Una nuova ondata di profughi (si stima dalle duemila alle tremila persone) è in arrivo dalle coste libiche dopo che da sei barconi e sedici barconi alla deriva sono partite le richieste di soccorso indirizzate alla centrale operativa della guardia costiera, che in queste ore coordina gli interventi.

Per le operazioni di salvataggio sono state coinvolte le navi Fiorillo e Diciotti della Guardia Costiera, una nave norvegese inquadrata nel dispositivo «Triton» di Frontex, motovedette e altri mezzi navali delle Capitanerie, della Marina Militare e della Guardia di Finanza.

Il fronte sempre più critico dei migranti non riguarda però soltanto l’area del Mediterraneo tra la Libia e la Sicilia. La situazione sul confine fra Grecia e Macedonia, dove continuano a stazionare oltre 2mila di profughi (soprattutto siriani) appare sempre più incandescente. La Macedonia ha dichiarato lo stato d’emergenza con un imponente schieramente di poliziotti ai confini. Così migliaia di persone hanno trascorso la notte sotto la pioggia, fra tende improvvisate e richieste d’aiuto accolte da parte delle forze dell’ordine con il lancio di granate che hanno ferito alcuni migranti che tentavano di attraversare il confine.

(com.unica 22 agosto 2015)