di uccidere”. “Lasciamo in pace i francesi che portano la kippah”, la semplice conclusione del filosofo. In Italia è il quotidiano ‘Il Foglio’ ad invitare lettori e cittadini ad indossare il 27 gennaio la kippah nel segno della libertà e della tolleranza. Intanto sono tante le iniziative italiane per ricordare il genocidio del popolo ebraico per mano della teppaglia nazifascista.

Le testate ‘Espresso’ e ‘La Repubblica’ ricordano la figura del Maestro Arturo Toscanini e il concerto “Toscanini – Il coraggio della musica”, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, per il Giorno della Memoria (27 gennaio 2016) presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Tante le iniziative nella Capitale tra cui la mostra su Anne Frank promossa dalla Fondazione Museo della Shoah di Roma alla Casina dei Vallati. “Il nostro compito è ascoltare e diventare noi stessi testimoni – sottolinea l’assessore alla Cultura della Comunità di Roma Giorgia Calò – Attraverso la cultura avviciniamo e sensibilizziamo un vasto pubblico”.

A proposito di musica e Memoria, il  27 gennaio si terrà al conservatorio Verdi di Torino un concerto legato ai compositori deportati nel ghetto-lager di Terezin. A Ferrara il 24 gennaio, su iniziativa della Fondazione del Museo Nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah, sarà inaugurata la mostra I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza, dedicata al celebre scrittore e Testimone della Shoah torinese.

Primo Levi verrà ricordato il 27 pomeriggio a Fiuggi, presso l’Università delle Tre Età, dallo storico Pino Pelloni che nella stessa mattinata, a Trivigliano, affronterà il tema dedicato alla didattica della Shoah. Sul ‘Corriere del Trentin’ l’intervista al direttore del Museo della Shoah di Roma Marcello Pezzetti, che individua la conoscenza e la cultura come strumenti per difendere la Memoria: “Per questo – afferma Pezzetti – servono insegnanti preparati che sappiano mostrare il vero ai propri alunni affinché essi prendano coscienza e nascano nuove generazioni più consapevoli delle precedenti”.

(com.unica 22 gennaio 2016)