35mila medici (di cui 5 mila secondo il decreto cura Italia), 40mila infermieri (di cui 15 mila secondo il decreto cura Italia), 7mila odontoiatri, 7mila fisioterapisti, 6mila farmacisti, 2.500 psicologi, 2.500 podologi, tecnici di radiologia, biologi, chimici, fisici. Sfiorano le 100mila unità professionisti stranieri della sanità attivi in Italia. A fornire questi numeri è l’Amsi, l’Associazione medici di origine straniera in Italia che con l’Unione medica euro mediterranea evidenzia l’importanza di questo “esercito bianco” a sostegno del sistema sanitario italiano.
Un “esercito” che cresce di anno in anno se è vero che nel 2020 i professionisti della sanità di origine straniera erano 75mila.
In Europa, invece, sarebbero circa 600mila i medici di origine straniera di cui 450mila stabili e 150mila mobili nei vari stati europei.
In Italia, la maggior parte di loro sono impiegati in Lazio, Lombardia e Piemonte. Seguono Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna, Liguria, Umbria, Abruzzo. Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Marche, Basilicata e Molise.
“Quello della carenza dei professionisti della sanità è un fenomeno alquanto preoccupante, dato che si sta sviluppando contemporaneamente ad un altro problema abbastanza grave: la sempre più crescente richiesta di medici italiani di trasferirsi all’estero”, rileva l’Amsi. “Un argomento di ineludibile importanza, dato che entro il 2028 saranno circa 100 mila i medici di cui si avrà bisogno sia nel settore pubblico quanto privato”. In base alle richieste giuntele, l’Amsi ha stimato il fabbisogno di ogni regione di medici entro il 2028: Lazio (15mila), il Veneto (10mila), Piemonte (10mila), Lombardia (9mila), Emilia Romagna (8mila), Puglia (7mila), Toscana (4mila), Campania (4mila), Sicilia (4mila), Molise (4mila), Abruzzo (3mila), Liguria (3mila), Umbria (3mila) , Marche (3mila), Calabria (3mila), Friuli Venezia Giulia (3mila), Sardegna (2mila) , Basilicata (2mila), Valle d’Aosta (2mila) e Trentino Alto Adige (1mila).
Inoltre, secondo l’associazione, sempre entro il 2028, mancheranno 130mila infermieri, 20mila fisioterapisti e 15mila farmacisti.
Negli ultimi 5 anni sono stati, infatti, richiesti all’Amsi 8.000 professionisti della sanità: in particolare, 4500 medici, 3000 infermieri e 500 fisioterapisti e professionisti della sanità.
Per quanto riguarda i medici, la Regione che ha avanzato le richieste maggiori è stata la Lombardia (800), seguita da Veneto (750), Piemonte (750), Lazio (650), Toscana (600), Sicilia (600) Puglia (550), Campania (550), Emilia Romagna (500), Sardegna (450), Calabria (400), Liguria (350),Molise (350), Umbria (350), Marche (300), Abruzzo (250),Trentino Alto Adige (250), Basilicata (200), Valle d’Aosta (150), Friuli Venezia Giulia (200). Le specializzazioni maggiormente richieste sono inerenti al campo dell’Anestesia, Ortopedia, Medicina d’urgenza, Radiologia, Chirurgia, Neonatologia, Ginecologia, Pediatria, Cardiologia, Neurochirurgia, Geriatria, Medicina sportiva, Medici nelle località turistiche ed anche Medici di famiglia.
“Dal 1° gennaio 2024, grazie al Decreto Cura Italia abbiamo evitato la chiusura di più di 1800 strutture, servizi dipartimenti, presso ospedali, cliniche private, dsa, centri di fisioterapia, centri analisi, pronto soccorso, medici di famiglia, pediatri”, evidenzia l’Amsi.

FUGHE ALL’ESTERO, I NUMERI
Il bilancio a livello nazionale dal 1 gennaio 2023 ad oggi indica che sono più di 8.500 mila le richieste tramite email giunte alla segreteria dell’Amsi e all’Umem da medici e professionisti della sanità con la richiesta di voler lavorare all’estero.

Si tratta di 8.500 mila professionisti della sanità, di cui 5 mila medici specialisti e medici di famiglia e 3.500 mila professionisti della sanità (70% infermieri, 15% fisioterapisti e osteopati, 5% farmacisti, 10% podologi/logopedisti/psicologi/tecnici di laboratorio/tecnici di radiologia). Più del 90% delle richieste provengono dalle strutture sanitarie pubbliche, inoltre sono arrivate più di 3000 telefonate e richieste di informazioni sui social.
I medici specialisti che chiedono di lavorare all’estero sono soprattutto anestesisti, radiologi, ortopedici, medici di famiglia, medici di urgenza, chirurghi plastici, chirurghi generali, neurochirurghi, neurologi, ginecologi e pediatri.

com.unica, 10 maggio 2024