Praticare la “solidarietà”, mettersi a servizio degli altri“capendo che non si vive da soli”, è anche “un antidoto contro la violenza”, perché “indica un modello di vita che si contrappone a quello di prepotenza e sopraffazione”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che questa mattina ha ospitato al Quirinale i nuovi giovani Alfieri della Repubblica, protagonisti della cerimonia di consegna degli Attestati d’Onore. Giovani che si sono distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure che hanno compiuto atti o adottato comportamenti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà.

“È per me un vero piacere accogliervi per consegnarvi gli attestati che sottolineano le azioni e le iniziative che avete realizzato e che avete posto in essere senza pensare di ricevere un premio, tanto che alcuni di voi si sono meravigliati quando sono stati avvertiti di questa occasione, di questo riconoscimento”, ha detto Mattarella. “Questo accresce il valore delle azioni che avete compiuto, di cui vi ringrazio io personalmente e vi ringraziamo tutti, come comunità nazionale. Naturalmente come voi, tanti altri ragazzi e ragazze di ogni parte d’Italia hanno adottato e messo in campo azioni simili, meritevoli anche loro. Voi qui li rappresentate tutti”.

“È importante però sottolineare questo patrimonio di iniziative e di azioni prese nel segno della positività, – ha aggiunto il Capo dello Stato – perché il nostro Paese, come tutti ben sapete, vede anche manifestazioni di azioni negative, che fanno, naturalmente e comprensibilmente, più notizia. Ma la prevalenza nel nostro Paese, come negli altri – e sperabile dovunque – è di buone intenzioni, di sentimenti positivi. E voi li avete manifestati e li avete tradotti in azioni concrete”.

“Tra di voi – ha detto ancora Mattarella – vi sono esempi di chi ha compreso la difficoltà di altre persone e se ne è fatto carico per aiutarle: coetanei, compagni di scuola, persone anziane. Vi sono esempi di chi ha affrontato le proprie difficoltà con coraggio e determinazione, facendone anche occasione di incontro con gli altri; vi sono esempi di chi ha messo in pratica, in condizioni di emergenza, azioni di soccorso sanitario; di chi durante la pandemia, nella grande emergenza che c’era, è intervenuto a sostegno di chi ne aveva bisogno, dove le strutture pubbliche non potevano materialmente arrivare; vi sono, tra di voi, ragazze e ragazzi che hanno proseguito poi quest’azione nell’impegno di soccorso sanitario anche dopo l’emergenza; vi sono, tra di voi, esempi di chi ha preso a cura il territorio; di chi si preoccupa dell’ambiente; di chi diffonde messaggi di solidarietà”.

“Io ve ne ringrazio molto, ripeto. So bene che questa occasione non vi farà inorgoglire, che resterete uguali a quel che siete e che sarete sempre semplici, che avrete sempre la convinzione, che vi ha animato, che quel che avete fatto è normale, perché rientra nei buoni criteri di convivenza in una comunità, anche quando questo ha richiesto alcuni gesti di coraggio in condizioni difficili e pericolose”, ha osservato il Presidente, secondo cui “è molto importante sottolineare tutto questo” anche perché “l’ambito internazionale non è un ambito separato da quello nazionale, da quello interno ai singoli Paesi: c’è una grande, reciproca, influenza tra come si vive dentro le comunità nazionali e come si vive nella comunità internazionale. Alcuni di voi lo hanno visto, toccato con mano, perché alcuni di voi sono qui perché hanno aiutato nell’accoglienza vostri coetanei ucraini in fuga dal loro Paese aggredito”.

Ad un anno dall’inizio della guerra, Mattarella ha aggiunto: “nella nostra Europa non si vedeva una guerra con cui uno Stato aggredisse un altro Stato per conquistarne territori o addirittura per annetterlo interamente; non si vedevano fenomeni del genere dagli eventi drammatici che hanno preceduto e condotto la Seconda guerra mondiale. Allora già molti contestavano, si opponevano a questi comportamenti aggressivi. Molti giovani, anche nelle difficoltà, con coraggio vi si opponevano. Due giorni fa ricorrevano ottant’anni dalla morte – perché giustiziati – di alcuni ragazzi: una quindicina di ragazzi tedeschi poco più che ventenni che, con coraggio, nella Germania di Hitler si opposero al nazismo, contro la violenza, rifiutando la pratica della violenza.

