La vera emergenza del Sud Italia? Non sono gli immigrati, ma gli emigrati. Più di 2 milioni di persone hanno infatti lasciato le regioni del Mezzogiorno alla volta del Nord Italia o dell’estero. È quanto emerge dai dati del Rapporto Svimez, che uscirà in autunno, anticipati ieri dall’omonima associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, ente privato senza scopi di lucro nato per studiare le condizioni economiche del Sud Italia così da proporre “concreti programmi di azione” per il loro sviluppo.

Dalle prime anticipazioni emerge che dopo un triennio 2015-2017 di (pur debole) ripresa del Mezzogiorno, si riallarga la forbice con il Centro-Nord. Tengono solo gli investimenti in costruzioni, crollano quelli in macchinari e attrezzature, mentre prosegue il declino dei consumi della Pubblica Amministrazione e degli investimenti pubblici.

Al Mezzogiorno mancano quasi 3 milioni di posti di lavoro per colmare il gap occupazionale col Centro-Nord, ma il dramma maggiore è l’emigrazione verso il Centro-Nord e l’estero. Il rapporto parla anche di diritti di cittadinanza limitati al Sud e fotografa la forte disomogeneità tra le regioni meridionali: nel 2018 Abruzzo, Puglia e Sardegna hanno infatti registrato il più alto tasso di sviluppo.

REGIONI CHE SI SVUOTANO
Continua inarrestabile la migrazione verso l’altrove, che sia il Nord Italia o l’estero. Svimez parla di “vera emergenza” nel paragrafo che anticipa, sintetizzandoli, i dati che verranno diffusi in autunno.

Lo riportiamo di seguito.
“Le persone che sono emigrate dal Mezzogiorno sono state oltre 2 milioni nel periodo compreso tra il 2002 e il 2017, di cui 132.187 nel solo 2017. Di queste ultime 66.557 sono giovani (50,4%, di cui il 33,0% laureati, pari a 21.970). 
Il saldo migratorio interno, al netto dei rientri, è negativo per 852 mila unità. Nel solo 2017 sono andati via 132 mila meridionali, con un saldo negativo di circa 70 mila unità. 
La ripresa dei flussi migratori rappresenta la vera emergenza meridionale, che negli ultimi anni si è via via allargata anche al resto del Paese. Sono più i meridionali che emigrano dal Sud per andare a lavorare o a studiare al Centro-Nord e all’estero che gli stranieri immigrati regolari che scelgono di vivere nelle regioni meridionali. 
In base alle elaborazioni della SVIMEZ, infatti, i cittadini stranieri iscritti nel Mezzogiorno provenienti dall’estero sono stati 64.952 nel 2015, 64.091 nel 2016 e 75.305 nel 2017. 
Invece i cittadini italiani cancellati dal Sud per il Centro-Nord e l’estero sono stati 124.254 nel 2015, 131.430 nel 2016, 132.187 nel 2017. Questi numeri dimostrano che l’emergenza emigrazione del Sud determina una perdita di popolazione, soprattutto giovanile, e qualificata, solo parzialmente compensata da flussi di immigrati, modesti nel numero e caratterizzati da basse competenze. Tale dinamica determina soprattutto per il Mezzogiorno una prospettiva demografica assai preoccupante di spopolamento, che riguarda in particolare i piccoli centri sotto i 5 mila abitanti”. 

com.unica, 3 agosto 2019