Esce oggi, ed è disponibile gratuitamente, una raccolta con decine di biografie di Giusti dello sport, scritte da alcuni dei principali giornalisti sportivi. Storie che partono dalla Shoah e arrivano a oggi con la sfida del Covid-19. Tra gli autori Mura, Pastorin, Toscano e Coen.

C’è il pugno alzato di Tommie Smith e John Carlos e l’eroismo di Peter Norman alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968. Ma anche il coraggio di Gino Bartali contro il nazismo e il dissenso dei coniugi Zátopek durante la repressione di Praga. E ancora: la battaglia per i diritti degli Oromo in Etiopia di Feyisa Lilesa e la lungimiranza di Nelson Mandela nell’utilizzare il rugby per ricostruire il Sudafrica post apartheid. Senza dimenticare le sfide contemporanee contro le discriminazioni e le testimonianze degli sportivi che hanno abbandonato il campo da gioco per aiutare i più bisognosi durante la crisi pandemica.

Gariwo, la foresta dei Giusti, la onlus che da oltre vent’anni è impegnata a promuovere le storie dei Giusti attraverso i Giardini e attività culturali, regala una raccolta con più grandi storie di giustizia e diritti umani nello sport raccontate da alcune delle migliori penne del giornalismo sportivo italiano. Una lettura affascinante ma, soprattutto, uno strumento per ricordare e replicare gli esempi di quelli sportivi che, come i tre corridori di Messico ’68, consapevolmente o non, ma sempre con coraggio e controcorrente, hanno promosso la pace e, più in generale, un’idea di mondo inclusiva ed equa.

Il libro può essere scaricato gratuitamente su gariwo.net/igiustidellosport ed è un lavoro collettivo che ha coinvolto ventidue autori e che include quasi quaranta storie suddivise per argomento. Storie che, come spiega il presidente di Gariwo Gabriele Nissim, “mostrano che uomini normali, se sorretti dal coraggio e dalla determinazione, hanno potuto incidere e lasciare delle tracce di umanità. Sono stati capaci di riparare il mondo nello spazio in cui agivano. Non hanno sconfitto il Male, non hanno cambiato mai del tutto la situazione, ma nel loro ambito di libertà sono riusciti a vincere la loro battaglia”.

Tra gli autori spicca Gianni Mura, firma storica del giornalismo sportivo, scomparso lo scorso marzo a causa di un arresto cardiaco. Mura, che con Gariwo aveva firmato la Carta dello Sport (consultabile nell’ebook a fine volume) è presente nella raccolta con tre storie pubblicate inizialmente da Scarp’ de Tenis e qui riproposte in collaborazione con la storica rivista di strada.

In attesa di ritrovare un contesto di normalità in cui raccontare le storie dei Giusti in scuole, università e negli oltre 130 Giardini dei Giusti presenti in Italia, questo ebook si pone l’obiettivo di far girare le storie, anche quelle meno note al grande pubblico, attraverso i social. Del resto, ogni epoca ha bisogno di prese di responsabilità e anche durante l’emergenza sanitaria di questi giorni sono emerse figure di sportivi che hanno fatto la differenza. Uno su tutti Maxime Mbandà, stella della Nazionale italiana di rugby premiato che, messa da parte la palla ovale, per oltre quaranta giorni ha lavorato da volontario con la Croce Gialla giorno e notte per accompagnare le persone colpite dal Covid-19 in diversi ospedali della provincia di Parma. Per il suo impegno Mbandà è stato nominato cavaliere al merito della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella.

Il progetto, coordinato da Joshua Evangelista con la supervisione editoriale di Martina Landi e Simone Bettini e le illustrazioni di Lorenzo Ciapponi, è patrocinato dalla Fondazione Candido Cannavò per lo sport, presieduta dal giornalista Franco Arturi. Lo stesso Arturi è presente nel volume con un articolo sulla storia dell’iniziativa Io tifo positivo.


GARIWO, LA FORESTA DEI GIUSTI

Gariwo e ̀l’acronimo di Gardens of the Righteous Worldwide. La sua attività inizia nel 1999 a Milano con l’incontro dei quattro fondatori: il presidente Gabriele Nissim, storico e autore di libri sui Giusti, il Console onorario d’Armenia in Italia Pietro Kuciukian e le filosofe Ulianova Radice, scomparsa nel 2018, e Anna Maria Samuelli. L’obiettivo di Gariwo è far conoscere i Giusti educando alla responsabilità personale, partendo dal presupposto che la memoria del Bene è un potente strumento educativo e serve a prevenire genocidi e crimini contro l’Umanità. Questo impegno collettivo ha portato alla realizzazione di una rete che al momento conta 138 Giardini dei Giusti in Italia e 12 nel mondo. Dal 2012 il 6 marzo e riconosciuta come Giornata europea dei Giusti dopo che i deputati del Parlamento europeo hanno accolto l’appello di Gariwo sottoscritto da numerosi cittadini ed esponenti del mondo della cultura. Dal 2017 la Giornata dei Giusti è solennità civile anche in Italia.

Sebastiano Catte, com.unica 16 luglio 2020