Luigi Celi, Giovanna Napolitano e Pino Pelloni hanno presentato il romanzo della viterbese Roberta Mezzabarba “La lunga ombra di un sogno″, nell’ambito degli incontri letterari promossi dalla Fondazione Levi Pelloni. L’incontro ha avuto luogo martedì 9 ottobre presso la Sala Teatro Aleph in Roma (Vicolo del Bologna, 72, Trastevere).

Un libro romantico ma non troppo, che cela innumerevoli spunti ed apre molteplici interpretazioni, ma è soprattutto un’analisi dell’essere umano, in balia di una vita imprevedibile.

Un romanzo di vita e sulla vita che si divide fra Lazio e Sicilia. Due vulcani, l’uno addormentato da millenni, ormai pacifico specchio argenteo foriero di nuova quiete, il Lago di Bolsena nell’Alto Lazio; l’altro, l’Etna con le sue arbitrarie eruzioni, ora di ribellione, ora di rabbia, compagno di un passato fatto di pensieri e ricordi tumultuosi.

L’acqua dolce e calma di un lago che può consolare. Quella così salata, da sembrare amara, di un mare agitato e turbolento.

Due isolette misteriose la Bisentina e la Martana nel Lago di Bolsena, rigogliose pur coi loro anfratti oscuri, e una terra assolata, agrumata e arida. La Tuscia, con il suo lago di piccoli pescatori e i suoi dintorni carichi storia, e la Sicilia, con i suoi “giardini” assetati e le grida delle sue tonnare.

Tra questi due mondi si allunga e si distende l’ombra del sogno di Greta, un sogno che ci porta in un viaggio tangibile e concreto per certi versi, ma anche profondamente interiore e simbolico, una discesa, a volte anche molto ripida, dentro ogni di noi.

(com.unica, 10 ottobre 2018)