L’iniziativa in occasione della Giornata internazionale dedicata ai diritti umani

La protezione dei diritti umani è un elemento trasversale che attraversa tutti gli interventi della Cooperazione italiana nel mondo. Così la Farnesina che, nella Giornata internazionale dedicata ai diritti umani, sottolinea come accanto alle tematiche tradizionalmente seguite dall’Italia, come la battaglia per una moratoria universale della pena di morte, vadano ricordati alcuni interventi specifici già attuati con agenzie delle Nazioni Unite, che si caratterizzano per l’attenzione ai diritti delle donne e delle bambine. 
In questo campo, uno degli impegni chiave per l’Italia è rappresentato dalla lotta contro le mutilazioni genitali femminili
In 14 anni di lavoro a fianco del programma congiunto tra Fondo Onu per la Popolazione (UNFPA) e UNICEF, – riporta il Maeci – l’Italia ha impegnato 23 milioni di euro, cifra che colloca il nostro Paese tra i principali donatori. Obiettivo del programma è ridurre questa pratica tra le ragazze da 0 a 15 anni e favorire l’abbandono totale delle mutilazioni in almeno un paese. Nel 2013 la Direzione Generale per la Cooperazione e Sviluppo della Farnesina ha organizzato a Roma la Conferenza internazionale “Intensifying global efforts for the elimination of female genital mutilations”, in collaborazione con UNFPA e UNICEF.
Trenta governi, parlamentari, esponenti della società civile hanno chiuso i lavori con la dichiarazione “Moving forward”, poi ripresa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Nel testo, oltre alle iniziative per far avanzare l’abbandono della pratica delle mutilazioni, si affermava il diritto delle ragazze e delle donne a non essere discriminate. Il programma congiunto ha portato a risultati concreti: 13 paesi hanno un quadro normativo per l’eliminazione della pratica, 17 hanno creato un meccanismo nazionale di coordinamento sul tema e 12 di essi dispongono di una linea di bilancio dedicata e di programmi mirati. In questi paesi 2,3 milioni di ragazze e donne hanno ricevuto protezione e accesso a servizi di assistenza e più di 25 milioni di individui di 18.000 comunità di 15 Paesi hanno pronunciato la “Dichiarazione di abbandono”.
Un altro intervento della Cooperazione italiana a favore delle donne, in questo caso quelle colpite dalla guerra in Siria, ed in particolare nel governatorato di Raqqa, ha fornito nel 2018 servizi sanitari e di consulenza economica
Il progetto, in questo caso con l’UNFPA e con il programma di sviluppo dell’Onu (UNDP), è stato avviato con un fondo di due milioni di euro dedicato alle donne vittime di violenza di genere. Accanto all’assistenza sanitaria le donne hanno ricevuto formazione e training per avviare attività di piccola imprenditoria nel settore agricolo e poter così meglio provvedere alle esigenze del loro nucleo familiare.
Fra gli altri, la cooperazione italiana nel 2018 ha anche attuato un intervento per le popolazioni sfollate nella pianura di Ninive, nella regione autonoma del Kurdistan in Iraq. In particolare a ricevere un aiuto specifico, veicolato dall’UNICEF, sono state le ragazze sequestrate dall’ISIS/Daesh e che dopo la fuga o la liberazione hanno ricevuto assistenza sanitaria e psicologica.