Francia, Tunisia, Kuwait: la nuova offensiva del terrorismo islamico occupa oggi le prime pagine dei giornali italiani e internazionali, riproponendo con forza il tema della sicurezza. “Stiamo ulteriormente intensificando le misure di prevenzione, coordinando gli interventi in maniera coerente e organica”  ha affermato il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Al primo posto un giro di vite sulle espulsioni. “Dobbiamo allontanare dal nostro territorio tutti coloro che rappresentano un potenziale pericolo.

Già nelle prossime ore – ha detto il ministro – firmerò nuovi decreti per consegnare alle autorità degli Stati d’origine persone che hanno mostrato di non rispettare le regole pur non avendo compiuto veri e propri reati”. Un discorso che si allarga agli imam e a quei predicatori d’odio che mirano a fare nuovi proseliti. “Basti pensare che dal 2001, dopo gli attacchi alle Torri Gemelle, siamo stati costretti a mandarne via oltre venti”,  ha sottolineato Alfano.
Il leader dell’Ucoii Izzedin Elzir, intervistato dal Fatto Quotidiano, ha offerto la sua personale interpretazione: “Su un milione e 700mila musulmani sparsi per l’Italia solo 80 sono andati a combattere in Siria e Iraq. Di questi nemmeno uno appartiene alla seconda generazione e alcuni erano addirittura italiani convertiti”.

(com.unica, 28 giugno 2015)