Sono almeno 4 le vittime, ma ancora 25 i dispersi, tra gli ospiti dell’hotel Rigopiano di Farindola sul Gran Sasso, a 1.200 metri di quota, travolto mercoledì da una slavina causata dalle scosse di terremoto. Solo due persone sono state tratte in salvo: a causa della neve le ambulanze sono state bloccate a circa un chilometro dall’albergo. I soccorritori hanno lavorato per tutta la notte, in condizioni di estremo disagio e grazie all’ausilio delle fotocellule, alla ricerca della trentina di dispersi che ancora mancano all’appello. Con le temperature ampiamente sotto lo zero, i ritmi non potevano che essere ridotti: non ci sono infatti le condizioni di sicurezza necessarie per operare in maniera massiccia e, dunque, si è preferito ridurre il numero degli uomini impegnati. Nel corso della notte le turbine e le ruspe hanno proseguito inoltre il lavoro per liberare la strada che sale all’hotel e consentire una migliore circolazione dei mezzi di soccorso. I cani dei Vigili del fuoco che perlustrano l’area non hanno rilevato presenze. ‘Ci sono tonnellate di neve, alberi sradicati e detriti che hanno sommerso l’area dove si trovava l’albergo. Materassi trascinati a valle per centinaia di metri’. È lo scenario che descrivono i soccorritori. Il geologo Gian Gabriele Ori, dell’università di Chieti, parla di un’enorme ‘colata di detriti. Un fenomeno raro, che ha acquisito forza e velocità notevoli sotto la pressione della neve, dalla debolezza del terreno. Il terremoto lo ha innescato, come una miccia’.

In queste ore ci si chiede se la tragedia avrebbe potuto essere evitata. Gli ospiti dell’albergo erano già pronti ad abbandonare la struttura ma lo spazzaneve che avrebbe dovuto aprire la strada alle 15 non è mai arrivato. La Procura di Pescara ha aperto un’indagine per omicidio colposo. Nel 2008, l’hotel era stato al centro di un processo per abuso edilizio, ma tutti gli imputati furono assolti. Secondo il presidente del Consiglio nazionale dei geologi non si trattava di una zona a rischio slavine.

Nel resto del Centro Italia la terra continua a tremare (oltre 500 gli eventi sismici di cui 4 di magnitudo 5 o più) e molti paesi sono ancora isolati e senza energia elettrica. Duemila soldati sono al lavoro tra Lazio e Abruzzo. E il maltempo non lascia ancora tregua, nevica abbondantemente un po’ dappertutto, e la polizia sconsiglia di mettersi in viaggio verso l’Abruzzo, “in particolare nelle province di Teramo e L’Aquila” se non assolutamente necessario. Il premier Gentiloni: “Tre le priorità immediate: raggiungere tutte le frazioni isolate e salvare vite umane, riallacciare le utenze elettriche, ripristinare la viabilità a tutti i livelli”.

(com.unica, 20 gennaio 2017)