Al Monte Stella di Milano per la prima volta dopo l’inizio della pandemia. L’obiettivo: promuovere la cultura del bene in un momento così difficile

MILANO, 17 settembre 2020 – Un momento d’incontro e condivisione per capire quali strategie intraprendere in una stagione inedita e difficile, che porta a sfide nuove per chi si occupa di promuovere la cultura del bene. Con questo spirito si sono riuniti i rappresentanti di alcuni degli oltre 40 giardini dei Giusti presenti in Lombardia, una delle regioni più martoriate dal Covid-19. A dare il benvenuto ai rappresentanti, giunti da varie città della regione, una delegazione di “Gariwo, la foresta dei Giusti” e il Presidente del Consiglio comunale di Milano, Lamberto Bertolè, che ha rimarcato l’importanza di essere uniti in un momento così delicato, in cui non può venire meno il ruolo dei Giardini dei Giusti, quello di “provocarci con una domanda: siamo disposti a prenderci dei rischi con delle scelte di responsabilità rispetto al destino collettivo?”

Un discorso che ha trovato d’accordo Roberto Cremaschi, membro del Consiglio comunale di Bergamo, giunto al Monte Stella in rappresentanza del Giardino dei Giusti di Bergamo, una delle città più colpite dal virus. “Siamo qui in un momento di ripartenza alla ricerca di comunanza”, ha spiegato Cremaschi. “Dobbiamo chiederci come ci rapporteremo con i “Giusti” della fase pandemica. Del resto la scelta di onorare al Giardino di Milano Wallace Broecker, ‘pioniere’ degli studi sui cambiamenti climatici va in questa direzione”. E su chi siano stati i Giusti durante la crisi pandemica, Cremaschi non ha dubbi: “Sono coloro che hanno saputo stare a loro posto o hanno trovato il loro posto durante la crisi”.

Nel salutare i rappresentanti dei Giardini, il Presidente di Gariwo Gabriele Nissim si è detto “contento di creare sinergie regionali. L’obiettivo comune è legare i Giusti del passato a quelli del presente. Il Covid-19 ha messo in luce i problemi dell’umanità contemporanea: nazionalismi, odio online, egoismo. Per questo motivo dobbiamo lanciare un grande movimento culturale per indicare i riferimenti morali dell’oggi, basati sul contrasto ai cambiamenti climatici, sulla collaborazione internazionale e sulla lotta per la difesa della democrazia”.

Sentimento condiviso da Giorgio Mortara, rappresentante dell’UCEI all’interno dell’Associazione Giardino dei Giusti di Milano, che ha invitato i Giardini a essere “una rete fatta da realtà diverse, con identità diverse ma aperte a un confronto positivo”, che abbia come obiettivo “non solo la memoria del passato ma anche la formazione di giovani responsabili”.

All’incontro ha partecipato anche il Console onorario della Repubblica d’Armenia Pietro Kuciukian, co-fondatore di Gariwo, che ha fatto un paragone tra le difficoltà di oggi e quelle successive alla Prima guerra mondiale, un periodo in cui l’esploratore e umanista norvegese Fridtjof Nansen permise, attraverso l’omonimo passaporto, di aiutare milioni di profughi in tutta Europa.

Da segnalare inoltre l’intervento di Enrico Fedrighini, consigliere comunale di Milano, che ha spiegato come l’Associazione Giardino dei Giusti di Milano sia parte di una rete di realtà associative locali che stanno lavorando alla creazione di un progetto di “invarianza idraulica” al parco Monte Stella. “Un impegno che conferma che il Giardino dei Giusti è un luogo di memoria con uno sguardo al futuro”, ha spiegato Fedrighini.

com.unica, 18 settembre 2020

Nella foto Gabriele Nissim dà il via alla visita guidata, presenti anche i City Angels, guardiani morali del Giardino