Vi si opposero con le parole, con i messaggi, con gli opuscoli, con gli scritti. Pagarono questo con la vita, ma resero una testimonianza, questi ragazzi poco più che ventenni guidati da due di loro coetanei. Hans e Sophie Scholl, nel Movimento della Rosa Bianca, seminarono per il futuro. È su impegni come questo – ha sottolineato – che è nata poi la nuova Europa che, dopo essersi per secoli lacerata in guerre devastanti e sanguinose, ha costruito una condizione di pace che oggi – un anno fa – è stata posta in pericolo”.

La pace “richiede una grande opera per conseguirla, ripristinarla, consolidarla”. Ma, ha proseguito il Capo dello Stato, “la pace non è soltanto frutto degli accordi tra governi, la pace è anche frutto dei sentimenti dei popoli, di come all’interno di essi si vive e ci si esprime. Per questo quanto avete fatto è importante e anche quanto fanno, come voi, tante ragazze e tanti ragazzi in Italia, così come altrove in altri Paesi, praticando solidarietà, impegno comune, facendosi carico di problemi generali, capendo che non si vive da soli, ma si va insieme agli altri e ci si realizza insieme agli altri”.

“Tutto questo – ha rimarcato il Presidente – è un antidoto anche contro la violenza, e anche di questo vi ringrazio. Perché indica un modello di vita che si contrappone a quello di prepotenza, sopraffazione, violenza. La vediamo purtroppo sovente: violenza nelle famiglie, violenza nelle abitazioni, violenza contro le donne, violenza in tante circostanze per strada, e in tante altre circostanze, addirittura nei giorni scorsi davanti a una scuola contro ragazzi”.

“Vi sono episodi di violenza contro i quali però la vera diga è fatta naturalmente dagli interventi delle pubbliche autorità, ma è fatta in maniera prevalente soprattutto dai comportamenti positivi che nella società si realizzano, vengono fuori, si manifestano, come quelli che voi avete messo in campo”, ha evidenziato Mattarella. “Il nostro è un Paese che ha sempre coltivato la civiltà della condizione umana. E questo è quello che vi ha spinto. Forse nel fare alcune azioni non ve ne siete resi conto pienamente, ed è bene restiate sempre semplici come siete. Ma questo modo di comportarsi, questo capire che ci si impegna perché si vive insieme ad una comunità a beneficio di tutti, questo – ha concluso – è quel che è importante e che avete fatto. Grazie, ragazze e ragazzi”.

GLI ALFIERI
Mario Amatuzio
, 21/11/2005, residente a Bojano (CB) – Per l’azione di volontariato svolta in particolar modo in favore di persone anziane durante la fase più acuta della pandemia, e per l’impegno con cui a scuola contribuisce all’inclusione e contrasta il bullismo.

