Il Presidente della Repubblica sottolinea il ruolo centrale degli italo-americani, dal fondatore della Bank of America Amadeo Giannini all’inventore del microprocessore Federico Faggin

È rientrato ieri in Italia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha concluso la sua visita di Stato negli Stati Uniti con un fine settimana San Francisco, seconda tappa dopo Washington.
Qui il capo dello Stato ha visitato le start – up Kong e Nozomi Networks e si è recato all’Università di Stanford dove ha partecipato al Forum d’Innovazione Italo-Americano. Diversi gli incontri istituzionali, come quello con il sindaco di San Francisco, London Breed, e il governatore della California, Gavin Newsom.
Soprattutto, però, il presidente Mattarella è stato lieto – “particolarmente lieto”, come egli stesso ha detto – di incontrare la collettività italiana di San Francisco, a cui ha manifestato “il più vivo apprezzamento per la vostra operosa presenza in questa straordinaria città e in questo Stato”.
Un concetto che ha rappresentato un po’ il leit motive della visita negli USA, tanto a Washington, dove – ricordiamo – Mattarella ha incontrato anche la speaker Nancy Pelosi e i membri dell’Italian American Congressional Delegation, quanto a San Francisco, dove pure il presidente ha “potuto riscontrare la considerazione delle Istituzioni nei confronti dei tanti italiani e dei numerosissimi cittadini americani di origine italiana che vivono e operano in questo Paese”.
“La comunità della West Coast, in particolare, costituisce un esempio straordinariamente significativo di come generazioni di italiani e italo-americani contribuiscano – e abbiano saputo contribuire – efficacemente alla crescita sociale, culturale ed economica di questa parte degli Stati Uniti”, ha osservato Mattarella. “Ne sono testimonianza ben tre sindaci di San Francisco di origine italiana, Angelo Rossi, Joseph Alioto e George Moscone. Figure la cui opera ha lasciato il segno, come la decisione di costruire – durante il difficile periodo della Grande Depressione – il monumento simbolo di San Francisco, il Golden Gate Bridge. Una decisione allora presa proprio dal sindaco Rossi e resa praticabile grazie ad un finanziamento dalla Bank of Italy del banchiere di origini liguri Amadeo Giannini”.
“Nel corso del tempo”, ha continuato il capo dello Stato, “San Francisco è divenuta un simbolo di accoglienza e apertura. Furono proprio i francescani a marcare profondamente la civiltà della California. Los Angeles e Santa Cruz evocano ancora oggi quella prima colonizzazione nel segno della tolleranza”.
“Questa parte degli Stati Uniti reca i segni della operosità della collettività di origine italiana”, ha riconosciuto Mattarella: uno straordinario quadro di crescita culturale, politico-sociale ed economica, caratterizzata, negli ultimi decenni, da una comunità di ricercatori, informatici, ingegneri che ha trasformato questa parte del mondo nel punto di riferimento globale dello sviluppo e del cambiamento tecnologico, a cominciare dal fisico Federico Faggin, inventore del microprocessore e del touch screen.
“In questo contesto”, ha continuato, “i nostri scienziati, ingegneri, informatici, i nostri ricercatori, imprenditori e creatori di start up” che Mattarella ha avuto occasione di apprezzare al Forum d’Innovazione Italo-Americano, “si sono distinti, contribuendo in misura straordinaria allo sviluppo della Silicon Valley. Essi – e tra loro, va sottolineato, tanti giovani – hanno oggi l’opportunità di tessere una rete che può sostenere l’Italia nel saper cogliere sfide fondamentali per il futuro”.
Infine e ancora una volta, come già in più occasioni a Washington, il presidente Mattarella ha fatto riferimento al mese di ottobre che “negli Stati Uniti è il mese delle celebrazioni delle radici italiane- americane. Nei giorni scorsi, a North Beach, avete ricordato il 151esimo anniversario della parata dell’eredità italiana-americana in occasione del Columbus Day e il Comune di San Francisco ha deciso, per la prima volta, di dichiarare il mese di ottobre Italian Heritage Month. È un grande onore che impegna a legami sempre più efficaci tra due comunità unite da una profonda condivisione di valori e principi”, ha concluso il capo dello Stato, rinnovando a tutti i presenti i suoi saluti.

com.unica, 22 ottobre 2019