La nostra mente e il nostro corpo mettono in atto delle strategie, un ricco potenziale di cui disponiamo per far fronte allo stress, al dolore, alla malattia. Il mondo è cambiato tanto negli ultimi decenni, il ritmo della vita ha seguito un’accelerazione continua, la rivoluzione tecnologica e digitale ha avuto un impatto importante sul nostro modo di recepire il mondo. Sono avvenuti grandi cambiamenti economici, sociali e politici a seguito della globalizzazione. La rapidità dei cambiamenti e gli effetti sulla vita dell’uomo si fanno sentire in maniera sempre più pressante. Siamo lacerati da forze e da tensioni che ci trascinano fuori dal nostro normale sentire, dal nostro modo di essere, tanto da arrivare a perdere di vista le cose importanti, perdiamo il controllo, si vive in uno stato cronico di tensione a causa dell’urgenza che certi ritmi frenetici di vita quotidiana ci trasmettono. Siamo prigionieri di uno stato perenne di stress e di ansia che aumentano in maniera esponenziale quando ci troviamo ad affrontare dolori, perdite, malattie gravi.

La Mindfulness ci viene incontro con la pratica della consapevolezza, per aiutarci a mobilitare tutte le risorse interne di cui siamo in possesso e guarire, crescere e trasformarci in tutto l’arco della nostra vita, a partire da qualsiasi momento e da qualsiasi punto in cui ci troviamo. In un mondo globalizzato in cui si riesce a comunicare con chiunque, ovunque si trovi e in qualsiasi momento, paradossalmente stiamo perdendo il contatto con noi stessi, abbiamo sempre meno tempo per farlo, perché il tempo lo impieghiamo a riempirci di cose da fare, fino a smettere di Essere. Nell’ultimo ventennio il campo delle psicoterapie è diventato un campo di ricerca estremamente vario ed affascinante, in cui gli operatori sono stati disposti ad accettare i limiti di alcuni modelli proposti, integrandoli con altri per soddisfare richieste e necessità, e la Mindfulness è diventata una opzione di scelta psicoterapeutica, efficace su adulti e su bambini, fornendo risposte e soluzioni calibrate sul tipo di paziente. Si è sviluppata soprattutto un tipo di ricerca intorno alla consapevolezza, per ridurre lo stress. Il modo in cui pensiamo e ci comportiamo ha un effetto sulla capacità di affrontare le difficoltà, i traumi e le malattie.

Prendersi cura di sé non è un modo alternativo di vivere, ma è la base da cui partire per portare un cambiamento efficace nella propria esistenza, disinnescando il pilota automatico, uscendo dalla zona di comfort e prestando attenzione, un’attenzione volontaria, attimo dopo attimo, a quello che è la nostra vita. A quello che ci scorre intorno. Per avere finalmente una maggiore padronanza, smettendo di essere oggetti, mettendo in atto le capacità intrinseche in ognuno di noi di rilassamento e di osservazione interiore. È un veicolo di apprendimento attivo per riscoprire e utilizzare i propri punti di forza e portare benessere nella propria esistenza. Per guarire e crescere ci vuole assunzione di responsabilità e tanta energia, perché il cammino verso la pace interiore richiede di scendere a patti, confrontarsi proprio col dolore e lo stress che ci portiamo dentro. Navigare nella vita è un’arte e per farlo nel migliore dei modi va sfruttata la forza del problema che ci affligge, sintonizzandoci con le nostre esperienze e le circostanze, più o meno positive, più o meno gratificanti, più o meno belle che abbiamo intorno.