Viola Bandinu, 5/2/2006, residente a Olbia (SS) – Per il maturo impegno con cui partecipa come volontaria a progetti e attività di doposcuola per i ragazzi più giovani. La sua capacità di ascolto e di accoglienza dei più vulnerabili le ha permesso anche di diventare un esempio per altri volontari.
Alexander Bani, 31/5/2012, residente a Città di Castello (PG) – Per la solidarietà e l’amicizia dimostrata nei confronti del piccolo Sasha, bambino ucraino scappato dal conflitto, ospite di una famiglia italiana per alcuni mesi.
Aniello Capuano, 26/8/2004, residente a Siano (SA) – Per la tenacia con cui affronta la malattia che lo ha colpito da bambino, riuscendo a trarre forza per impegnarsi nella diffusione delle conoscenze sulla distrofia facio-scapolo-omerale e per sostenere la ricerca scientifica. Utilizzando le sue competenze informatiche, ha creato un canale youtube al riguardo.
Alessandro Cuomo, 28/5/2004, residente a Roma – Per il senso civico mostrato nel dare pronto aiuto a una signora, vittima di un furto. Con coraggio ha rincorso i due ladri, ha contribuito ad assicurarne uno alla giustizia ed è riuscito a riconsegnare alla vittima il portafogli che le era stato sottratto.
William D’Alascio, 22/5/2012, residente a Crespina Lorenzana (PI) – Per l’impegno e la generosità con cui, nelle fasi più difficili della pandemia, si è assicurato che i compagni di classe, costretti in casa dal virus, non rimanessero indietro nel programma di studi, consegnando loro i compiti “a domicilio” come un vero postino.
Maddalena Da Rozze, 20/3/2006, residente a Sedico (BL) – Per la dignità e il forte senso di responsabilità con cui ogni giorno si prende cura della mamma malata. La sua maturità le ha permesso di salvare la vita alla madre quando, a fronte di un improvviso aggravamento, è stata capace di attivare immediatamente i soccorsi.
Zaccaria Dellai, 3/11/2011, residente a Laives (BZ) – Per l’attenzione dimostrata nei confronti delle persone anziane anche attraverso l’ideazione di un fumetto cheli vede protagonisti. Sul tema dello scambio intergenerazionale ha continuato a impegnarsi, coinvolgendo l’associazione di cui fa parte.
Francesca Di Sabatino, 31/7/2004, residente a Isola del Gran Sasso d’Italia (TE) – Per il servizio di volontariato prestato in favore dei bambini e delle persone più deboli. Il suo impegno costituisce un esempio di cittadinanza attiva ed esprime il sentimento di una intera comunità che ha deciso di reagire insieme e rialzarsi dopo il sisma del 2016.
Luigi Falconi, 6/11/2003, residente a Latina – Per aver saputo trasformare le proprie difficoltà in opportunità, dimostrando come le differenze siano una ricchezza per tutti. Per aver messo le proprie abilità informatiche a servizio di una associazione che si impegna per uno “sport inclusivo”.
Maria Grazia Fragale, 19/12/2005, residente a Serrastretta (CZ) – Per la testimonianza di solidarietà che ha offerto nelle sue diverse attività. Per aver favorito l’integrazione di una ragazza ucraina all’interno della classe e per aver aiutato alcuni rifugiati ucraini nell’apprendimento della lingua italiana.
Deborah Maria Inserillo, 1/8/2003, residente a Termini Imerese (PA) – Per l’attività di volontariato con cui testimonia l’importanza della condivisione e del dono. Per l’impegno contro lo spreco alimentare, fatto di azioni concrete e di sensibilizzazione per uno sviluppo sostenibile.
Diletta Lago, 22/2/2005, residente a Cittadella (PD) – Per l’amicizia incondizionata con cui ha aiutato una compagna di classe con disabilità nell’interazione sociale. La sensibilità dimostrata si riflette anche nella delicatezza della sua scrittura che l’ha portata a inventare una fiaba per bambini per la quale ha ottenuto un importante riconoscimento.
Anna Assunta Lombardi, 27/11/2009, residente ad Almese (TO) – Per la testimonianza di solidarietà che ha offerto imparando rapidamente la lingua dei segni. Il suo impegno ha favorito l’integrazione di una compagna di classe sorda, proveniente dal Mali. La loro bellissima storia dimostra come l’amicizia possa abbattere tante barriere.
Chiara Longo, 29/12/2004, residente a Cavallino (LE) – Per l’impegno e la competenza con cui affronta sia i grandi temi ambientali che la difesa dei diritti delle donne. Con il suo blog ha contribuito a far conoscere la tragedia che sta vivendo il popolo ucraino.
Giulia Martinello, 30/5/2004, residente a San Pietro in Gu (PD) – Per il servizio volontario prestato a favore di una comunità della Bosnia che, a distanza di anni, non è ancora riuscita a dimenticare l’orrore della guerra. Una testimonianza di solidarietà concreta, realizzata rinunciando al periodo di ferie estive.