La Mindfulness mette in pratica tecniche di meditazione buddhiste, insegnate più di duemila anni fa dal principe Siddharta Gautama Buddha. La consapevolezza, che è una capacità peculiare degli esseri umani, gioca un ruolo importante su due ambiti, quello psicologico e quello spirituale, in quanto illumina la coscienza, rende saggi, cura le ferite interiori trasformandole in possibilità, aiuta a decodificare la realtà guardandola da più punti di vista, allargando gli orizzonti. Il punto di forza, il valore assoluto è la meditazione, attraverso la quale è possibile allargare la consapevolezza ad ogni ambito dell’esistenza. La padronanza delle situazioni è di estrema importanza per dominare lo stress e la capacità di influire sulle circostanze dipende dal valore che attribuiamo alle cose: la pressione e l’ansia possono far perdere il controllo, indipendentemente se le cose siano reali o immaginarie. Il senso di minaccia e di sopraffazione possono attivare sentimenti di rabbia e ostilità e ci portano a lungo andare a comportamenti aggressivi e distruttivi, per noi stessi e per gli altri. Paura insicurezza e impotenza esplodono, provocandoci disagio, rendendoci vulnerabili di fronte alle sconfitte, ai fallimenti, ai sentimenti di odio, alle malattie, all’intera tragedia umana. Tuttavia si può voltare pagina. È possibile interrompere i condizionamenti, staccare gli automatismi, strappare i legacci che ci tengono prigionieri nel vivere passivo ed uscire dalla Zona di Comfort. È possibile diventare immune dai pensieri automatici e ruminativi che ci perseguitano giorno e notte e sviluppare in noi consapevolezza e forza.

È possibile costruire un nuovo modo di vedere le cose e di viverle, che ci permette di fare le scelte giuste. Le “nostre” scelte, non di seguire quello che fanno “gli altri”. Sviluppare la Presenza Mentale. Stiamo qui nel momento. E diventare giorno dopo giorno, emotivamente più stabili e sicuri. Alla base della meditazione, nella Mindfulness, non c’è solo sentire il respiro o il corpo, ma c’è la capacità di lasciare andare… e di ricominciare daccapo. Sviluppando in questo modo la resilienza, la pazienza e la fiducia nelle nostre capacità. I piaceri, i dolori, le emozioni, i traguardi raggiunti e da raggiungere influenzano il nostro momento presente e ci costringono a vivere costantemente nel passato. Lasciare andare è l’unico modo per vivere pienamente, l’hic et nunc, il qui e ora: significa lasciar passare le cose che non ci sono più, accettare le esperienze negative, non continuare ad essere arrabbiati. Lasciare andare, non provare attaccamento è un esercizio concreto, attraverso lo yoga e la meditazione, che dà risultati immediati e prolungati nel tempo. È anche uno strumento infallibile per migliorare le relazioni, sciogliere le incomprensioni, sanare i contrasti, superare i conflitti. Affrontare la parte più debole di noi stessi e trovare lo spazio per diventare forti. Attraverso questa pratica si crea nella comunità in cui si vive, un tessuto di coesione amorevole, in cui sono favoriti la comprensione e il reciproco sostegno. Questa stessa tecnica può essere utilizzata per trasformare qualsiasi ostacolo interpersonale in un’opportunità di crescita, in cui comprendere che, qualsiasi cosa sia accaduta, QUESTO è il momento in cui si può ricominciare da capo e incamminarsi lontano dalla sofferenza verso uno stato di realizzazione e di evoluzione personale.

Dalle grandi crisi, alle disgrazie, passando per le piccole contrarietà, la vita è un fluire continuo in trasformazione, in cui niente è assoluto o permanente. Abbracciamo le tempeste, per imparare a vivere, a crescere, a guarire, per guardare il mondo nella sua totalità, come uno spettacolo mutevole, a volte doloroso, a volte spassoso. Imparando a guardare dentro noi stessi, nei nostri pensieri nelle nostre emozioni, respirando e lavorando con il corpo, praticando yoga, cercando di mantenere il nostro equilibrio, molto spesso sospesi su una fune, e di ridere il più possibile. Ognuno di noi ha una storia personale che ci racconta come percepiamo la vita, la malattia, il dolore. Spesso siamo schiacciati da violenze fisiche e psicologiche, si va in terapia per anni, sfiduciati, senza provare un benché minimo sollievo. Eppure si può partire dal proprio corpo, dalla propria mente e dalla propria esperienza, scoprendo che esiste un altro modo di affrontare i problemi, rendendo la vita più ricca e gioiosa, scoprendoci padroni delle situazioni. Praticando la consapevolezza e la meditazione, coltivando atteggiamenti positivi di non giudizio, pazienza, fiducia, accettazione, i può sviluppare quella visione personale che aggiungerà valore al nostro cammino.

Nadia Loreti, com.unica 29 novembre 2018