Gioele Mazzone, 19/7/2005, residente a Cengio (SV) – Per la tenacia e l’impegno civico con i quali promuove e sostiene le campagne di sensibilizzazione sui temi legati alla salvaguardia del territorio, al cambiamento climatico e alla sostenibilità ambientale.
Elisaveta Petronela Merfu, 29/4/2003, residente a Scalea (CS) – Per l’impegno sociale e l’attività di volontariato che ora svolge in favore dei ragazzi più piccoli, dopo aver ricevuto aiuto in un periodo difficile della propria vita.
Beatrice Papei Allori, 8/4/2005, residente a Genova – Per l’impegno con cui, grazie alla sua scrittura e alla sua creatività, cerca di trasmettere ai coetanei il valore della memoria, in particolare la memoria degli orrori della Shoah. Perché mai più l’umanità cada in quell’abisso.
Ettore Prà, 5/6/2005, residente a Monteforte d’Alpone (VR) – Per la sportività e il senso di solidarietà dimostrati quando si è fermato a soccorrere un avversario, rovinosamente caduto, durante una competizione ciclistica.
Andrea Premoli, 12/8/2004, residente a Milano – Per il sostegno offerto nel percorso scolastico a un compagno con disabilità e per l’amicizia che con lui è riuscito a costruire, facilitandone l’integrazione nel gruppo dei coetanei. Per l’impegno con il quale, anche attraverso i social, cerca di sensibilizzare sui temi della disabilità.
Josephine Riccio, 11/6/2006, residente a San Potito Sannitico (CE) – Per la quotidiana testimonianza del valore irrinunciabile e positivo delle diversità. La sua tenacia è un esempio offerto a tutti per contrastare pregiudizi ed emarginazione.
Giulia Rossi, 27/2/2004, residente a Modena – Per l’energia e l’entusiasmo con cui presta la sua opera di volontaria. La solidarietà e l’impegno dimostrati nonostante la giovane età sono l’esempio di come ciascuno di noi può contribuire a migliorare la vita della comunità.
Simone Rovere Meloni, 23/12/2003, residente a Uras (OR) – Per il coraggio e la perseveranza con cui ha reagito alla perdita di parte del suo gregge in seguito a una drammatica alluvione. La solidarietà ricevuta gli ha dato la forza per rialzarsi e per continuare a fare il lavoro che aveva scelto per il suo futuro.
Giovanni Scialdone, 3/12/2004, residente a Vitulazio (CE) – Per avere, senza esitazione, praticato manovre di rianimazione su una persona in arresto cardiaco salvandole la vita. Per la costanza con cui si impegna in un’opera di sensibilizzare sul valore delle manovre salvavita e sulla cultura del soccorso.
Sokona Souare, 10/7/2007, residente a Avigliana (TO) – Per il coraggio e la determinazione con cui affronta la sua disabilità. Per la voglia di comunicare che riesce a trasmettere, e l’amicizia che è riuscita a costruire.
Francesco Spataro, 8/6/2006, residente a Celico (CS) – Per la generosa attività di volontariato attraverso la quale cerca di sensibilizzare i coetanei sull’importanza della condivisione e sul valore del cibo.
Riccardo Maria Jules Van Lysebetten, 3/12/2003, residente a San Donato Milanese (MI) – Per l’attività di volontariato, che non è mai venuta meno nelle fasi più acute della pandemia. Il contributo di solidarietà di cui è capace, nonostante una disabilità, lo ha reso un esempio per molti.
Riccardo Yanovskyy, 27/12/2006, residente a Latina – Per la generosità d’animo e la testimonianza di solidarietà e di accoglienza mostrate nei confronti di connazionali ucraini in fuga dalla guerra, in particolar modo di un coetaneo arrivato in Italia nelle fasi iniziali del conflitto.
Tommaso Zotti, 22/11/2008, residente a Campo San Martino (PD) – Per la prontezza con cui ha affrontato una situazione di emergenza, provocata dal malore del conducente di uno scuolabus. Grazie al suo intervento, tutti gli occupanti del mezzo sono riusciti a mettersi in salvo.

TARGHE
Belfortissimi in cammino
Adam Mario Matteucci, Manuel Sebastiani, Marco Schiaratura, Cristiano Schiaratura, Davide Cappellacci, Marco Pagliardini (età tra i 16 e i 18 anni)

Per la forza inclusiva della loro amicizia
Gli studenti della quinta A della scuola primaria “A. Monchiero” di Pocapaglia (CN)
Per aver vissuto le differenze come una ricchezza di tutti

Paula Kalauz (25/7/2005 Drochia, Moldavia), Diana Enea (3/1/2006 Tarata, Perù), Edoardo Dominijanni (26/9/2006 Pisa)
Per aver promosso un linguaggio universale di pace
Igor NITO e la sua classe – terza F dell’Istituto Comprensivo Statale “Elisa Springer” di Surbo (LE)
Per l’amicizia nata da uno scambio di doni.

com.unica, 27 febbraio 2023